Tiscali

Recensione Dark Souls

Siete pronti a morire?
Tommaso AlisonnoDi Tommaso Alisonno (7 ottobre 2011)
Per quanto concerne gli incantesimi è necessario fare anche un'altra osservazione: il gioco non fa uso di punti-magia, ma semplicemente permette di utilizzare ciascun incantesimo un numero limitato di volte, terminate le quali non sarà più possibile lanciarlo senza prima fermarsi a riposare al Falò. Il numero di utilizzi è prefissato per ciascun singolo incantesimo (ad esempio, “Guarigione” può essere usato massimo 5 volte, mentre “Freccia dell'Anima” arriva a 30), ed anche avendo a disposizione più slot non è consentito “duplicare” un incantesimo equipaggiato.
I tasti frontali sono utilizzati per lo scatto/schivata/salto/rotolamento (è un tasto molto impegnato...), per l'iterazione con personaggi ed oggetti, per l'utilizzo di un oggetto rapido dall'equipaggiamento e per impugnare l'arma a due mani - utile solo in determinati frangenti. La croce direzionale è utilizzata per cambiare le armi equipaggiate (ne potete impostare due per ciascuna mano), l'oggetto di uso rapido e l'incantesimo selezionato. Gli ultimi due tasti accedono al menù/inventario ed al menù dei gesti; è importante notare come il gioco, così come un MMORPG non conosce pausa: assicuratevi pertanto di esplorare queste pagine in locazioni sicure.
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Certi passaggi andranno superati con calma
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Alcuni incantesimi hanno un tempo di esecuzione lunghetto e se ne sconsiglia l'uso in battaglia
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Con la giusta strategia, questo nemico è meno pericoloso di quanto non sembri
REALIZZAZIONE  TECNICA
La realizzazione grafica di Dark Souls si basa sul pluritestato motore Havok, decisamente flessibile, solido ed affidabile. Gli sviluppatori hanno saputo creare con perizia ambienti molto vasti, tra l'altro collegati tra loro tramite micro-caricamenti che permettono virtualmente di girovagare indefinitamente senza doversi mai fermare. Superato il complesso del tutorial, di fronte al giocatore si staglia un open-world composto da strutture intricate collegate tra loro da vari passaggi, non tutti immediatamente disponibili: l'intrico di questi collegamenti diventa più evidente man mano che si sbloccano, e a volte ci si stupisce ad aprire un cancello fino ad esclamare “Ah, ma guarda dove son tornato!”.

Buona la cura dei modelli dei personaggi e dei nemici, molto curati sia nel numero dei poligoni sia nelle textures, sebbene non ci sia pressoché nessuna varietà tra i nemici - vale a dire che due mostri differiscono esteticamente tra loro solo se differiscono anche nelle caratteristiche. Purtroppo non mancano le magagne: la cura degli elementi di ambiente (alberi, casse, mobili) è solo raramente ai livelli dei modelli animati, e non mancano glitch come frammenti di legno che rimangono sospesi per aria o comportamenti anomali delle ombre.
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L'arco è molto utile per attirare i nemici o seccarli a debita distanza
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Parata e contrattacco sono la base del corpo a corpo
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Il drago che tradì i suoi simili
 

Talvolta è possibile registrare sporadici cali di frame-rate, soprattutto nelle situazioni concitate, ma la versione PS3 mostra uno sviluppo proprietario e si comporta complessivamente molto meglio della controparte per Xbox360. L'unica “noia” riguarda la necessità, appena inserito il gioco, di compiere un aggiornamento scaricando una patch di circa 40 MB per risolvere i problemi registrati nella prima settimana di distribuzione Giapponese, ma considerando che il titolo ha tempi di installazione molto ridotti il problema non è grave.

Dal punto di vista del sonoro, il commento è agrodolce. Per la maggior parte del tempo l'esperienza di gioco è priva di musiche, limitandole agli scontri boss o all'accesso a determinate aree particolari: fortunatamente in questi frangenti i temi realizzati sono tutti gradevoli, maestosi o pacati alla bisogna. Quasi altrettanto raro il sonoro d'ambiente, col risultato che la maggior parte dell'audio è costituito dai rumori di combattimento e dai versi emessi dai nemici: non che siano brutti, ma troppo spesso difettano per varietà. Buoni i doppiaggi nei dialoghi, limitati alla lingua Inglese; l'intero gioco è sottotitolato in Italiano.

IL  CORAGGIO  DI  TENTARE
Dark Souls (come Demon's Souls prima di lui) non è un titolo per giocatori occasionali; già dal tutorial appare chiaro come basti un minimo errore per ritrovarsi morti e dover così riaffrontare i pericoli già superati. Una volta usciti dalla prigione iniziale (non senza dover prima abbattere un boss) si arriva alle porte di Lordran e da lì si cominciano a presentare diversi percorsi possibili: almeno 3 aperti a tutti, 4 se avete scelto la “chiave universale” come regalo alla creazione del personaggio. Di questi, in effetti solo uno è consigliabile, ma la cosa importante è che il gioco proponga una struttura aperta, che ovviamente procedendo diventa sempre più vasta.
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Un'immagine iconica: il giocatore ignaro sta per cascare nell'agguato dell'invasore
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Questi guerrieri con stocco sono pericolosi in quanto capaci di tecniche di contrattacco letali
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Prima di esultare è sempre meglio guardarsi le spalle