Tiscali

Recensione Dark Cloud

Redazione Gamesurf Di Redazione Gamesurf(21 ottobre 2001)
Si ha proprio la sensazione che i programmatori abbiano analizzato gli elementi caratteristici di alcuni titoli vincenti e abbiano provato a fonderli in un unico gioco. Il risultato però non è dei migliori visto che tutti questi "prestiti" appaiono sminuiti e/o banalizzati rispetto alle fonti di ispirazione originali. Con questo non vogliamo dire che Dark Cloud non sia un titolo divertente, godibile o che fallisca nel suo intento, solo che ci sono alcuni difetti evitabili, come il movimento delle telecamere, che spesso intralcia il giocatore invece di aiutarlo
Dark Cloud - Immagine 4
Il lock permette di tenere un bersaglio sempre sotto tiro
Mentre Zelda ha un bilanciamento dei livelli che rasenta quasi la perfezione e il giocatore non si trova mai impossibilitato a terminare un dungeon perché gli manca un oggetto, in Dark Cloud questo problema spesso sussiste. E' la diretta conseguenza di avere un dungeon generato random, non è detto che si riesca a trovare quel che serve, magari per riparare l'ultima arma rimasta ormai gravemente danneggiata. Questo, non rende il gioco frustrante, non è neppure un difetto mastodontico, non si fallisce la missione, si esce dal labirinto, magari perdendo del denaro e si ricomincia da capo. Tanto Toan non muore mai
Peccato che i programmatori siano stati un po' avari e il denaro a disposizione sia assai scarso, soprattutto vista la necessità di acquistare item come le polveri per riparare le armi, gli oggetti per rimediare agli status alterati, o gli accessori per potenziare le armi. In compenso, il gioco è in netta contro tendenza con tutta una serie di titoli usciti ultimamente, offre infatti circa una cinquantina di ore di gioco, soprattutto se vi cimentate nei vari sottogiochi come la pesca o l'esplorazione delle aree segrete dei vari labirinti.
7,5
Cosa dire di questo Dark Cloud? L'esperimento è riuscito o fallito? Come spesso accade la verità sta nel mezzo. I diversi elementi che compongono questo GdR di frankenstiniana memoria sono in linea di massima tutti divertenti, ma mancano di quel quid in più che aveva reso indimenticabili i giochi palesemente presi a modello dagli sviluppatori. A parte alcuni difetti minori (i problemi delle telecamere, la ripetitività e l'avarizia pecuniaria dei dungeon su tutti), Dark Cloud si è dimostrato un titolo divertente e godibile a patto di non aspirare al top del settore. Tecnicamente il gioco non stupisce né tradisce: la grafica è pulita e simpatica ma di certo la potenza della PS2 non è stata messa a dura prova. Vista l'attuale penuria di GdR (di valore...) per PS2 nel mercato PAL, Dark Cloud, al momento, è una vera boccata d'ossigeno che non mancherà di soddisfare gli appassionati in cerca di un modo per ammazzare il tempo in vista di Final Fantasy X...
0 commenti