Tiscali

Recensione Damnation

Robot e Locations non vi salveranno dalla Dannazione del Tedio...
Alessandro Cossu Di Alessandro Cossu(16 giugno 2009)
DANNAZIONE, IL GIOCO, DOV'E'?

Nel panorama ludico attuale, Damnation è, sicuramente, l'opera ad ambientazione “steampunk” più interessante del momento; tuttavia, neanche il poco consueto affresco di scienza, fantascienza e storia può evitare ai signori della Blue Omega Entertainment un piccolo fallimento sotto quasi ogni profilo. E' notevole, sicuramente, l'idea di mescolare Robot e tecnologie più o meno avveniristiche ad un mondo poco più evoluto del vecchio West, ma a fronte di una ambientazione (e non di una trama,ndAleNet) interessante, ci si aspetterebbe,oggi,un notevole contributo anche alla parte strettamente tecnica. E'andata così? Sfortunatamente...no.

La maggior parte del tempo, lo passeremo ad estrarre e rinfilare la pistola (o comunque l'arma scelta), dalla fondina, sparando su avversari dotati di un quoziente intellettivo a dir poco deprimente. Quando non saremo impegnati a far saltare le cervella androidi dei nemici, saremo chiamati a saltare, letteralmente, di palo in frasca sui vari punti dell'ambientazione dove ci troveremo a muoverci, come dei novelli Spider-Man, in una sorta di brutta rivisitazione di un immortale classico del passato, ovvero Donkey-Kong. E, se è innegabile che il background possa in qualche misura avere il suo fascino, il tutto è stato malamente rovinato da una realizzazione tecnica ben al di sotto degli standard, sia sul piano grafico, che su quello sonoro.
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Il nostro alter-ego risponde al nome di Hamilton Rourke : ci troviamo in un diciannovesimo secolo alternativo dove, nel pieno di una guerra civile, robot a vapore e armi tecnologiche sono a disposizione delle fazioni in lotta. Il cattivo di turno, tale Prescott (qualcuno ha visto il film “Il segreto del mio successo”? I due “malvagi” hanno in comune nome e carisma...), è salito al potere grazie al denaro e alla violenza, schiacciando il popolo sotto un giogo di schiavismo e abusi.
Inoltre, le sue schiere si avvalgono tanto di robot quanto di supersoldati “dopati” da un siero che ne potenzia crudeltà e prestazioni fisiche. Non serve dire che il nostro compito sarà quello di rimuovere il tiranno dal suo trono, in modo da poter vivere tutti felici e contenti...e per non sentirlo mai più sciorinare la sua filosofia di vita dagli enormi altoparlanti sparsi per buona parte del gioco (una cosa alla “Equilibrium”, tanto per rimanere in tema cinematografico). In ogni caso, il perché del fatto il mondo si sia ridotto in tale stato e comedovequando siamo entrati nella Resistenza - per così dire, rimarrà un mistero fino alla fine: tutti i fattori “storici” del gioco, infatti, sono relegati a brevissimi intermezzi di poca utilità, qualche foto sui giornali e pagine di diario che non riveleranno, alla fine, nulla di davvero utile.
 
Tuttavia, ci si rende ben presto conto che la raffazzonata trama dietro al gioco sotto esame, è poco più d'una scusa per procedere linearmente di livello in livello, saltando, sparando, capriolando, rullando e tirando, in un continuo andirivieni stimolante quanto un film coi sottotitoli in Swahili. Al di la dei controlli relativamente intuitivi per effettuare dei salti tutto sommato divertenti (almeno per i primi 5 minuti) ci si accorge fin troppo presto che anche la fisica è costantemente violata dal gioco, con assurdità che sfiorano il ridicolo in fin troppe occasioni. Il design stesso dei livelli non aiuta : è come se i programmatori si siano accorti all'ultimo secondo del fatto che Damnation dovesse essere uno sparatutto in terza persona con elementi action e stealth, condannandolo però a non essere niente di tutto questo.
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Così, ci troveremo a saltare da un punto all'altro delle locations senza soluzione di continuità, per poi essere costretti dal fuoco di sbarramento dei nemici a passare qualche minuto (!) dietro ad un riparo, uscendone e sparando mentre i cari nemici ricaricano le armi. Diverte la prima volta, ovvio la seconda, alla terza l'impulso è quello di uscire immediatamente ed aprire il fuoco, ma con il solo risultato di finire nei verdi pascoli anzitempo.
 
I controlli sono piuttosto sgradevoli, tanto se si sta giocando su una console o su un computer  (ricordiamo infatti la natura multipiattaforma del gioco in esame).  Mirare può risultare persino  imbarazzante, tanto con il pad di una Xbox 360, che con quello di una PlayStation 3, perché il movimento degli stick è invero piuttosto impreciso quando si puntano i nemici.  Su PC i controlli sono ancora peggio, perché non si sa mai,davvero, quando si sarà (o si dovrà) utilizzare il mouse o la tastiera per effettuare l'azione scelta, sia essa sparare, o saltare, o altro.  Questo è particolarmente fastidioso sopratutto nella navigazione dei menù, perché sembra quasi che gli sviluppatori abbiamo lanciato in aria una moneta al momento di decidere come attivare i pulsanti. Mentre una funzione è disponibile premendo il grilletto sinistro del pad (o del mouse) , quella successiva può richiedere di premere il tasto Invio o la lettera “B” per esempio...il tutto, condito dal desiderio di lanciare il disco fuori dalla consolle e passare oltre.
 
 
Immagini e suoni, vengono caricati con un po' di  problemi su tutte e tre le piattaforme.  Ogni versione del gioco ha infatti le proprie magagne: quella per Xbox 360 e PC mostrano il fianco alla maggior parte delle critiche: la 360 esaminata oggi “lagga” a lungo durante il caricamento delle cut-scene. Spesso vedremo le texture caricarsi in ritardo con un effetto pop-up indecoroso, molti edifici di sfondo si vedono con un effetto sfocato e gli “effetti speciali” sono gestiti da animazioni poco credibili.  Le capoccie dei nemici tendono ad esplodere in una pioggia di frattaglie, mentre i teschi rimangono al loro posto (con somma gioia di un eventuale Predator, ndAleNet). Gli effetti sonori sono forse ancora più fastidiosi delle voci. I colpi d'arma da fuoco sono due gradini sotto lo standard, la musica non è evocativa, i suoni ambientali da dimenticare. Naturalmente c'e' il multiplayer, che spazia dal Co-op alle modalità classiche come Deathmatch e King of the Hill...ma dubitiamo che anche sotto questo aspetto, il gioco esaminato possa dire la sua in qualche modo. Sconsigliato.
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4,5
Non tutte le ciambelle riescono col buco. In effetti, non possiamo aggiungere molto a quanto detto in sede di recensione : Damnation è un titolo nato da un'ottima idea e ucciso da una realizzazione tecnica tutt'altro che linda; un vero peccato perchè indubbiamente lo sfondo era accattivamente.
Un titolo sotto la media in ogni aspetto, che non ci sentiamo di consigliare a nessuno,se non ai neofiti del genere.
voto grafica4,5
voto sonoro4,5
voto gameplay4,5
voto durata4,5