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Recensione Croc

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (18 febbraio 2000)
Croc, è la conversione per PC dell'omonimo gioco per Playstation programmato dagli Argonaut Software, che furono tra i primi a portare i poligoni su console (Starfox e Stun Race fx per Super Nes fra tutti) grazie ad un chip contenuto dentro alle cartucce che ampliava le capacità grafiche dello SNES. Croc è un platform in vero 3D (niente a che fare con Pandemonium tanto per capirci) che ci permette di prendere il controllo di Croc, un coccodrillo orfano "novello Mosè" , cresciuto dai Gobbi, un popolo di dolci e tenerissimi esserini pelosi(datemi un lanciafiammeeeeeeeeeee!!!)
Croc - Immagine 1
Eccoci faccia a faccia col nemico...la strizza è tanta.
La missione che ci vede protagonisti, ha come scopo quello di liberare i Gobbi imprigionati dal cattivo di turno che li ha rapiti, lungo i vari mondi che compongono il gioco
Il controllo del Rettile è leggermente difficoltoso all'inizio, ma già dopo il primo livello lo si riesce a "possedere" bene facendolo dolcemente sculettare, saltare, appendere, arrampicare e tirare codate in giro per lo scenario
Ogni mondo è composto da vari livelli, in ogni livello ci sono sei Gobbi da salvare e cinque gemme colorate da recuperare. In realtà per completare i vari livello basta arrivare alla fine, ma se si vuole avere accesso ai due livelli segreti di ogni mondo, bisogna recuperare tutti gli esserini e tutte le gemme colorate dei livelli che lo compongono(completando tutti i livelli segreti di tutti e quattro i mondi si avrà accesso ad un intero mondo supplementare)
Se si vuole recuperare il sesto gobbetto di ogni livello, bisogna infatti recuperare le cinque gemme colorate che aprono la porta che lo nasconde
I livelli sono disseminati di diamanti, che hanno la stessa funzione che avevano gli anelli in Sonic, prendedone cento avremo una vita in omaggio e se dovessimo farci male perderemmo prima i diamanti e solo con un secondo contatto schiatteremmo
Naturalmente dovremo eliminare i vari nemici che ci sbarrano la strada prendendoli a codate o zompandogli sopra con vigore, questi però, hanno la brutta abitudine di rinascere quasi subito e spesso è più comodo evitarli piuttosto che rischiare un pericoloso contatto
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