Per ricaricare il proprio health status basterà riempire la propria "fiaschetta". Una qualsiasi lavandino o distributore d'acqua farà al caso nostro.
Ed è da qui in poi che il controllo di John Constantine passerà nelle nostre mani, coadiuvato in un approccio che tanto sa di un Max Payne andato un po' a male. Vuoi per l'abbigliamento del protagonista, vuoi per il tipo di visuale o per la sostanziale somiglianza nei comandi, il team responsabile di Constantine non sembra essersi spremuto troppo le meningi per dare al proprio pargolo un reale tocco di originalità. Peccato però che John Constantine non sia Max Payne e la formula vincente di Rockstar applicata al suo poliziotto newyorkese non funzioni nello stesso modo nel titolo della SCI, evidenziando limiti tecnici e di gameplay piuttosto scoraggianti. Non che la trama, sfruttata all'osso anche da altre produzioni, non sorregga adeguatamente l'impianto di gioco, non che non ci siano idee teoricamente valide, sia intesi. E' l'amalgama di tutto questo che, semplicemente, non funziona. E per diversi motivi.
Di tanto in tanto Constantine si abbandonerà a qualche battutina di circostanza. Esilarante. Molto esilarante.
Ed è un peccato, a ben guardare, perché Constantine poteva essere anche un bel gioco, se messo in mani giuste. Alcune idee, sviluppate forse più per dovere di cronaca, data la superficiale implementazione (il passaggio dal nostro piano a quello infernale ne è un ottimo esempio), sarebbero potute risultare vincenti se trattate con maggiore competenza. La possibilità del nostro protagonista di lanciare particolari incantesimi, così come la sua doppia vista che gli permette di individuare oggetti o passaggi segreti altrimenti invisibili ( una tecnica peraltro già usata anche in Undying) tradiscono ottime intenzioni per un gameplay più “ricco” e strutturato che dev'essere però rimasto “incastrato” nelle tastiere dei Bits Corp, data la linearità e la piattezza di quanto ci siamo ritrovati tra le mani. Come se non bastasse, l'azione di gioco viene interrotta troppo frequentemente da sequenza filmate che poco aggiungono alla trama del gioco, e che hanno invece il demerito di spezzare un ritmo che già di suo stenta a decollare.
Anche il sistema di controllo, per quanto semplice e immediato, non è esente da pecche, risultando spesso impreciso nella mira degli avversari e nell'interazione con gli elementi delle locazioni. A questo proposito è interessante sottolineare come non sia stato adibito nessun particolare tasto per permettere al nostro protagonista di interagire con l'ambiente. Basterà avvicinarsi all'elemento giusto e il nostro John farà il resto. Il problema risiede, spesso, nel capire quale possa essere la giusta cassa su cui salire, o la grata adatta ad essere scalata. Ne consegue che buona parte della fase di ricerca trascorrerà ad avvicinarsi agli elementi della scena nella speranza che compaia l'icona che segnala il bottone giusto da premere per prendere un oggetto o aprire un armadietto. Troppo poco davvero. Constantine risulta, in ultima analisi, come l'ennesimo mal riuscito tentativo dell'Industry videoludica di riciclare quanto di positivo visto sul grande schermo nella speranza che l'ondata di entusiasmo che accompagnerà il primo film di Reeves del “dopo matrix”, possa bagnare in qualche modo le sponde anche di questo Constantine. Purtroppo però la produzione SCI è caduta in questo tranello, dedicando allo sviluppo del gioco ben poche idee e risorse, con il risultato che una buona idea di fondo è stata, di fatto, gettata inutilmente alle ortiche.
Ecco i mezzi demoni nella loro forma "umana". Da notare come i modelli poligonali siano tutti tristemente identici.
4,5
Poche idee, innovazione zero, divertimento ai minimi termini. Insomma: tracciato piatto. Non tutti i Tie-In si chiamano “The Chronicles of Riddick” e questo Constantine ne è il testimone vivente. Peccato, perché l'idea che sta alla base del gioco si sarebbe potuta rivelare vincente ma un gameplay tristemente lineare e un comparto grafico indietro anni luce rispetto agli standard attuali riportano il carrozzone di Constantine al triste status dei tanti “vorrei ma non posso”. Peccato.
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6
5
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