Come se un generale, anche lui essere umano limitato dalla carne, avesse tempo, invece di decidere gli spostamenti delle unità combattenti, di gestirne la logistica da solo. Nella realtà, il nostro condottiero sarebbe affiancato da uno stato maggiore che si occuperebbe per lui di tali aspetti e non si vede la ragione per cui, fino all'altro ieri, questo aspetto non fosse stato recepito dai programmatori.
Con CEAW si cambia, però.
Una volta per tutte, ci si lascia alle spalle le pile di unità ammassate (se ne può collocare solo una per esagono, rendendo inutile la sovrapproduzione e semplificando la composizione degli schieramenti) e gli adempimenti di bassa fureria come ad esempio la fabbricazione dei trasporti ed il mantenimento delle rotte di approvvigionamento, da seguire in prima persona.
Il gioco, infatti, è dotato di un gameplay che, pur senza alleggerire troppo gli aspetti strategici tipici di un titolo basato sui turni, sostituisce l'IA all'uomo per tutte quelle attività che finiscono per trasformare la guerra in una sorta di controllo di gestione aziendale.
Qualche esempio? Se vi serve di trasferire un'unita via mare, vi basta farla arrivare in un porto. Si trasformerà all'istante in un trasporto pronto ad affrontare la difficile traversata minacciata dai sommergibili nemici. Inviate dei bombardieri su un obiettivo strategico? Ecco che tutti i caccia in raggio utile provvederanno automaticamente a fornire la scorta alla missione.
Le unità sono 11 in tutto, ridotte all'essenziale di terra, mare ed aria senza trascurare nulla, però, e possono essere rappresentate sulla mappa dalla classica icona quadrata che ci riporta ai tempi in cui spostavamo quadratini di cartone, invece che cliccare, oppure da rappresentazioni grafiche stile Axis & Allies, sicuramente più piacevoli.
Nel gioco vi troverete a comandate l'Asse, oppure gli Alleati, nel teatro europeo della Seconda Guerra Mondiale. Non vi viene data nessuna possibilità di scelta di questa o quella nazione, ma siete costretti ad accettare in blocco Italia e Germania per l'Asse e Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica per gli Alleati, e a seguire le vicende su tutti fronti di guerra. Di contro, potete impostare alcune variabili, a partire dall'anno in cui volete iniziare a battervi, dal 1939 al 1944, fino alla possibilità d'impostare un handicap che penalizzi in partenza una delle due fazioni rispetto all'altra o d'ignorare o meno il consumo di carburante delle unità, ecc.
Unico neo è l'eccessiva rispondenza delle azioni dell'IA alla realtà storica. Se siete con l'Asse, verrete attaccati dall'Unione Sovietica ad un certo punto preciso, che l'abbiate o meno provocata con schieramenti minacciosi di truppe al confine o con attacchi a vostra volta. E vi toccherà subire lo sbarco alleato in Normandia, proprio come avvenne nella realtà. Un maggior livello d'incertezza e di libertà ucronica non avrebbe guastato.
I livelli di difficoltà ottenibili con questo metodo sono addirittura sette, consentendo una personalizzazione precisa degli stessi che renda il gioco accessibile a qualsiasi tipologia di giocatore, più o meno esperto.
Oltre alle fasi belliche, tese all'occupazione di più città nemiche possibile (da esse ricaverete i punti produzione necessari ad effettuare nuovi reclutamenti e dal numero di esse che controllerete dipenderà o meno la vittoria finale) sarà opportuno seguire anche la ricerca che vi consentirà di sviluppare potenziamenti per le vostre truppe e mezzi. Le quali, se sopravvivranno agli scontri, saranno anche capaci di migliorare la loro capacità di combattimento, guadagnandosi sul campo lo status di veterane.
Il tutto è affidato a pochi menu facili ed immediati da comprendere, a tasti grandi e ben localizzati e ad un sistema di comando adatto anche ai neofiti del genere.
La grafica, piacevole anche se non spettacolare, rende il gioco alla portata di macchine anche non aggiornatissime, che non avranno alcuna difficoltà a supportare il gioco, rendendolo appetibile anche a chi gioca in ufficio in pausa pranzo o, più in generale, non ha voglia d'inseguire la tecnologia e resta affezionato al suo computer vecchio di qualche anno. Anche il sonoro si rivela azzeccato, con le sue musiche ben fatte e mai invasive e i suoi effetti sonori che accompagneranno le fasi di combattimento. Il tutto può comunque essere silenziato in tutto o in parte.
Com'era prevedibile, infine, il gioco supporta il multiplayer sia sullo stesso PC con il metodo “hotseat” (prima muove un giocatore, poi l'altro, alternandosi al mouse), che via LAN, Play by Email e Internet (in quest'ultimo caso solo verso IP noti, senza nessuna assistenza in matchmaking). Il numero dei contendenti, comunque, è limitato a 2, vista la struttura del gioco di cui si diceva prima.
In ogni caso, anche se pervenutoci a qualche mese dall'uscita, CEAW è riuscito a sorprenderci favorevolmente.
Al punto di permetterci di suggerirlo un po' a tutti, a partire dagli appassionati del genere, che per una volta potranno rilassarsi e limitare la propria attenzione agli aspetti strategici veri e propri, fino ai neofiti, finora intimiditi da strati di schede di dati da tenere sotto controllo e ammucchiate di minuscoli bottoni incomprensibili o di menu a cascata da dominare. Il titolo Siltherine pare fatto apposta per rilanciare i giochi di strategia anche verso il grande pubblico! Dategli una chance!
8
Finalmente. Era ora che un team di sviluppo provvedesse a regalare a noi giocatori della domenica, sempre alle prese con il tempo tiranno e con la voglia di provare un po'di tutto, nelle poche ore a disposizione per giocare, un titolo strategico che fosse immediato e non ci costringesse a studi d'ingegneria gestionale per venire a capo dei suoi meccanismi basilari. Dimenticate le 72 differenti risorse del farraginoso Hearts of Iron 2. Qui la guerra fila via liscia sulla punta del dito deputato a cliccare sul mouse, attraverso la gestione d'interfacce grafiche accattivanti e immediate. Anche chi ha una moderata allergia agli strategici a turni, dovrebbe farcisi almeno un giro. Forse si ricrederà!



