Recensione Command & Conquer: Red Alert 2 - Yuri's Revenge

A parte questo non ci sono sostanziali aggiunte se si esclude il Battle Bunker, un edificio corazzato in cui asserragliare la fanteria. Ben più interessante si rivela l'esercito di Yuri che è composto in massima parte da nuove unità. Al di là dei cloni di Yuri in grado di esercitare il controllo mentale (tutte cose già viste anche in Red Alert 2), abbiamo una serie di mezzi d'assalto basati sulla tecnologia dei cannoni gatling, ovvero armi a canna rotante che aumentano cadenza di fuoco e danno man mano che la velocità di rotazione aumentaQuesto le rende micidiali negli scontri prolungati e il fatto che anche le torrette di difesa le abbiano in dotazione rende piuttosto difficile assaltare con un attacco frontale le basi di Yuri e, oltretutto, funzionano anche contro le unità aeree. Nel complesso la nuova fazione si rivela estremamente flessibile e con caratteristiche in grado di vanificare le strategie più elementari, costringendo spesso a improvvisare tattiche più ardite e basate sullo sfruttamento delle peculiarità dei singoli mezzi piuttosto che sulla forza bruta
PROBLEMI DI BILANCIAMENTO
I programmatori di Yuri's Revenge hanno fatto un buon lavoro accentuando la stranezza di alcune situazioni rendendo le campagne in single player molto divertenti da giocare. Sfortunatamente nel multiplayer si iniziano ad intuire le debolezze dell'espansione. Se l'esercito di Yuri e gli Alleati sono piuttosto bilanciati, lo stesso non si può dire dei Sovietici che mancano della necessaria flessibilità per rivelarsi veramente competitivi
In una struttura che privilegia l'ingegno piuttosto che la potenza di fuoco pura e semplice i rossi sono svantaggiati in partenza e, non a caso, sono di rado scelti dai giocatori. Westwood ha già annunciato che la prima patch per Yuri's Revenge sarà mirata alla risoluzione di tali problemi di bilanciamento, tuttavia ora come ora la situazione è questa.