Dirt 3 è un racing game figlio dell'attuale generazione, modellato al fine di soddisfare la massa videoludica nella sua interezza grazie a un sistema di aiuti scalabile che permette a chiunque risultati da campione del mondo e l'opzione rewind con cui riavvolgere frammenti di gara per non "coriandolizzare" il piazzamento finale. Un racing game che abbraccia molteplici discipline dell'off road, tanto per non scontentare gli amanti del rally e chi in cerca di qualcosa di più vario che non una sfida con se stessi in pista. Il Tour Dirt (la carriera) è quasi imbarazzante per varietà: oltre ai classici rally propone testa a testa, Rally Cross, Land Rush, TrailBlazer, alternando vetture da rally, pick up o buggy. Il tutto inframmezzato da alcuni eventi drift dove guadagnare punti effettuando derapate e continui controsterzi o arrivando all'inedita Gymkhana, ove sbizzarrirci in arene ad hoc effettuando 360°, salti, compiendo acrobazie sfruttando gli elementi del fondale e mandando il pubblico in delirio. La varietà è di casa e la qualità la segue come la sua ombra.
Del paddock festante non c'è più traccia; se in termini di spettacolarità si è fatto un passo indietro, per quanto concerne la praticità Dirt 3 vince sul predecessore a mani basse. Nessuna complicanza nemmeno per quanto concerne l'avanzamento nella carriera, affidato unicamente ai punti reputazione, moneta di scambio grazie al quale ingraziarsi nuove case automobilistiche e “sbloccare” nuove vetture. Queste coprono un arco temporale che va dagli anni '50 ai giorni nostri e sono rappresentate da mostri sacri del genere (su tutti l'imperatrice dei rally, la Delta HF Integrale). Ad ogni modo, benché sia bene ribadire fino alla nausea che per alcune scelte di gameplay Dirt 3 sia annoverabile alla categoria arcade, è innegabile che la fisica dei mezzi e il sistema di danni abbiano subito miglioramenti tangibili.
Rispetto al predecessore non si ha la sensazione di surfare sullo sterrato e le auto dimostrano finalmente un loro peso specifico, nonché differenze più marcate dal passaggio da una superficie stradale all'altra. Alcune incoerenze nel comportamento dei mezzi anche a seguito di entrate in curva sconsiderate da parte del giocatore sono tollerate, ma dal punto di vista degli urti non ci sono sconti o concessioni. Il sistema di danni propone un morphing delle vetture da applausi che si ripercuote sulle prestazioni delle stesse, abbattendo la velocità di punta o rendendo il mezzo pressoché inguidabile a seguito di un frontale. E qui viene in soccorso la già citata opzione rewind che fino a un decennio addietro sarebbe stata un sacrilegio solo a pensarla, riavvolgere la gara per qualche secondo e ripetere il pezzo incriminato, magari perché un avversario dalla torbida indole ci ha spediti dritti contro un muro.
Manca ancora qualcosa all'appello, come la discreta intelligenza artificiale degli avversari (vantanti spesso comportamenti agguerriti e bastardi al giusto), la possibilità di affrontare in multiplayer (sia locale che online) tutte le modalità del singolo (e altre inedite), o ancora le sorprendenti variazioni climatiche in tempo reale, retaggio del validissimo F1 2010, o le ottime ambientazioni dove sfrecciare con i vari bolidi. Ma il punto focale è uno: Dirt 3 è irreprensibile in quasi tutti i frangenti, a patto che il giocatore non sia in cerca di un realismo qui sacrificato per via di motivi già citati.
Tecnicamente il lavoro svolto da Codemasters è di gran lunga al di fuori dell'ordinario. Dopo l'ottima parentesi di F1 2010 l'Ego Engine si rimostra il forma smagliante, garante di effetti meteo variabili di grande impatto, deformazioni delle vetture a seguito di danni in grado di bucare lo schermo, ambientazioni da cartolina, e pochissime sbavature da cercare con la lente d'ingrandimento come alcune (invero sporadiche) incertezze del frame rate con più avversari su schermo. Esemplare inoltre il chiacchiericcio del copilota e degni di nota gli effetti sonori, mentre la bontà o meno della soundtrack rockeggiante rimane a discrezione del giocatore.
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Dirt 3 è un Dirt 2 all'ennesima potenza. Qualcuno accuserà Codemasters di vigliaccheria per non aver rivoluzionato il suo racing game (a che pro poi?) e di essersi limitata a un'infornata aggiuntiva di modalità, eventi, vetture e aver pompato al limite del clamoroso il reparto grafico. Ma la realtà è meglio osservarla da una differente prospettiva: Dirt 3 è un racing game di puro intrattenimento, veloce, adrenalinico, immediato, arcade, che dà il benvenuto a qualsiasi categoria di videogiocatore ed è incapace di scontentare il fruitore a meno che si aspetti una simulazione coi fiocchi.



