Una guerra civile scoppia nel paese africano, e la più vicina unità di intervento è la Legione Straniera Francese, il cui stendardo è saldamente nelle mani del cadetto Claude Bolet, il nostro eroe della situazione.
Il primo impatto col gioco è già di per sé un trauma: non in positivo, ma decisamente in negativo. Il motore grafico usato è il Chrome, di Techland, ma, a dirla tutta, è un uso che mai ci saremmo potuti aspettare: texture del terreno anonime, pochi poligoni che vanno a formare abnormi e anonimi oggetti, effetti di fumo e esplosioni al limite del ridicolo e una onnipresente, inalterabile, sensazione di bruttura. Non è un completo rigetto videoludico, dato che minuscoli sprazzi di luce emergono ( raramente ) , ma i corpi che si incagliano tra le secche frasche delle spoglie capanne che di tanto in tanto costellano il terreno, animazioni innaturali e scomposte, nessun tocco di classe, non ce la sentiamo di discutere oltre sulla grafica del gioco.
Certo, se ciò si limitasse al lato tecnico del gioco potremmo anche chiuderci un occhio.
Ma, e scusateci se pensiamo di intravedervi una sorta di malefica congiura, tanto nell’aspetto quanto nella sostanza il titolo vola decisamente radente al suolo, fino a schiantarsi decisamente dopo i primi dieci minuti di gioco, superati i quali il CD (ecco, abbiamo capito come fa un gioco del 2007 a stare tutto su UN CD) con annessa scatola voleranno dal lato opposto della vostra stanza.
Ci spieghiamo meglio: Code of Honor è un fps che ignora totalmente ogni innovazione apportata al genere negli ultimi 10 anni, e offre uno schema di gioco anonimo e lineare, nella quale ci viene chiesto di eliminare i nemici, passare al prossimo avamposto, cecchinare un paio di guardie e via dicendo, che pure offre una certa varietà. Ma il problema di fondo sono i bug che percorrono tutto il gioco: non esiste un sistema di danni localizzato, non è possibile mantenere un’andatura inginocchiata ma solo stare in piedi o stendersi a terra, il passaggio da un’arma all’altra è scomodissimo, non si capisce mai da dove arrivano i colpi e si viene colpiti anche attraverso le pareti (se state obiettando “succede anche in COD4” non provateci…questa è una cosa non voluta).
In aggiunta ai difetti sopra elencati non c’è niente. Trama inconsistente, missioni senza un minimo di introduzione, colonna sonora e effetti scandalosi, Intelligenza Artificiale al minimo storico, schema di gioco vecchio di secoli. Oltretutto, dalle presentazioni sarebbe dovuto essere un gioco ambientato nel 1831: macchè. Siamo in una guerra dei giorni nostri, e più brutta di così non poteva essere.
Fallimento su tutta la linea allora? Non proprio: la scatola è bella grossa, se avete un tavolo che balla…
3,5
Comparto grafico assurdamente scandaloso, introduzione alle missioni inesistente, schema di gioco lineare e buggato all’inverosimile. Se volete farvi del male, compratelo: per €19.99 preferisco di gran lunga prendere il primo Call Of Duty o il primo Brothers in Arms. Molte spanne sopra Code of Honor…



