Tiscali

Recensione Civilization3

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (12 novembre 2001)
Civilization3 - Immagine 2
Una scena dal bellissimo filmato introduttivo
DAI PRIMORDI ALLA CONQUISTA DELLO SPAZIO
Per riassumere questo titolo in un concetto, dirò che si tratta di un simulatore di civiltà: la nostra tribù inizierà il proprio cammino da un gradino appena superiore ai cavernicoli, e da lì, attraverso i primi insediamenti, comincerà a farsi strada tra i secoli, espandendo i suoi domini, progredendo tecnologicamente e culturalmente, fino ad arrivare alle soglie dei viaggi interstellari. Ma dire solo questo è riduttivo... Signore e signori, ecco a voi Civilization III.

SID MEIER TORNA AL SUO GRANDE AMORE
Permettetemi una piccola digressione al fine di introdurre i meno esperti alla storia di questo gioco. Per cercare le origini del titolo “Civilization” è necessario tornare indietro nel tempo di circa una decina di anni, quando il primo Civ (diminutivo che utilizzerò spesso nel corso della recensione) fece la sua comparsa su Personal Computer con processore 286 (se non ricordo male, girava come applicativo di Windows3.1). A dirla tutta, “Civilization” è prima di tutto il titolo di un gioco strategico da tavolo, noto per essere il BoardGame col regolamento più complesso del mondo. Forse fu proprio sentendo la classica frase “Qui ci vuole un Computer solo per ricordarsi tutte le regole!” che a Sid Meier venne in mente di realizzarlo sottoforma di videogioco: certo, la tecnologia e le prestazioni erano quello che erano (al tempo “andavano” l'Amiga e le consolle 8 e 16bit), ma il risultato fu comunque quello di uno degli strategici più giocati e ri-giocati della storia. Il successo si ripeté quando, circa sei anni fa, il buon Sid venne affiancato dalla Microprose per realizzarne una revisione (non potendosi parlare di “seguito” nel vero senso della parola): Civ2 fu uno dei primissimi giochi a “girare” appositamente su Windows95 ed offriva notevoli migliorie tecniche rispetto al suo predecessore (tanto per dirne una, fu implementata la musica). So che ci sono tutt'ora giocatori appassionati che passano le serate (e le nottate) davanti alla finestra a schermo intero di Civ2.
Poi ci fu la scissione: mentre l'Activision realizzava e produceva per i fatti suoi un nuovo “Civilization” (col sottotitolo “Call to Power”), Sid Meier realizzava, con spirito patriottico, lo strategico “Gettisburg”. Nessuno dei due titoli raggiunse un successo eclatante, nonostante il richiamo operato dai nomi (il titolo da una parte, il programmatore dall'altra). Nessuno seppe dire perché, ma fu chiara una cosa: Civilization non era lo stesso se ad occuparsene non era Sid Meier, e Sid Meier pareva decisamente impacciato fuori dall'ambiente di Civilization.
Era solo questione di tempo prima che i due nomi si ricongiungessero, cosa che succede oggi con questo nuovo Civ3, unico vero avente diritto al meritato successo dei suoi predecessori.

SCHEMA PRINCIPALE DI GIOCO
È a parer mio molto difficile descrivere il funzionamento di Civ3, perché si tratta di un gioco in continua metamorfosi con centinaia di fattori che lo possono trasformare da un semplice gestionale a un complesso strategico o a un delicato intreccio diplomatico. Ciononostante cercherò di rendervi le idee il più possibile chiare (anche perché mi pagano per questo :-p ).
In sostanza, Civ3 è un gestionale/strategico a turni. Ciò significa che quando sarà il nostro turno potremo far muovere le nostre unità (esplorative, lavoranti o militari) nella mappa che rappresenta il mondo conosciuto, ordinare loro cos'altro eventualmente fare (le azioni consentite variano, naturalmente, da unità a unità), accedere al menù delle città o degli altri insediamenti per decidere se utilizzare la produzione per costruire un edificio speciale o addestrare nuove unità, selezionare che avanzamento tecnologico ricercare, aprire dei canali diplomatici con le altre civiltà e altro ancora.
Man mano che il gioco prosegue e che il nostro livello culturale si evolve (unitamente alla tecnologia a cui potremo accedere), molti concetti di gioco tenderanno a cambiare, come la validità rivestita da alcune unità (gli arcieri sono un'ottima unità se paragonati ai guerrieri con ascia di selce, ma totalmente inutili contro un'unità di fucilieri), la priorità di costruzione delle strutture o dell'approvvigionamento delle materie prime, fino ai rapporti con le altre civiltà, che potrebbero essere impressionate dalla nostra potenza e offrirci amicizia o travalicarci e tentare di distruggerci. Gli stessi aspetti tecnici del gioco (stile grafico delle città e delle unità, nonché musiche di sottofondo) cambieranno con l'evoluzione.
Il gioco inizia con l'Età Antica nel 4800AC e può finire in varie maniere: potremo trionfare militarmente sterminando tutti gli avversari, raggiungere per primi le colonie spaziali, o semplicemente cercare di essere in testa alla classifica dei “Punti Civiltà” al raggiungimento dell'anno 2050DC. Ah, e naturalmente il gioco finisce se veniamo annientati...
Tutto il gioco si svolgerà tramite mouse con una comoda, affidabile e collaudata interfaccia Punta-E-Clicka. Inoltre, alcune combinazioni di tasti (R per tracciare strade, F per fortificare la truppa, B per costruire città, il tastierino numerico per lo spostamento delle truppe, ecc.) permetteranno di accelerare ulteriormente le azioni più comuni.
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