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Recensione Catwoman

Paolo Mulas Di Paolo Mulas(16 settembre 2004)
Eroi in celluloide.
Molti super eroi americani delle grandi famiglie Marvel e Dc Comics, stanno rivivendo in questo periodo una seconda giovinezza grazie al cinema: dall'uomo Ragno, a Hulk, dagli X-men a Daredevil e, nel prossimo futuro, anche i Fantastici Quattro. Poche super-eroinne? Vero, ma a tamponare la preoccupante mancaza del gentil sesso, arriva oggi la bella e sensuale Catwoman. La “donna gatto” già ammirata come avversaria dell'uomo pipistrello in Batman Returns, non potrà certo vantare il curriculum e probabilmente nemmeno il carisma dei suoi “colleghi” (in fondo nasce come nemica) ma ciò non le ha certo impedito di diventare protagonista nell'omonimo videogioco. Ad assicurarsi i diritti della pellicola è stata la solita Electronic Arts, che come già fatto con “Harry Potter” e il “Signore degli anelli” (con risultati ben migliori come vedremo) ha cercato di sviluppare il titolo in maniera senza discostarsi molto dal film da cui ha tratto ispirazione. Una fedeltà che traspare fin dalla trama: Patience Philipps (interpretata da Hale Berry) lavora per una delle più importanti industrie di cosmetici al mondo. La sua vita scorre placida e tranquilla, fino a quando non viene a scoprire che un prodotto creato della sua società causa degli effetti collaterali devastanti. Ovviamente per evitare sconvenienti fughe di notizie, la società stessa ordina l'eliminazione fisica della bella impiegata, che viene però riportata in vita da un misterioso e magico gatto egiziano, che infonderà nella nuova eroina straordinari poteri ed una grande sete di vendetta
Catwoman - Immagine 1
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Com'era ampiamente prevedibile, Catwoman si inserisce nel genere degli action game, unendo elementi tipici dei picchiaduro a scorrimento, con altri caratteristi dei platform. Il gioco sembra essersi ispirato in qualche misura a Prince of Persia, visto che la donna gatto così come il “principe” è dotata di una sorprendente agilità felina che le consente di compiere azioni prodigiose. Potrà, infatti, saltare da una parete all'altra, aggrapparsi ad aste, volteggiare ed anche (grazie ad i suoi artigli) percorrere qualche metro anche su pareti verticali. Il paragone con il titolone Ubisoft, regge però solo sulla carta, visto che alla gattina della EA sono state precluse tutta quella libertà di movimento e di gameplay che hanno caratterizzato il titolo della softco transalpina. Tutto questo si ripercuote anche nell'eccessiva linearità dei livelli, che obbligano per la maggior parte dei casi il giocatore a percorrere un'unica strada, lasciando così poco spazio all'esplorazione. Tornando agli stage, essi sono letteralmente disseminati di nemici contro i quali sfogare i nostri più bassi istinti, a colpi di capoeira e di frusta, l'arma in dotazione a Catwoman utile in moltissimi frangenti. Le mosse a nostra disposizione sono variegate e spettacolari, spesso finalizzate in spettacolari e letali combo. Peccato però che la bassa intelligenza artificiale dei nemici tenda a facilitare fin troppo il nostro compito, precludendo l'utilizzo di qualsiasi variante alle mosse di base, più che sufficienti per uscire vincitori da qualsiasi scontro. Durante i combattimenti sarà inoltre possibile interagire con numerosi elementi dell'ambiente, quali casse, bidoni e quant'altro e potremo divertirci a “riciclare” i nostri nemici gettandoli negli appositi cassonetti. Al termine di ogni livello, a seconda del nostro ranking finale (determinato dal nostro comportamento “on stage”), ci verranno “regalati” dei diamanti con i quali avremo modo di acquistare nuove mosse ancor più spettacolari ed originali. Sicuramente la ricerca alla scoperta di tutte le gemme può rivelarsi come un valido incentivo alla longevità del titolo.
Catwoman - Immagine 5
Catwoman - Immagine 6
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Occhi di gatto!
Oltre alle abilità già citate, il misterioso gatto che ci ha riportato in vita ci ha conferito anche altri poteri abilità extrasensoriali: con la visuale in soggettiva saremo in grado di visualizzare anche al buio gli scagnozzi avversari (anche se saranno nascosti dietro un muro) ed inoltre tramite il “nostro” delicato nasino potremo seguire le tracce di qualche fuggitivo in sezioni costruite a hoc. Per quel che riguarda il gameplay, Catwoman non si rivela certo particolarmente originale, estrapola ed unisce elementi presi da più generi e soffre un po' di ripetitività, anche se per fortuna non mancano dei momenti ad alto coinvolgimento in grado di catturare e divertire il giocatore. Il maggior problema che inficia la giocabilità, è certamente causato dalla telecamera, che controllata esclusivamente dalla cpu, cerca di offrire delle inquadrature più spettacolari e sensuali possibili a discapito di una migliore ripresa dell'ambiente. Capiamo certo che gli sviluppatori vogliano rendere partecipi i giocatori della bellezza di Halle Berry, ma in alcuni frangenti si è davvero esagerato.

Anche per la grafica dobbiamo purtroppo evidenziare delle fastidiose altalenanze: la protagonista è assolutamente fedele alla sua controparte cinematografica, realizzata con gran sfoggio di poligoni, ricca di dettagli e che può vantare delle animazioni assolutamente fluide ed impeccabili. Risultano ben implementati e realistici anche i vari effetti d'illuminazione, quali l'alternanza di luce/buio e la gestione delle ombre dinamiche, che giovano all'atmosfera dark del titolo. Purtroppo la stessa dedizione non è stata profusa per i personaggi non giocanti, piuttosto anonimi, e per gli ambienti; poco ispirati, spogli e con alcune texture veramente di basso livello. Discorso diverso, in positivo, per fortuna, per il sonoro, che può vantare alcune delle stesse musiche del film, che paiono sempre ben adatte al contesto, dei buoni effetti sonori ed un discreto doppiaggio in italiano.

Purtroppo ancora una volta, dobbiamo parlare per Catwoman di licenza sprecata. Il titolo Ea difatti delude sotto molteplici aspetti, dal sistema di controllo alla gestione della telecamera, che senza la necessità di far uscire il gioco in contemporanea con il film, avrebbero sicuramente goduto di maggior cura. Peccato, perché il gioco presenta alcuni aspetti interessanti che non bastano però a togliere le riserve sull'acquisto anche ai più accaniti fans della pellicola.
Catwoman - Immagine 8
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5
Ed eccoci ancora una volta a commentare negativamente l'ennesimo deludente binomio film/videogioco. Eppure stavolta eravamo più ottimisti che in passato, dato che alla Ea se l'erano cavata discretamente con le trasposizioni videoludiche di Harry Potter e del Signore degli anelli. Evidentemente il detto non c'è due senza tre ha perso tutta la sua scaramantica e presunta efficacia. Catwoman, è, infatti, un titolo anonimo e privo di mordente, caratterizzato da una giocabilità limitata che per certi versi cerca di imitare (tra l'altro non riuscendoci) Prince of Persia, e da una realizzazione piuttosto frettolosa (ad eccezione della protagonista davvero ben curata), minata da una gestione della telecamera, tutt'altro che impeccabile.
voto grafica6
voto sonoro6,5
voto gameplay5
voto durata6
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