Usando determinati oggetti potrete influenzare l'ambiente circostante: la Bibbia, per esempio, elimina tutti i nemici visibili
Risultato che si raggiunge in circa 12 ore di tempo - senza contare i reload, necessari se non volete spendere i preziosi “Retry”, che comunque ai livelli più bassi abbondano - perlomeno guardando tutti i numerosi filmati e dialoghi. Se invece mirate esclusivamente al gioco vero e proprio, mettete in conto circa la metà del tempo effettivo. Fatto sta che, tra difficoltà superiori, trama variabile e finali alternativi, il titolo ha una innegabile rigiocabilità, senza contare la presenza di modalità alternative. Non ci riferiamo solo al succitato Rapunzel (che coi sui 64 livelli non è di sicuro breve), ma alla complessa Babel, con tanto di classifiche online e possibilità di giocare in co-op con un amico (ma per accedervi, dovrete ottenere dei trofei d'Oro a difficoltà Normal), ed alla Coliseum da giocare in versus (disponibile dopo aver terminato la storia almeno una volta).
Molto spesso Katherine concede a Vincent il beneficio del dubbio: fino a quando continuerà ad essere accomodante con lui?
Catherine è, insomma, un gioco talmente atipico che per la sua originalità, per la genialità intrinseca del sistema e per la perfetta coesione tre Puzzle game e risvolti di trama emerge decisamente dalla massa dei titoli in commercio. Il fatto che poi tocchi tematice “scottanti” come il sesso, la fedeltà, la paternità, fino alla vita e la morte, lo rende anche non privo di spessore - ma non aspettatevi un gioco erotico! Stiamo comunque parlando di un titolo probabilmente studiato piuttosto per una specifica nicchia hardcore, la quale tra l'altro non coincide neppure con quella dei fan dei canonici titoli Atlus, che può però rapire ed affascinare anche il giocatore occasionale. Se Catherine è un esperimento, è un esperimento decisamente riuscito: promozione piena per la versione d'Oltreoceano, e appuntamento rinnovato all'anno prossimo per la conversione PAL.
I blocchi crepati sosterranno il peso di Vincent per un numero limitato di passaggi; il cuscino sulla destra è un retry
8,5
Se un gioco dovesse essere valutato solo in base all'originalità ed alla genialità intrinseca, Catherine andrebbe a fondo scala. Il mix di ragionamento e di frenesia che permea tutta la fase puzzle - la parte veramente “giocata” del titolo - lo rende infatti già di per sé un titolo decisamente accattivante, mai noioso, sicuramente impegnativo sebbene non così mostruosamente difficile come i Giapponesi ci hanno fatto temere (ma difficile lo è, questo si). A questo si accosta poi una storia ben delineata, zeppa di tematiche profonde, con molteplici risvolti in cui le decisioni e le risposte del giocatore faranno la differenza più sulla lunga che non sulla breve distanza. Un titolo come non se ne vedono tutti i giorni, capace di impegnare sul piano del gioco, di strappare più di una risata per varie situazioni e di far urlare ad ogni “Love is Over”.



