TDR2000, come dicevamo, non tenta nemmeno di rivoluzionare un concept che fino ad adesso si è rivelato vincente, ma riesce a unire i molti pregi del primo mitico gioco con quelli del secondo (nettamente inferiore). Per prima cosa in TDR2000 esiste una trama (!), trash quanto volete, molto alla John Waters e pure con un pizzico del Peter Jackson dei tempi d'oro, ma una trama omologata, di dimensioni regolamentari e con tutti i crismi del caso. Questo plot fa da sfondo alle missioni del gioco, che questa volta hanno la stessa importanza e frequenza degli stage dedicati allo sterminio più sconsiderato, ma che risultano molto meno frustranti e ben più divertenti di quelle, meno numerose ma tediose ai limiti del sopportabile, che ci ricordiamo con una fitta al fegato in Carmageddon 2. Gradito è pure il ritorno, in TDR2000, dei sempre più massicci Suppressor delle Forze Speciali, che tenteranno come al solito di mantenere l'ordine in città a suon di frontali e sportellate alla (nostra) milza. Ci avevano fatto esaltare in Carmageddon, ed erano clamorosamente assenti nel suo seguito, qui li ritroviamo più tenaci che mai. In TDR2000 si tornano a comprare gli upgrade per la nostra vettura, e non a trovarli lungo il percorso come in Carmageddon 2 dove, ripetendo più volte lo stesso stage, potevamo farci la super macchinona con il minimo sforzo (tzè!). In TDR2000 c'è più criterio, meno approssimazione, maggior cura dell'insieme e del singolo particolare, e questo non può essere che apprezzabile


Di Redazione Gamesurf (25 ottobre 2000)










