Tiscali

Recensione Caesar IV

Siete pronti a vestire nuovamente i panni di Cesare?
Volodia Pellegrini Di Volodia Pellegrini (9 novembre 2006)
Mi diedero una città in legno e la ricostruii in pietra (Cesare Augusto)

E' tornato. Ci sono voluti 8 anni e diverse digressioni sul periodo storico con una serie di seguiti non sempre degni, ma alla fine il re dei city builder è nuovamente sui nostri schermi: dopo aver vestito i panni di faraoni e di divinità (nel non riuscito Zeus), siamo nuovamente chiamati a gestire la nascita e la vita di lacune delle più importanti città del più grande impero della storia in Caesar IV, graditissimo ritorno alle origini voluto dal publisher Vivendi dopo aver cercato di riottenere il successo di Faraon con I Figli del Nilo.

Caesar III è tutt'ora considerato il miglior connubio di gestione di una città e allo stesso tempo divertimento: edificare una metropoli dell'antichità, garantendo ai cittadini il soddisfacimento tanto dei bisogni primari quanto di quelli più volubili, la sicurezza, la stabilità e il lavoro era reso possibile da un sistema di gestione complesso, ma abbastanza intuitivo da non risultare frustante, che permetteva con pochi click del mouse di diventare dei veri e propri governatori.
Caesar IV - Immagine 2
La Milano ai suoi albori non era certo come la conosciamo noi.
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Gli obiettivi vengono spiegati chiaramente, un po' meno come portarli a compimento.
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I consiglieri: raramente in un videogame si son visti rompiscatole simili.
Caesar IV riprende la via dell'onorevole predecessore mettendo i giocatori nei panni di un giovane governatore e relativi discendenti, impegnati nella fondazione di numerosi avamposti e cittadine lungo tutti e 3 i periodi storici dell'antica Roma (Il Regno, la Repubblica, l'Impero) partendo da zero: una strada che collega al resto del mondo, una buona quantità di sesterzi in tasca e tanto da fare. Viene edificata la villa del governatore, cuore della vita politica cittadina, attorno ad essa nascono le prime case e le prime costruzioni pubbliche: una magistratura, un foro, un piccolo teatro per garantire lo svago, e un piccolo altare per soddisfare il bisogno di religione che vi è in quasi ogni uomo. Nei campi attorno a questo piccolo paese spuntano fattorie ed allevamenti, in modo da assicurare il cibo ai cittadini, appaiono già i primi uliveti dai quali uscirà presto buon olio da importare alle città vicine e vengono intrecciati le viti che vendemmieranno del vino degno dell'imperatore in persona. Lungo le vie principali, intanto, sono apparsi i primi centri medici e il teatrino ha lasciato il posto a un anfiteatro, alcune ville sono spuntate qua e la mentre il paesaggio viene abbellito da statue e fontane collegate al neonato sistema di acquedotti. Per le strade si incrociano lavoratori dei granai, gente comune che attinge ai pozzi, prefetti in pattuglia per assicurare l'ordine, medici impegnati nelle loro visite, sacerdoti e ingegneri che si assicurano che gli edifici restino in piedi.

Ma chi sono tutti questi cittadini? Sono lo specchio di tre classi sociali ben distinte nei loro compiti: i plebei, la gente comune, che non darà mai un significativo apporto sulle finanze cittadine tramite le modeste tasse che possono permettersi, ma che fornisce un numero pressoché illimitato di lavoratori per i compiti più modesti: l'ordine pubblico, i campi, l'industria, la distribuzione dei beni di consumo e la formazione di un corpo militare a protezione dell'abitato. Seguono gli equites, persone più benestanti e istruite, cui sono riservati compiti altamente specializzati come il lavoro nelle biblioteche, l'insegnamento nelle scuole, la gestione degli acquedotti, l'allestimento di opere teatrali e giochi gladiatori. Ed infine vi sono i patrizi, ricchissimi nobiluomini di antica stirpe che non compiono alcun lavoro utile alla società, ma che con le loro ville accrescono l'attrattiva della città sui potenziali immigranti e con le loro ben fornite casse pagano buone decime all'amministrazione.
Caesar IV - Immagine 5
Da questa mappa è possibile stabilire rapporti commerciali con le province vicine.
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Tutti sogniamo una villa così
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Mantenere alto l'interesse per la città favorirà l'afflusso di immigranti.
Amministrazione che deve sorbirsi il non semplice compito di soddisfare i desideri di alcuni dei più pretenziosi e lamentosi personaggi mai visti in un videogioco. Ed è qui che scattano, purtroppo, i primi problemi di Caesar IV, dopo un'introduzione decisamente positiva: le richieste sono veramente eccessive, se tenete conto che un'arena poteva, teoricamente, ospitare fino a 30mila persone, e che di colosseo ne esiste uno solo (a Roma) ci si chiede come mai cittadine di forse 600 anime si lamentano della mancanza di tali elementi, e perché, in un mondo dove al 70% della cittadinanza erano preclusi i servizi sanitari e l'istruzione si debbano costruire ospedali e scuole a ogni angolo della strada, per tacere della richiesta di mercati a ogni incrocio, quasi i nostri sudditi fossero impediti a coprire una distanza superiore ai 100 metri per trovare qualsiasi bene di consumo, quando fin pochi decenni fa si facevano i chilometri per un tozzo di pane. Forse saranno sintomi della “mollezza dei costumi” tanto accusata da Seneca, però spesso capiterà, soprattutto in viali in cui sono presenti ville e condomini sviluppati, di avere strade con tre case e tutto il resto dello spazio occupato dagli edifici necessari a sostentarle, generando a volte il bisogno di distruggerne alcuni a favore di altri (l'esempio tipico è: un centro di ingegneria è meno bello di un giardino, mettendo un giardino al suo posto si migliora l'ambiente e le case si sviluppano, ma non essendoci più ingegneri nell'isolato in capo a pochi mesi crollano), per tacere della difficoltà di trovare abbastanza lavoratori per far funzionare tutto a pieno regime.

Nonostante la complessa e a volte frustante gestione dei fabbisogni della cittadinanza, vi sono alcune novità che aiutano il governatore nel suo compito: dove in Caesar III la città era una sorta di isola separata dal resto del mondo, ora è possibile allestire rotte commerciali tramite le quali rivendere alcune risorse e acquisirne delle altre, andando magari a coprire alcuni buchi dovuto all'assenza di materie prime nell'area in cui si trova la nostra metropoli. Altro aspetto importante nell'agenda di ogni Ponzio Pilato di allora era la presenza di un nutrito contingente militare con cui proteggere il suo sudato lavoro: da edificarsi il più lontano possibile dal centro (per via dell'effetto negativo che hanno sul livello di bellezza di un'area) le caserme e le fortificazioni permettono di addestrare diversi tipi di soldati (fanteria d'assalto, ausiliari con arco, cavalleria, ausiliari leggerei) con cui rintuzzare le occasionali razzie dei barbari, le rivolte dei gladiatori o le sommosse cittadine. Gli scontri non sono certo ai livelli di un qualsiasi rts di recente uscita, semplicemente, la fanteria è efficace contro la cavalleria, che è ottima nello schiacciare arcieri e ausiliari leggeri, a loro volta avvantaggiati negli scontri con la pesante e lenta truppa d'assalto. Poco credibile è la totale indifferenza dei cittadini nei confronti di queste invasioni: spesso capiterà di assistere alla passeggiata di donne impegnate a riportare acqua a casa o di garzoni del mercato mentre a 3 passi da loro infuria una vera e propria battaglia.

Dal punto di vista puramente tecnico, Caesar IV non delude, presentandoci, soprattutto in un'ottica generale, buoni edifici e buoni ambienti, anche se un po' troppo statici e rigidi. Meno riusciti sono i personaggi, legnosi e dai modelli decisamente approssimativi, anche se si deve tenere conto che si tratta di un city builder e che una città ben sviluppata potrà presentare centinaia di persone in movimento su decine di vicoli. Decisamente più riusciti gli effetti metereologici e il ciclo giorno/notte. Sul fronte del sonoro abbiamo una vasta rosa di risposte dai cittadini che andremo a “interrogare” selezionandoli col mouse, e una meno efficace selezione di semplici suoni ambientali.

Caesar IV - Immagine 8
Il centro in tutto il suo splendore.
Caesar IV - Immagine 1
le fattorie non sono un bel vedere,ma sono più necessarie dei fori e delle basiliche.
7,5
Caesar IV è un buon ritorno alla classicità della serie, ripropone gli edifici, le città, le emozioni vissute ben prima di Zeus e de I Figli del Nilo e rappresenta un buon passo avanti che farà contenti tutti gli appassionati del genere. Peccato per una curva di apprendimento piuttosto ripida e una eccessiva difficoltà nella gestione delle richieste dei cittadini e degli spazi con cui assecondarne le richieste.
voto grafica7
voto sonoro6,5
voto gameplay7,5
voto durata8
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