Per chi non ne fosse a conoscienza, Buzz è anche il nome dell'istrionico e occhialuto presentatore virtuale, una sorta di Amadeus naif impegnato a vivacizzare gli eventi, introducendo i giochi e commentando scelte e punteggi con fare spiritoso. La cornice è ben confezionata, con tanto di studio televisivo, platea dal vociare partecipativo, contributi audiovisivi e qualche piccola gag; mancherebbe giusto lo stacchetto sexy in stile “la scossa”, ma nell'essenziale clima cartoon non se ne sente la mancanza, tutt'altro, visto che la somma dei vari siparietti si spinge così com'è giusto ad un passo dal rallentare un po' troppo i ritmi.
Gli stessi concorrenti, fino ad un massimo di quattro in multiplayer competitivo, avranno una loro rappresentazione scenica, selezionabile tra diversi avatar; si va dal nerd secchione al panciuto e anzianotto imitatore di elvis, dal discotecaro con parrucca afro alla scolaretta giapponese, senza dimenticare lo strano clone di Darth Vader e l'emulo di Liam Gallagher. Il tutto all'insegna dell'umorismo spensierato, con al più l'eventualità di ravvisare nelle buffe figure qualche sfumatura della propria indole e preferirne una per simpatia.
Selezionate di volta in volta dall'archivio di oltre cinquemila, le domande verteranno su cinque argomenti principali, Sport, TV e Cinema,Cultura generale, Lifestyle e Musica, ad ognuno dei quali è dedicato un apposito canale. Non è previsto un selettore di difficoltà, perciò l'assortimento potrà variare da nozioni di dominio comune a richieste particolaristiche che metteranno alla prova i più ferrati nei propri interessi. L'ampiezza del database e le routine software che si prendono cura di evitare il più possibile le ripetizioni assicurano la varietà e la differenziazione, scongiurando in buona parte il vantaggio di rispondere mnemonicamente a domande già capitate; nel corso delle prove non sono mai capitati casi di ridondanza, a riprova della buona tenuta del meccanismo. La possibilità di scaricare nuovi pacchetti tematici da 500 domande (già disponibili quelli relativi a cultura italiana, film di fantascienza e leggende del rock) potrà contribure ad aumentare le variabili e mantenere la novità.
Domande per qualcuno d'immediata risposta possono diventare per altri quasi impossibili: è il bello del gioco
Buona parte del fascino risiede nei cosiddetti buzzer, quattro controller wireless che rappresentano il classico pulsantone della prenotazione e offrono altri quattro tasti colorati per la selezione delle delle altrettante opzioni di risposta ai quesiti. Il loro funzionamento è ottimale, sia per portata del segnale sia per prontezza di risposta, con l'unico cruccio di un consumo energetico che richiederà due pile stilo per ciascuno (le noie potrebbero cominciare una volta esaurite quelle in dotazione, non ricaricabili).
Per via della stessa natura del gioco, orientata con decisione verso la condivisione di gara e divertimento con amici e parenti, il singleplayer non può che apparire piuttosto trascurabile, prevedendo una sfida contro il tempo mirata al record personale - non è previsto che la cpu simuli gli altri contendenti. L'online fa coincidere una sola postazione di cabina per ogni console collegata in rete, perciò la sola alternativa al giocatore singolo sarà una collaborazione tra le persone fisicamente presenti facente capo allo stesso buzzer; l'inedita modalità di personalizzazione, con cui si potranno creare le proprie domande da sottoporre ad altri giocatori, ben si presta alla condivisione a distanza, costituendo un potenziale serbatoio di sfide ulteriori.
L'ultima manche premia chi ha accumulato il maggior numero di punti, ma velocità e prontezza possono ribaltare il pronostico
7
Buzz! Quiz TV esegue con efficienza il compito al quale una simile tipologia videoludica, così simile ai giochi di società cartacei, è chiamata a ottemperare. Un'interfaccia pulita e curata, una cornice scanzonata ed accogliente, un archivio sostanzioso (ed espandibile) di domande ben assortite, un sistema di controllo intrigante e piacevole da utilizzare: la formula può dirsi completa, nonostante una simile esperienza renda per sua natura poca giustizia alle potenzialità di PS3.



