Tiscali

Recensione Brothers in arms

Luca Gambino Di Luca Gambino(8 aprile 2005)
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Ma se è vero che l'intelligenza risponde anche alla definizione enciclopedica che la precisa come “La facoltà della mente umana di intendere, pensare, giudicare, comunicare fatti e conoscenze, di formulare giudizi ed elaborare soluzioni in risposta agli stimoli esterni, di adattarsi all'ambiente”, è evidente che il godimento di Brothers in Arms dipenderà molto dal vostro modo di interpretare quanto Gearbox ha riposto nel gioco con il rischio, presente, per carità, di interpretarlo come peggio non si potrebbe. Non si preoccupino troppo, però, gli amanti dell'azione più pura, perché anche in questo versante, il lavoro svolto su BIA si è rivelato accurato e godibilissimo, pur trascendendo, così come detto in apertura di recensione, da tutta una serie di azioni al limite del credibile, proprie invece di altri FPS bellici.

Brothers in arms - Immagine 12
Realtà e finzione.
Brothers in arms - Immagine 13
Un nostro commilitone, purtroppo, non ce l'ha fatta.

Come già detto, la perfetta mappatura del pad Xbox ci ha permesso di controllare agevolmente tanto le manovre di attacco diretto quanto quelle prettamente più tattiche e il comando delle nostro unità (in alcune occasioni vi ritroverete a comandare più gruppi di fanteria e mezzi corazzati), lasciandoci però la curiosità sull'eventuale utilizzo dei comandi vocali, che forse avrebbe snellito alcuni processi e aumentato di un bel po' il coinvolgimento emotivo del giocatore, facendolo sentire maggiormente al centro dell'azione. Anche il sonoro, sebbene in secondo piano rispetto a grafica e giocabilità, si fa portavoce di una realizzazione veramente al di sopra delle righe, specie sulla console di casa Microsoft. Sorvolando su un doppiaggio che avrebbe fatto meglio a tenersi alla larga da un certo gergo da caserma (chissà perché ma le imprecazioni in inglese hanno un tono molto più credibile rispetto al corrispettivo italiano), la colonna sonora e l'ottimo campionamento delle armi contribuisce a dare a BIA un ulteriore tocco di realismo e veridicità storica. Qualche delusione arriva forse dal versante multiplayer dove BIA non si è rivelato così approfondito e curato come ci si sarebbe aspettato. Ma diciamo che è solo un piccolo neo di un titolo sicuramente meritevole delle vostre attenzioni.

Dopo una recensione spesa per lo più ad intessere le lodi del prodotto GearBox è difficile non chiudere con un plauso generale a quanto visto durante tutto l'arco della nostra prova. Forse si sarebbe potuto calcare un po' la mano nella difficoltà generale del gioco che avrebbe giovato alla durata media del gioco, che si assesta attorno alle 12-15 ore. Forse una maggiore varietà di unità e situazioni avrebbero creato un gameplay più variegato, ma se era il realismo il fine ultimo del gioco, allora non possiamo non toglierci il cappello davanti a BIA e sostenere che il bersaglio è stato centrato.
Brothers in arms - Immagine 15
L'inizio del gioco ci vedrà impegnati nei preparativi per il lancio.
Brothers in arms - Immagine 23
Pronti per il lancio?
Brothers in arms - Immagine 24
Siamo nei guai. Il nostro aereo è appena stato colpito dall'artiglieria avversaria.
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Dopo tanti FPS-fotocopia è giusto celebrare questo Brothers In Arms per il suo essere portatore sano di giocabilità e divertimento. Uno spaccato realistico e angosciante della seconda guerra mondiale, in barba alle ultime produzioni dove il realismo era stato accuratamente segregato in cantina. Gearbox, invece, non solo lo tira fuori dai bassifondi ma lo erge a vessillo di un nuovo modo di intendere gli sparatutto bellici. Forse meno spettacolare, ma finalmente in grado di spostare l'ago della bilancia verso il lato più tattico e ragionato del gioco a discapito del “spara-salta-spara”. Brava Gearbox. Brava Ubi.
voto grafica8
voto sonoro8
voto gameplay9
voto durata8
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