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Recensione Beyond Good & Evil

Paolo MulasDi Paolo Mulas (5 aprile 2004)
Beyond Good & Evil - Immagine 1
Vi presento Michel
Michel Ancel, uno dei principali game designer di UbiSoft, nonché la geniale che ha dato i natali alla mascotte della software house francese Rayman, ha trascorso gli ultimi tre anni dedicandosi esclusivamente ad un solo ed ambizioso titolo: Beyond Good & Evil, che con qualche mese di ritardo per ragioni di esclusiva temporale dalla controparte Ps2, approda finalmente anche sul Gamecube.
Siamo nel 2435, un pianeta lontano anni luce dalla Terra, denominato Hyllis, combatte quotidianamente i DomZ, una pericolosa razza aliena smaniosa di allargare i propri confini. Per far fronte ai continui attacchi vengono assoldate dal governo locale delle milizie private, le squadre Alfa, che appaiono agli occhi dei cittadini e dei mass media come l'unico rimedio per difendersi dagli aggressori esterni. Ma non tutti gli abitanti di Hillys si fidano di queste squadre, e si sospetta addirittura una connivenza tra le squadre Alfa e gli invasori DomZ, e così un gruppo di ribelli appartenenti al gruppo segreto di Iris, decide di affidare l'oneroso incarico di far luce sulla vicenda ad una reporter locale di nome Jade. Jade è senza dubbio l'indiscussa protagonista del titolo, lontanissima dai soliti stereotipi di eroina dei videogiochi tutta forme prorompenti, è una ragazza semplice, curiosa, intelligente e di buon cuore; vive assieme ad uno zio, un buffo maiale antropomorfo in un vecchio faro assieme a degli orfanelli di guerra.
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Jade Vs Link.
Paragonato da molti a “The legend of Zelda the wind waker”, effettivamente Beyond Good & Evil ha qualcosa in comune con il masterpiece Nintendo a cominciare proprio dall'ambientazione. Il pianeta Hillys è infatti quasi interamente ricoperto da acque e la città principale (che denota un'architettura di stile decisamente europeo) è un crocevia di tanti canali. E così come Link aveva la sua barca, il mezzo utilizzato preferibilmente da Jade è un comodo e veloce hovercraft. Un'altra curiosa analogia è data dalla presenza di una macchina fotografica, che in questo caso riveste un ruolo ancor più importante.
Ad inizio avventura saremo infatti contattati dal centro di scienze naturali e reclutati per contribuire con il nostro fidato obbiettivo a catalogare tutte le specie animali presenti sul pianeta. Si tratta di una occupazione assai intrigante, che oltre ad impegnarci per tutto il corso della nostra avventura sarà anche decisamente remunerativa. Difatti ogni volta che completeremo un rullino saremo ricompensati per la nostra ricerca con una perla e con degli up grade per la macchina fotografica. Le perle sono la moneta per il mercato nero, le uniche accettate per fare degli acquisti nell'officina Mammago (gestita da simpatici rinoceronti) di indispensabili potenziamenti per i nostri mezzi. Potremo migliore le prestazioni del nostro hovercraft ( e di un altro veicolo che sbloccheremo solo successivamente ) comprando degli utili accessori. Le perle inoltre potranno essere recuperate in tanti altri modi, partecipando a gare, vincendo alcuni divertenti minigiochi, e naturalmente recuperandole in tutto il pianeta dopo estenuanti fasi di ricerca. Tornando agli up grade della macchina fotografica anche essi sono assolutamente di vitale importanza poiché l'accessorio in questione ci sarà di enorme aiuto per poter ottenere della prova della connivenza tra i DomZ e le squadre Alfa; l'obbiettivo delle nostre missioni sarà infatti quello di scattare delle foto “schiaccianti” in modo da convincere anche la popolazione civile alla ribellione.

Dungeon's and robot.
Tutte queste missioni si svolgeranno perlopiù in claustrofobici dungeons pullulanti di guardie robot piuttosto pericolose anche se dotate di un'intelligenza artificiale piuttosto limitata. All'interno di queste sezioni l'azione prenderà una piega decisamente stealth, potremo muoverci di soppiatto, avanzando lentamente, inginocchiandoci, effettuando capriole e camminando rasente ai muri, insomma facendo tutto il possibile per evitare di essere individuati. In alcuni casi essere scoperti porterà a morte certa, altre volte invece potremo darci alla fuga in modo che le guardie (dopo un doveroso giro di ronda) si dimentichino della nostra presenza, e solo i più coraggiosi potranno invece cercare di affrontarle. Jade è infatti munita di un'asta utilissima per i combattimenti: come già visto anche in altri titoli, potremo “agganciare un bersaglio e muoverci con la telecamera praticamente fissa in relazione ad esso.
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