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Recensione Batman: Arkham City

Tutta mia è la cittàààà!!!
Luca GambinoDi Luca Gambino (17 ottobre 2011)
More of the Same, si, ma con classe. Oppure, se volete, l'arte del ciclostile. Comunque la si voglia mettere, basta giocare per qualche ora con la nuova avventura prodotta da Rocksteady per rendersi conto di avere tra le mani una versione “bigger and better” di Arkham Asylum. A Rocksteady, infatti, è bastato “semplicemente” prendere la stessa struttura di gioco che tanto è piaciuta a critica e pubblico e portarla all'esterno delle quattro mura del manicomio criminale di Gotham, in una città vera e propria dedita unicamente al crimine. L'incubo dell'eroe pipistrello, e la vera goduria di tutti gli appassionati, si materializza all'interno di una porzione di Gotham City dove è stata richiusa la feccia della società. Una città nella città dove le regole non esistono e dove i maggiori nemici del nostro eroe si sono spartiti il territorio, occupando edifici e impadronendosi delle strade. Ma la fragile alleanza, ovviamente, non è destinata  a durare. Le voci insistenti della imminente morte di Joker e un misterioso “Protocollo 10” studiato dal dottor Hugo Strange rompono il sottile equilibrio tra le componenti del sottobosco criminale e la guerra tra le varie fazioni scoppia senza controllo.
Batman: Arkham City - Immagine 1
Doppio KO. Silenzioso e letale.
Batman: Arkham City - Immagine 2
Ecco, con nemici armati la cosa migliore da fare è quella di non affrontarli assieme.
Batman: Arkham City - Immagine 3
La lista degli enigmi raccolti lungo tutto l'ambiente di gioco
Capita così che il Pinguino voglia impossessarsi della potentissima arma di Freeze, che Joker avveleni l'intera città di Gotham con il proprio sangue e che “Due Facce” se la prenda con Catwoman, giusto per citare alcuni dei personaggi che troveremo nel corso dell'avventura. Un “tutti contro tutti” all'interno di una città perfettamente riprodotta e caratterizzata come meglio non si poteva. Contrariamente a quanto accaduto in Arkham Asylum, dove la struttura di gioco era pressochè lineare, Arkham City propone invece una struttura più aperta che lambisce le sponde del free roaming alla GTA. Capiterà infatti che nel corso delle missioni principale, il nostro eroe potrà entrare in contatto con quest “secondarie”, che svariano dal salvataggio di malcapitati prigionieri politici, missioni di addestramento e molto altro ancora, a cui si va ovviamente a sommare la classica ricerca di bonus e collezionabili di cui la città è praticamente zeppa in ogni angola. Insomma, la Mecca degli “esploratori”.

Batman si muoverà all'interno degli ambienti cittadini sfruttando le classiche risorse associate al suo essere supereroe. Sfrutterà infatti le incredibili capacità di planata del suo mantello e utilizzerà al meglio i gadgets in suo possesso, primo fra tutti il “rampino” che lo aiuterà ad arrampicarsi da una parte all'altra degli edifici e a scomparire in un attimo alla vista dei suoi avversari. I nemici, anche in questo caso, non dimostrano particolari doti legati all'intelligenza artificiale che, al contrario, soffre di una scarsa varietà di script, ma si propongono ancora una volta numerosi, coriacei e spesso e volentieri pesantemente armati. Cosi, come nel precedente episodio, il gameplay vi pone nella condizione di scegliere il tipo di approccio più adatto alla situazione. A voi, quindi, la scelta di affrontare tutti i nemici in una unica “fasolada” totale, oppure agire più astutamente, attirandoli singolarmente in zone meno battute dell'area di gioco e farli fuori nel silenzio più totale.
Batman: Arkham City - Immagine 5
Ogni punto d'appiglio sarà debitamente evidenziato.
Batman: Arkham City - Immagine 6
Per variare un minimo i combattimenti potrete ricorrere anche all'utilizzo di alcuni gadgets.
Batman: Arkham City - Immagine 7
Poteva essere diversa la tana di Joker?
Le possibilità di agire come si vuole, del resto, non mancano. Potrete scegliere, per esempio, di planare comodamente su un singolo avversario per stordirlo con un potente calcio e poi finirlo una volta a terra, oppure rimanere appeso nel vostro nascondiglio e terminarlo in silenzio una volta capitato al di sotto della nostra posizione, oppure ancora fregarcene del volere essere “stealth” e più semplicemente menare le mani nel modo più ignorante possibile. In questo caso sarebbe molto utile fare affidamento alla celebre “modalità detective” che ci permette di vedere anche al di là delle strutture solide e capire immediatamente se i nostri nemici sono pesantemente armati oppure no. Nel caso non lo siano, possiamo agire senza troppi problemi e buttarci nella mischia senza troppi patemi d'animo.

Nella maggior parte dei casi il tutto si risolverà in un forsennato “button smashing” del tasto “X”, con qualche variante di tanto in tanto per attuare un contrattacco automatico o, nel caso dei nemici più corazzati, attuare la tattica del pestaggio, dove ci verrà richiesta la combinazione frenetica di due tasti. Se quindi il combat system  troppo automatizzato del primo Batman non vi era gradito, sappiate che anche in questo caso la musica non cambierà. I gadget a disposizione, volendo, potranno essere usati anche per variare un minimo il combattimento, che sarà sempre condotto a mani nude dal nostro personaggio. A vostra discrezione, quindi, usare il bat-rang per abbattere dalla distanza qualche avversario, oppure potrete anche piazzare qua e là qualche carica esplosiva che anche se non ucciderà direttamente i vostri antagonista, sarà più che sufficiente per stordirli e darvi modo di finirli in comodità.
Batman: Arkham City - Immagine 8
Sono tanti e sono cattivi, ma non preoccupatevi, basta un tasto per buttarli giù.
Batman: Arkham City - Immagine 9
Povero Joker...
Batman: Arkham City - Immagine 10
Meglio non fidarsi di uno così.
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