Dan, protagonista dell'anime, in questo gioco sarà una sorta di amico-spalla del nostro personaggio creato
Se si riesce a piazzare due bakugan sullo stesso portale, o se si riesce a occupare tre portali diversi per sufficiente tempo, si raggiunge un punto e il portale viene rimosso. Se, viceversa, sullo stesso portale si vengono a trovare bakugan di giocatori avversari, il possesso è conteso e si passa al combattimento. Questo avviene in tre fasi: nella prima, il portale viene rivelato è modifica la forza dei contendenti in base all'elemento di affinità e ad altre regole accessorie (va da sé che ogni giocatore tenderà a combinare il mazzo in modo che i suoi portali potenzino le sue creature); nella seconda, i giocatori possono utilizzare carte azione per incrementare ulteriormente questi punteggi, o per modificare le regole della sfida; la terza è una sfida vera e propria, vale a dire un minigioco da affrontare simultaneamente.
Si va dalla pressione dei tasti al momento giusto (in stile music-game, per capirci), al frenetico movimento dello stick analogico, al punta-e-clicca in uno schema comune ai due contendenti. Quale che sia la sfida, essa è tesa all'ulteriore potenziamento del bakugan e durante essa solitamente ciascun contendente agisce per sé, ma è possibile influenzare l'andamento tramite i succitati item raccolti. Al termine della stessa la creatura più forte vince il punto, ed il portale viene rimosso: vince la partita il giocatore (o la squadra, se giocate due contro due) che si aggiudica per primo tre punti. In modalità storia, in cui utilizzeremo un lottatore creato da noi, con le vittorie otterremo dei punti tramite cui acquistare nuove carte, nuovi bakugan, o potenziare quelli in nostro possesso nei parametri di forza e lancio.
L'arena standard è ideale per il tutorial e per le battaglie equilibrate, ma è anche piuttosto noiosa
Dal punto di vista del sonoro, invece, non possiamo ritenerci pienamente soddisfatti, a partire da una colonna sonora “indecisa” che alterna brani troppo dissonanti a seconda delle arene, talvolta neanche consoni all'ambiente: se, per esempio, il brano arabescato si intona bene con l'arena del deserto, non capiamo secondo quale logica nell'arena dell'acqua debba tormentarci un fastidioso ritornello techno. Se poi parliamo dei doppiaggi, allora c'è proprio da lamentarsi: se infatti nei dialoghi le voci riescono ad essere anche gradevoli, sebbene spesso petulanti, nei combattimenti sono veramente fastidiose, non tanto per la ripetitività (quella è ovvia) quanto per le intonazioni.
Per prendere confidenza col sistema avremo a disposizione un esaustivo tutorial, al termine del quale dovremmo più o meno essere in grado di affrontare qualsiasi avversario, con l'ovvia limitazione del fatto che le prime carte e i primi bakugan disponibili diverranno essenzialmente inadeguati man mano che la storia prosegue e gli avversari si fanno sempre più ostici. Per quanto sia possibile potenziarli, man mano che se ne sbloccano di nuovi sarà infatti consigliabile fare acquisti e riorganizzare il mazzo: solo Leonida, per motivi ovvi, è abbastanza adattabile da poterci seguire per sempre.
Le meccaniche di gioco fondono in maniera abbastanza interessante la strategia di un card-game (tra l'altro scevro del fattore fortuna relativo ad un mazzo mischiato, ma privo della relativa varietà), gli elementi di rpg che caratterizzano i bakugan, un minimo di action relativo al piazzamento e la prontezza delle sfide: c'è un po' di tutto, insomma, ma il sistema alla fine funziona bene, e ben presto sarete praticamente imbattibili... perlomeno nelle sfide uno contro uno, o comunque negli scontri con avversari umani. Quando invece ci si trova impelagati in battaglie a quattro giocatori (sia a squadre sia in rissa reale), il comportamento dell'IA può risultare oltremodo irritante, quando ad un avversario arrivano punti praticamente regalati dovuti all'imperizia degli altri giocatori - e non è divertente perdere senza aver avuto nessuna colpa. Altre volte, invece, l'IA di punto in bianco sfodera traiettorie certosine o abilità insospettate nelle sfide, rendendosi praticamente imbattibile.
Quando poi si prende talmente tanta confidenza con le arene che ogni tiro è più o meno la ripetizione del precedente (si raccolgono sempre gli stessi bonus con sempre lo stesso percorso), allora anche il lato action viene a decadere nella ripetitività. La trama proposta è abbastanza gradevole, soprattutto perché esula dalla storia dell'anime e mette il giocatore nel ruolo di protagonista (al pari di Leonida): una scelta che sulla carta incontrerebbe il favore tanto dei fan quanto dei neofiti, ma a conti fatti solo i primi troveranno veramente il gioco di loro gusto. Per tutti gli altri abbiamo un card-game un po' fuori dagli schemi che può tenere compagnia fintanto che la trama prosegue, ma al termine della quale è destinato inesorabilmente allo scaffale...
6
Ogni anime ha il suo porting, e Bakugan non fa eccezione: il sistema proposto riesce a fondere insieme elementi di card-game, rpg, action e minigiochi, con un risultato abbastanza accettabile fintanto che si resta nell'ambito delle sfide uno contro uno, ma che tende a subire diversi scossoni nelle partite più complesse. Unitamente ad una realizzazione grafica gradevole e ad una storia originale, il gioco non mancherà di appassionare ai fan della serie, ma per gli altri potrebbe essere al massimo un gradevole diversivo.



