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Recensione Backyard Wrestling: Don't Try This at Home

Paolo MulasDi Paolo Mulas (27 gennaio 2004)
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Deve essere un impresa alquanto ardua, sviluppare un gioco di wrestling ora come ora, con la THQ legata ad un contratto multimilionario con l'unica federazione veramente famosa in tutto il mondo (stiamo parlando della ex Wwf ribattezzata WWE) e la Acclaim che è riuscita a riciclarsi “riesumando” le leggende del passato.
La Eidos si butta perciò per la prima volta nel pazzo mondo del wrestling, con Backyard Wrestling Don't try this at home, motto che dovrebbe far desistere i fans dall'emulare le mosse dei propri beniamini, ma che soprattutto negli Usa è riuscito a sortire l'effetto contrario, tanto da far nascere una serie di Dvd e di vhs che mostrano le gesta spericolate di lottatori più o meno improvvisati che si dilettano a combattere in maniera piuttosto efferata in molti luoghi tipici del vivere quotidiano.
E proprio su questa esaltazione e spettacolarizzazione della violenza che Eidos cerca di far leva per ottenere successo con questo titolo.
La serie di Don't Try This at Home si basa come abbiamo detto sui lottatori amatoriali scelti tra le fila della sconosciuta federazione (almeno qui da noi) Jcw: la varietà e la caratterizzazione dei wrestlers è buona, anche se per il giocatore medio è molto difficile potersi immedesimare su questi stravaganti personaggi.
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Fight everywhere!
I lottatori si affrontano in arene di tutti i tipi, si va dal cortile dietro casa, alla macelleria, passando per fabbriche abbandonate e night club, tutti luoghi dove è possibile fare incetta di oggetti dalle svariate dimensioni da tirare addosso al malcapitato di turno.
È qui sta la principale differenza tra BYW e un classico gioco di wrestling; dove in questo ultimo la violenza è ben mescolata con il gesto tecnico, e la sediata sull'avversario o altre gravi irregolarità sono solo dei sovrappiù, nel titolo Eidos la violenza è il vero fulcro del gioco. Potremo lanciare dei pneumatici in testa all'avversario, legarlo con del filo spinato, malmenarlo con bastoni di vario tipo, con il solo obbiettivo di arreccargli più danno possibile. Questa interazione non si limita alle sole armi ma anche alle vaste arene che permetteranno di essere “esplorate” in lungo in largo ed anche in alto, alla ricerca di eventuali posti da dove potersi scagliare sopra l'avversario.
Il sistema di controllo è sicuramente uno dei punti di forza del gameplay, data la sua semplicità e la sua immediatezza, che rendono il titolo fruibile fin dai primi momenti di gioco. Con l'ausilio di pochi tasti sarà possibile effettuare numerosi tipi di mosse: dalle prese, ai pugni, ai calci, alla corsa e alle contromosse, oltre che prendere o rilasciare gli oggetti. Stranamente manca un pulsante adibito alla parata. Una volta ottenuta la presa, a seconda del tasto premuto, potremo completare la mossa lanciando il nostro avversario (irish whip), sbattendolo al suolo in diversi modi al suolo (slam), o calciarlo via.
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