Tiscali

Recensione Baby Felix Halloween

Redazione GamesurfDi Redazione Gamesurf (5 febbraio 2002)
QUELLO STRANO SENSO DI DEJA VU
La struttura di gioco di Baby Felix Halloween è quella classica del platform 2D senza grosse variazioni: il giocatore deve avanzare per lo più da sinistra a destra in livelli pieni di piattaforme su cui saltare, buchi da evitare e nemici da abbattere, il tutto condito da qualche bonus qua e là, e da alcune aree extra da visitare. La prima ed unica scelta consiste nel personaggio da utilizzare, selezionabile tra i due presenti: Baby Felix e Baby Kitty; sfortunatamente le uniche differenza sono quelle grafiche, entrambi hanno infatti gli stessi attacchi, gli stessi bonus, e le stesse abilità di salto, utilizzare l'uno o l'altra è una questione meramente estetica
Baby Felix Halloween - Immagine 2
Questa invece quella dei personaggi, a sinistra Baby Felix, a destra Baby Kitty
Quando avrete deciso chi impersonare, potrete accedere al primo dei livelli, e scoprire che Baby Felix è in grado di saltare, aggrapparsi, e destreggiarsi tra due tipi differenti di attacchi: a distanza con la fionda, e ravvicinato con il cappello; il primo è più comodo ma più debole e limitato dal numero finito dei proiettili, il secondo è più potente, ma naturalmente richiede che il nemico sia a portata
Ognuno dei cinque mondi disponibili (ma da affrontare con un ordine preciso), si suddivide a sua volta in vari livelli, al termine dei quali un boss farà la sua comparsa, una volta abbattutolo uno degli amici di Baby Felix sarà libero, e potrete proseguire al gruppo di stage successivo
I singoli sottolivelli sono caratterizzati da nemici a tema, ma dotati di schemi di attacco piuttosto elementari, nonostante ciò le loro dimensioni ragguardevoli, unite a quelle altrettanto grandi dello sprite principale, li rendono pericolosi, anche a causa di collisioni poco precise. La maggiore minaccia alle sette proverbiali vite di Felix restano comunque i baratri da saltare, capita spesso di morire a causa di un controllo buono ma non perfetto, o in seguito allo scontro con un nemico disposto in posizione tattica, o ancora in occasione di salti "nel vuoto" senza sapere se e dove si potrà atterrare
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