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Recensione Army of Two

Il gioco della guerra si fa scanzonato come non lo avevate mai visto prima
Massimiliano Balistreri Di Massimiliano Balistreri(12 marzo 2008)
Già in passato, in diverse occasioni, e per bocca di diversi grandi uomini, l'utilizzo in guerra di truppe mercenarie è stato decisamente stigmatizzato, cercando di mettere in evidenza quanto tale impiego possa risultare destabilizzante, soprattutto nei confronti dell'esercito regolare di una nazione. E oggi come non mai, in un mondo in cui esistono uomini capaci di uccidere senza crearsi il benché minimo scrupolo, per il miglior offerente, questo principio oltrechè timore trova una decisa ed ineluttabile applicazione.

Le vicende di Army of Two, il nuovo shooter in terza persona di Electronic Arts che ci troviamo ad esaminare, abbracciano un periodo virtuale di ben 16 anni e vedono come protagonisti due curiosi individui, come era abbastanza lecito attendersi dallo stesso titolo.
Army of Two - Immagine 1
Tienimelo fermo mentre prendo la mira
Army of Two - Immagine 2
Il confronto fisico è impari
Army of Two - Immagine 3
Avere la giusta copertura è fondamentale
Elliott Salem e Tyson Rios sono quelli che oggi è possibile definire come soldati in affitto ovvero mercenari disposti ad intervenire per portare il loro contributo nelle zone “calde” del globo, ovviamente dietro lauto pagamento di chi si accollerà la spesa delle loro azioni. Inutile dire che nel corso delle loro avventure Elliott e Tyson si troveranno loro malgrado coinvolti in una serie di intrighi internazionali e cospirazioni che li indurranno a porsi più di uno spunto di riflessione nei riguardi dei signori della guerra.

Army of Two è un gioco che nasce con in testa l'idea fondamentale dell'esperienza multiplayer, per due giocatori per la precisione, ed intorno a questa viene decisamente studiato e progettato. Questo ovviamente non significa che la parte single player del titolo lo sminuisca completamente, stravolgendone le potenzialità ma sia ben chiaro che la differenza esiste e risulta anche notevole.

Nella modalità campagna in solitaria prenderete il controllo di uno dei due mercenari a vostra scelta e affronterete in sequenza le 6 missioni di cui si compone il gioco, ovviamente in stretta simbiosi col vostro fido compagno di avventura, il quale per l'occasione sarà controllato dall'IA della macchina.
Una delle prime cose che imparerete sul campo di battaglia sarà come il creare troppa confusione intorno a voi, sparando a destra e a manca, lanciando granate e usando il lanciafiamme non vi porterà troppo lontano, contribuendo unicamente a catalizzare l'attenzione del nemico sulla vostra figura e con essa, inevitabilmente, i guai.

Un approccio più stealth, tanto quanto basta, risulterà decisamente più produttivo e, grazie anche al fatto che potrete vedere il vostro partner completamente trasparente, in modo da agire in piena libertà; senza rinunciare ai vantaggi di avere sempre due uomini a disposizione infatti, potrete confezionare azioni di guerriglia strategicamente efficaci e letali. Mantenendo questo stato simil-stealth a sufficienza si attiverà una sorta di bullet time, della durata di 16 secondi, all'interno dei quali avrete munizioni infinite e potrete infliggere molto più danno, oltre a guadagnare la chance di portare attacchi ravvicinati, corpo a corpo, estremamente risolutivi nella maggior parte dei casi.
La parola d'ordine è cooperazione.
 
Se anche per un solo minuto penserete di agire come foste il Rambo della situazione non avrete vita facile e probabilmente vi guadagnerete solamente un sacco a pelo di plastica in men che non si dica. Agire con calma e ragionare costituirà un atteggiamento molto più produttivo e in questa ottica il vostro compagno risulterà fondamentale per il conseguimento dello scopo ultimo.
Army of Two - Immagine 4
Laccio californiano
Army of Two - Immagine 5
Quando siamo feriti il nostro compagno ci aiuterà
Army of Two - Immagine 6
Cooperative in split screen
Ovviamente potrete impartire direttive al vostro compagno, nella fattispecie riguardo un approccio più passivo o aggressivo, a seconda di momenti e situazioni, nei confronti della battaglia in corso. Oltre a darvi ovviamente una mano a sbarazzarvi dei vostri nemici, il vostro partner corazzato non si tirerà indietro nel darvi una mano in tutte le situazioni in cui il suo aiuto si farà impellente: queste includono offrirvi un sostegno utile a raggiungere punti altrimenti inaccessibili, le cure mediche del caso quando sarete feriti, oltre ad una spalla a cui appoggiarvi per essere portati in salvo quando la situazione potrebbe cominciare a sfuggirvi veramente di mano.

Gli obiettivi principali delle varie missioni saranno focalizzati sulla totale eliminazione di particolari bersagli; oltre a questi ce ne saranno anche alcuni secondari, come il rinvenimento di particolari oggetti disseminati sul campo, la consegna dei quali vi porterà un riconoscimento extra in denaro, che potrà essere depositato sul vostro conto e successivamente speso per acquistare nuove armi e armature, nonché potenziare quelle già in vostro possesso, sia da un punto di vista funzionale che estetico, in piena sintonia con la natura un po' più che vagamente “tamarra” del gioco.

Il Co-Op è un'altra storia

Se Army of Two risulta abbastanza divertente in single player, certamente sarà in grado di sprigionare tutto il suo potenziale unicamente in modalità cooperativa, in split screen sulla stessa console o, ancora meglio, online tramite Xbox Live. Non che l'IA non risulti adeguata per carità, anzi, nella maggior parte dei casi svolgerà per bene il proprio compitino, salvo in alcuni casi agire un po' troppo d'impulso, creando scompiglio o lasciandovi troppo a lungo nei guai in caso di bisogno.  

Per quanto avanzata non potrà mai raggiungere il livello di complessità offerto da un compagno in carne ed ossa nonché ovviamente il conseguente appagamento che deriverà da una perfetta sincronia tra due amici che si trovano ad affrontare il gioco in team. Il massimo valore aggiunto offerto da co-op è rappresentato dalla reale possibilità di rigiocare il titolo mettendo in campo via via strategie sempre nuove, sempre diverse dal canovaccio predefinito che l'IA normalmente mostrerà di prediligere nella maggior parte dei casi.

Tecnicamente parlando

Graficamente Army of Two risulta decisamente ben fatto. In particolare i modelli dei due protagonisti sono molto ricchi dal punto di vista poligonale e possono godere di texture grandi e particolareggiate, che ne mettono in risalto ogni singolo dettaglio in ogni momento del gioco: le maschere, i tatuaggi e le ferite rimediate in battaglia contribuiscono a caratterizzare molto bene la natura esagerata, a tratti quasi esagerata di Salem e Rios.
 
Fortunatamente non solo i protagonisti ma anche gli altri personaggi su schermo sono ben caratterizzati e animati in modo fluido e realistico, dando a tutta l'azione maggior veridicità e senso di coinvolgimento. Ottime le texture come detto, anche quelle ambientali, salvo poche sporadiche eccezioni e più che soddisfacente il framerate, che si mantiene sempre su livelli tali da rendere il gioco godibile e divertente, senza evidenti rallentamenti.

Anche la parte audio si distingue positivamente, oltre che per le musiche, gradevoli ma principalmente di contorno, soprattutto per gli effetti sonori di armi ed esplosioni, molto credibili, e per i dialoghi davvero per recitati e realizzati.
 
Army of Two - Immagine 7
Un massaggio cardiaco è quello che ci vuole
Army of Two - Immagine 8
I duri cominciano a giocare
Army of Two - Immagine 9
Schiena contro schiena, verso la vittoria
7,5
Army of Two è un gioco gradevole, di quelli che si lasciano giocare generalmente apprezzare, senza troppi patemi d'animo. Tecnicamente gradevole, sia dal punto di vista audio che sonoro, anche se non tanto da stupire particolarmente su una console che comunque ci ha ben abituati come quella Microsoft, il titolo pone tutto il suo accento sul livello di coinvolgimento e divertimento che scaturisce dall'azione di combattimento. E il tutto funziona piuttosto bene, anche se ci si rende conto di come Army of Two sia stato costruito con il multiplayer in mente. La campagna single player risulta piuttosto breve e completabile nel giro di poche ore e solo la possibilità di giocarlo con un amico, complice l'imprevedibilità che questa scelta assicura, garantisce un adeguato spessore alla sinergia tra i due protagonisti, cosa che purtroppo in alcuni frangenti viene meno quando ci si affida all'IA della macchina. Nel complesso un titolo discreto, che vira al buono nel caso in cui abbiate la possibilità di poterne usufruire in modalità cooperativa, in particolare online.
voto grafica8
voto sonoro7,5
voto gameplay7,5
voto durata6,5