Tiscali

Recensione Another Code: R - Viaggio al confine della memoria

Ancora una volta “sulla soglia dei ricordi”!
Paolo Mulas Di Paolo Mulas(9 luglio 2009)

Malgrado una longevità ritenuta dai più insoddisfacente, il primo Another Code (2005) ha saputo invero affascinare più d'un possessore di Nintendo DS. Foriero d'un apparato grafico di tutto rispetto, di enigmi interessanti e di un'atmosfera innegabilmente ben curata, Two Memories (narrante le peripezie di Ashley Mizuki Robins in quel dell'isolotto di Blood Edward) non solo sfruttava a dovere la componente tattile della console portatile a doppio schermo, ma evocava al contempo la mai sopita speranza di vedere un giorno risorgere un genere, quello dell'avventura grafica, forse troppo presto “abbandonato” da utenti e sviluppatori a far data dal terzo millennio.
Fatto sta che, dopo aver lavorato sulle tinte e sulle tematiche noir di Hotel Dusk: Room 215 (DS, 2007), i Cing si sono nuovamente dedicati alle vicissitudini della giovane Ashely, per gli amici Ash, nuovamente protagonista in questo Another Code: R - Viaggio al confine della memoria.
 
Molte cose son cambiate rispetto al primo episodio di cui si è fatto cenno.
In primo luogo la console ospitante, non più portatile ma casalinga. Va detto a tal proposito che lo spirito con cui abbiamo accolto Another Code: R è stato di sincero interesse per una tipologia di gioco che, a ben guardare, ha tutto il potenziale per accompagnarsi con successo alle caratteristiche peculiari del telecomando Wii.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 1
Il titolo è ambientato in un parco naturale, meta di numerosi studiosi e scienziati.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 2
Che c'è di meglio di un bel campeggio estivo?
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 3
Il design dei personaggi è uno dei punti di forza del comparto grafico.
Rassicuriamo sin d'ora quanti stiano temendo un'avventura sì apprezzabile, ma, come il predecessore del 2005, avara d'ore di gioco. Questo secondo Another Code, completamente tradotto anche in italiano (rispondiamo con ciò ad un'ulteriore domanda frequentemente rivoltaci), richiede in media una quindicina d'ore circa per raggiungere i titoli di coda. Numero d'ore grossomodo soggetto ad aumentare a seconda di quante volte si rimarrà bloccati nel corso delle indagini e della risoluzione degli enigmi. Quindici ore, in termini relativi, potrebbero sembrare poche per quanti ad esempio si dilettino quotidianamente con gli RPG, ma sono quanto di meglio si possa auspicare, a parer nostro, per un'avventura grafica. Come sempre, peraltro, non conta il cronometraggio dei minuti quanto semmai la qualità dell'esperienza ludico-narrativa nel suo insieme. 

 Il gioco qui in esame vanta, come oramai da tradizione Cing, un comparto grafico di assoluta grazia e di evidente matrice nipponica. Ben colorato, mai kitsch, Another Code: R offre un pregevole character design e delle più che discrete ambientazioni. L'atmosfera fortemente estiva (ci troviamo in un ameno parco ospite per lo più di campeggiatori e di scienziati), offre alcune varianti al tema principale, specialmente in occasione del tramonto e dell'alba (visibili più in là nel gioco) e soprattutto in alcuni degli interni visitabili. Parimenti interessante appare il pur esiguo repertorio di espressioni facciali messo in evidenza dall'assiduo uso dello split screen.

L'amalgama di suoni e di rumori ha, dal canto suo, una vocazione minimalistica che non è dispiaciuta a chi scrive (l'assenza di parlato non è affatto, nella fattispecie, una mancanza imperdonabile).  Sono le composizioni musicali, invece, a non decollare mai. 
 Donde evitare i sempre fastidiosi spoiler in sede di recensione, ricordiamo semplicemente che la trama di Another Code: R prende inizio a due anni dai fatti di Two Memories e che la protagonista Ashley si trova combattuta tra la nostalgia per il padre faticosamente ritrovato dopo undici anni di separazione e l'astio per lo stesso genitore nuovamente lontano e preso dal suo lavoro di ricercatore (Richard Robins è, nello specifico, lontano da casa e dagli affetti da ben sei mesi). Recatasi a Lake Juliet, Ash dovrà nuovamente sollevare un velo di mistero, questa volta inerente alla misteriosa località ospitante ed alla sparizione del padre di Matthew Crusoe, ragazzino tredicenne di cui si farà conoscenza dopo le primissime battute di gioco.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 4
Attenzione, il pullman non aspetta i ritardatari.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 5
La protagonista Ashley è cresciuta rispetto al primo episodio per Ds.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 6
Gli oggetti potranno essere ruotati per essere esaminati con maggior perizia.
Non è tutto: la personalità di Sayoko, madre defunta di Ashely, sovrasterà altresì la trama di Another Code: R con un susseguirsi di reminiscenze e di nuove verità. Quanti non avessero giocato il primo Another Code su DS non temano di cimentarsi con questo secondo episodio per Wii il quale offre, particolarmente nel suo prologo, un rapido ed efficace riepilogo circa il passato dei protagonisti (quanti invece abbiano giocato Two Memories ed anche Hotel Dusk, ebbene: costoro avranno il piacere di scovare in particolare alcune citazioni disseminate qua e là nell'arco dell'avventura).
Sotto il profilo più propriamente ludico il giocatore sarà chiamato a muovere Ashely attraverso il D-Pad, oppure pigiando A sulle icone direzionali che presenzieranno ai lati dello schermo.
Another Code non è tanto un gioco esplorativo (per chi smarrisse la propria via, comunque, è possibile visualizzare la mappa delle locazioni di turno premendo “-”), ma fonda sé stesso sull'attenta esamina delle cose e degli ambienti.

Bisogna avere spirito di osservazione e pazienza. Ogni oggetto andrebbe (e di fatto va) adocchiato ed indagato, poiché dietro un utensile di uso quotidiano (dal carbone al nastro adesivo) si nasconde spesso la chiave degli enigmi.
Certo, avremmo preferito che le descrizioni testuali degli oggetti non si limitassero, come fanno troppo spesso, all'essenziale (del tipo “una lampada”; “un camice da laboratorio”; “ci sono dei libri sulla teoria quantistica e sulla radioattività”) che se da un lato ben si sposa con la ricerca della verosimiglianza che fa da cornice ad Another Code, dall'altro preclude al giocatore quel genere di immedesimazione e di fascinazione cui ci hanno abituato in passato i capolavori di LucasArts.
Un'opera che si concentra sulla narrazione interattiva e sulla lettura di una discreta mole di testo, d'altro canto, dovrebbe curare con meticoloso dettaglio questi aspetti che in altre, differenti offerte di gameplay possono permettersi di ricoprire un ruolo ornamentale ed in definitiva secondario.
Un altro aspetto in cui Another Code: R appare migliorabile è la qualità dei dialoghi tra Ash ed alcuni dei suoi comprimari. Interloquire con taluni personaggi (Dan, Tommy ed Elizabeth), difatti, ingenera una sensazione di monotonia fortunatamente destinata a ridursi sensibilmente dopo i primissimi capitoli con cui il gioco è diviso dal punto di vista narrativo.

Là dove Another Code: R ben si comporta è comunque nella ricerca degli indizi, nelle indagini sempre logiche ed intuitive e nel puzzle-solving magari non geniale ma comunque ben progettato e talvolta ingegnoso.
Piccoli gesti “normali” quali versare del reagente chimico in una provetta oppure servirsi di un mortaio e del complementare pestello per ridurre in poltiglia alcune foglie, assumono ovviamente un interesse ludico grazie all'interazione “motoria” offerta dal telecomando Wii.
Fa poi nuovamente la sua apparizione il DAS, il quale consta in un dispositivo ideato dal padre di Ash (congegno ora dalle fattezze di un DSi, mentre in Two Memories, un gioco del 2005, ricalcava esteticamente il primo modello del DS), tramite il quale sarà possibile ricevere messaggi, scattare foto (poi sovrapponibili) e, in questo episodio, avere accesso a delle telecamere di sicurezza.
Il DAS, cui si affiancherà un secondo strumento volto all'apertura di serrature elettroniche (tale TAS: True Another System), ottempera infine ad altre mansioni quali il salvataggio dei dati e la consultazione delle informazioni inerenti ai personaggi di gioco ed alle loro vicendevoli relazioni sociali. È altresì presente, nel menu DAS, una voce “riassunto” ove poter leggere la sintesi dei capitoli giocati.

A tal proposito preme porre in evidenza l'importanza del tasto “2” il quale, qualora premuto, dà accesso ad un utile “registro” delle conversazioni più recenti e delle ultime ispezioni.
Another Code: R farà senza dubbio la gioia di quanti apprezzino un ritmo di gioco pacato ed una veste grafica di scuola nipponica capace di estrema grazia e di buone scelte cromatiche (artefice dell'opera è l'art director Taisuke Kanasaki). Quanto alla narrazione, sebbene inficiata all'inizio dalla monotonia di certuni dialoghi con taluni personaggi (a parer nostro Dan, Tommy ed Elizabeth), essa sa fornire all'utente alcuni colpi di scena vieppiù che dal prologo ci si avvicina all'epilogo. L'esperienza di gioco si fregia di un'atmosfera discreta ma perfettibile in ordine alle descrizioni testuali degli oggetti e delle ambientazioni con i quali interagire. Quest'ultime, infatti, sono troppo spesso sbrigative e prive di quell'inventiva, a tratti ironica, a tratti poetica, che i più grandi esponenti del genere - avventure grafiche e punta e clicca - hanno saputo sfoggiare nei ruggenti anni Novanta. Ma alla fine conta l'amalgama finale che, grazie anche alla logicità delle indagini e del puzzle-solving ragionato, può dirsi, in quest'ultima fatica Cing, ben riuscita ed interessante.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 7
Bisogna avere spirito di osservazione e pazienza per risolvere gli enigmi alla base di Another Code R.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 8
Nell'angolo a sinistra sarà presente una mappa per aiutarci a non perdere l'orientamento.
Another Code: R - Viaggio al confine della memoria - Immagine 9
Meglio fare una foto, potremo così "studiare" la pietra in tutta calma.
7
Il debutto di Another Code sul Wii farà senza dubbio la gioia di quanti apprezzino un ritmo di gioco pacato ed una veste grafica di scuola nipponica. Quanto alla narrazione, sebbene inficiata all'inizio dalla monotonia di certuni dialoghi, essa sa fornire all'utente alcuni colpi di scena vieppiù che dal prologo ci si avvicina all'epilogo. L'esperienza di gioco si fregia di un'atmosfera discreta ma perfettibile in ordine alle descrizioni testuali degli oggetti e delle ambientazioni, in molti casi troppo sbrigative. L'amalgama finale, grazie anche alla logicità delle indagini e del puzzle-solving ragionato, può dirsi, in quest'ultima fatica Cing, ben riuscita ed interessante.
 
voto grafica8
voto sonoro6
voto gameplay7
voto durata7