Nacque il trend dei pinball, e anche altri sviluppatori si dettero da fare per ramazzare qualche soldo facile: la Sierra produsse il bruttissimo Sierra Pinball (si salvava giusto il tavolo di Larry), poi fu la volta dell'oscidissimo Pinball World Cup per CD-I (la macchina del futuro), il Team17 produceva (senza però averci messo le mani) il bello, ma soporifero Silverball, i cui autori fecero in seguito uscire, sotto etichetta Epic, i tredici piattissimi tavoli dell'Epic Pinball; l'unico degno di una menzione è giusto l'originale Psyco Pinball. Anche la Twenty First Century Entertainment, conscia del proprio ruolo di "garante" che ormai aveva con i giocatori (aveva prodotto i due titoli della Digital Illusions), non ci pensò due volte prima di affidare dei titoli con la parola "Pinball" a qualche gruppo di programmatorucoli da strapazzo. Questi erano i misconosciuti (ettecredo!) Spidersoft, responsabili di titoli quali Pinball Mania, Pinball Mania 2, VCR Pinball, Pinball Dreams 2 e, unico decente della saga, l'originale Pinball World: tutti questi titoli sfoggiavano un look che faceva molto "Digital Illusions" (e non solo per i titoli), ma sia la realizzazione tecnica che la giocabilità di questi erano ben lungi da quelli dai due "genitori", per non parlare della perniciosa mancanza di idee che, puntualmente accompagnava ogni nuova loro creazione. Si assistette quindi ad una invasione come ne abbiamo viste tante, da quella post Doom a quella post Command & Conquer, etici etici etici (Frassica docet). Beh, forse non a questi livelli, ma comunque uno sciacallaggio mica da ridere