La trama è più o meno tutta qui, con solo l'apparizione del misterioso caccia rosso Z.O.E. ad aggiungere sporadicamente un po' di pepe: per il resto, le missioni si susseguono senza particolare pathos, sebbene di tanto in tanto avremo la possibilità di scegliere tra due scenari anziché uno.
All'inizio di ogni conflitto dovremo selezionare il velivolo ed equipaggiarlo con l'armamento più idoneo, e talvolta potremo scegliere un gregario. In battaglia, la mappatura dei comandi è piuttosto semplice, gli indicatori da tenere sotto controllo sono ridotti all'osso e le manovre abbastanza intuitive.
Il gioco è il medesimo del 2011
Una caratteristica peculiare di questo capitolo è la presenza di un tasto “evoluzione” da utilizzare sia per evitare i missili nemici – premendolo in concomitanza con l'apparizione di un indicatore direzionale – sia per effettuare automaticamente delle manovre che ci piazzeranno direttamente in coda al nemico lockato: per fare ciò sarà necessario aver prima riempito un'apposita barra di avvicinamento. Ad alti livelli i nemici tendono a “scrollarci via” con relativa semplicità, ma la manovra rimane comunque il sistema più efficiente per approcciarli. La giocabilità è comunque evidentemente legata alla concezione di sviluppo di 4 anni fa, e trasmette spesso una sensazione di “vecchio”.
Le missioni hanno una discreta varietà: si va dal classico duello aereo contro un certo numero di velivoli nemici, talvolta capitanati da veri e propri “assi”, alle incursioni di attacco aria-terra (o aria-mare), o viceversa alla difesa del territorio o di un bersaglio VIP. Alcune risultano più rognose di altre – per esempio, quella in cui dovrete abbattere dei bersagli che volano al di sopra della vostra quota massima d'operazione – ma in generale la difficoltà segue una buona curva ascendente.
Sono stati introdotti versioni speciali dei velivoli e il supporto Amiibo
Medesima anche la realizzazione tecnica, che se già nel 2011 non ha fatto gridare al miracolo, adesso appare ancora più modesta: i modelli e le livree degli aerei sono gradevoli, ma per il resto gli ambienti e gli effetti atmosferici sono decisamente semplici, con qualche occasionale picco nei tramonti. Immutato l'audio, con dialoghi piuttosto semplici e colonna sonora un po' discrepante visto che unisce i classici temi “maestosi” da film di guerra a un RAP-POP Giapponese dal sapore più acido.
Cosa cambia dunque in questa versione con il “+”? In collaborazione con Nintendo, il team ha potuto introdurre una serie di novità ispirate alla casa Giapponese: parliamo di versioni speciali dei velivoli a tema, come ad esempio l'F-22 di Mario o l'A-10A di Bowser. Ciascuno di questi aerei avrà caratteristiche speciali, migliorate rispetto alla versione standard, oltre naturalmente alle livree a tema. Per ottenere questi modelli avrete due possibilità: abbattere i cubi gialli che talvolta compariranno nei cieli, oppure sfruttare il supporto agli Amiibo.A parte questa novità, a conti fatti, il gioco è pressoché identico; purtroppo non abbiamo neppure assistito all'introduzione del multiplayer, ed anche se ci sono parecchi trofei speciali ottenibili lungo la Storia e nelle modalità Sfida – ossia gli scenari riproposti in una chiave più complessa – di base il gioco ha poco da dire una volta che si sono portate a termine tutte le missioni. Se non avete acquistato la versione “senza +” e cercate un simulatore di volo Arcade godibile, anche se un po' vecchiotto, dategli pure uno sguardo; negli altri casi, volate oltre.
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Nuovo 3DS e nuovo Ace Combat, sebbene quasi totalmente identico alla veste del 2011 con in più qualche feature a tema Nintendo e il supporto Amiibo. Niente di nuovo alla luce del sole, ma può essere interessante per chi cerca un simulatore di volo Arcade single player con una buoan curva di difficoltà.


