Tiscali

Partner di Rovio in giudizio: scopiazzarono gli Angry Birds?

Nome identico e somiglianze con un vecchio prodotto

Di Tommaso Alisonno (7 agosto 2014 - 12:34)
Angry Birds Trilogy

Che nel suo concept di base Angry Birds non abbia mai brillato per incentenibile originalità, l'abbiamo sempre saputo (i giochi di "fionda" esistono in rete sin dagli albori delle animazioni Flash...), ma che Rovio potesse aver "scopiazzato" persino ciè che al gioco ha dato il suo peculiare carisma, ossia gli uccellacci, non ce lo saremmo proprio aspettato.




Eppure, stando a quanto riportato da GamaSutra, e confermato da un'immagine mostrta su Kotaku, qualcuno era arrivato alla formula dell'uccello arrabbiato prima di loro:







Il peluches sulla sinistra è ovviamente l'Angry Bird che tutti conosciamo, mentre quello di destra appartiene a una linea di giocattoli per gatti che la Hartz (produttrice di entrambi i modelli) commissionò nel 2006 all'artista Juli Adams, residente a Seattle.




...ok, ammettiamo che l'unica somilianza estetica sia nel colore e nell'espressione arcigna, però è indubbio che il nome sia quello, e la Adams afferma che i diritti su quel nome siano in mano sua, mai ceduti alla Hartz; soprattutto, la Adams lamenta che da quando la Herz ha stretto un accordo con Rovio per la realizzazione dei pupazzi del videogioco, non le ha più versato un dollaro di Royalties: l'ultimo pagamento, risalente al 2011, sarebbe di appena 40.66$.




Ovviamente, ora si tratta di dimostrare legalmente la cosa: dopotutto, chiamare un uccello "arrabbiato" e colorarlo di rosso potrebbe non essere copribile da copyright. Infatti, la Adams non muove causa contro Rovio ma contro Hartz, rivendicando i suoi diritti contrattuali sul nome applicato ai peluches, ed in quest'ottica è possibile che l'azienda produttrice dei peluches debba allargare i cordoni della borsa.




La parola agli avvocati.