Tiscali

Pachter sul Cloud Gaming e i giochi JAP

Nel 2030 solo cloud gaming

Di Tommaso Alisonno (28 febbraio 2011 - 10:53)
Pachter sul Cloud Gaming e i giochi JAP

Fanno riflettere, ancora una volta - a prescindere che si possa essere o meno d'accordo con lui - le ultime analisi di mercato e le opinioni dell'analista Michael Pachter, che questa settimana si è soffermato sul fenomeno del Cloud Gaming e sulla situazione degli sviluppatori di giochi Giapponesi.




"Penso che ci vorranno probabilmente vent'anni, e penso che sarà molto, molto graduale - ha detto l'analista a proposito della possibilità che il Cloud Gaming soppianti la distribuzione tradizionale dei giochi - E' già qui adesso. Penso che crescerà moltissimo nei prossimi tre o quattro anni. Nel 2015 il Cloud Gaming sarà piuttosto importante, nel 2020 circa la metà dei titoli sarà Cloud e nel 2030 raggiungeràò il 100% dei giochi.




Secondo l'analista, è un risultato ovvio considerando i vantaggi che porterebbe a diversi anelli della catena di sviluppo e produzione, o agli utenti finali: "Tutti quelli coinvolti nella catena hanno vasti interessi nel Cloud Gaming... gli unici che hanno da perderci sono i distributori e chi non può permettersi i giochi e si affida al mercato dell'usato."




Successivamente, Pachter si è espresso sul mercato Giapponese: "La mia opinione è che i publisher Giapponesi diverranno sempre, sempre più piccoli e quindi sempre meno rilevanti. Stanno cercando tutti di 'occidentalizzare' il contenuto Giapponese: quei giochi non hanno lavorato come gli sviluppatori avrebbero voluto. Assistiamo a un investimento inferiore nello sviluppo Occidentale... mi sembra un ritorno allo sviluppo solo-Giapponese."




Pachter ha preso a dimostrazione della sua tesi l'esempio di Vanquish, un titolo molto acclamato che al di fuori del Giappone ha venduto assai poco. "La comunità di sviluppo Giapponese è estremamente talentuosa... ma non sono cresciuti nella cultura occidentale, non amano gli Occidentali, e quaindi non vedono lo stesso tipo di giochi prodotti da loro. Diverranno sempre più riluttanti a inseguire il mercato Occidentale, e il mercato Giapponese non sta crescendo" ha concluso.