Carsten Myhill, lead content manager di Ubisoft, intervistato da MCV ha descritto il tipo di ambientazione "priatesca" che la SH ha voluto ricreare in Assassin's Creed IV Black Flag, e a quanto pare non si tratta della solita solfa.
"Abbiamo opportunità fantastiche per i pirati nei videogiochi - afferma Myhill - Quando abbiamo mostrato le battaglie navali di Assassin's Creed III si è levato certamente un clamore da parte dei fan dei giochi di pirati: non c'è dubbio che la gente lo voglia. Ma non è facile: ci è voluto un team molto talentuoso, un sacco di esperienza e una grande tecnologia. Una cosa è avere un buon sistema di combattimento navale, ma combinarlo con buoni abbordaggi o con il gioco a terra in maniera sensata, è difficile da realizzare."
"Ci stiamo tenendo alla larga dai cliché: cose come camminare sulla tavola, pappagalli sulla spalla e uncini al posto delle mani. Stiamo dando alla pirateria il trattamento a base di realismo che le darebbe la HBO - conclude il manager, facendo riferimento alla casa produttrice di serie TV (tra cui Game of Thrones) - e questo ci permette di ridefinire la pirateria nell'intrattenimento. Non è più qualcosa per bambini."









