Tiscali

Della morte del single player

Vera o presunta

Di Luca Gambino (6 novembre 2017 - 13:12)
Call of Duty: WWII

Ho appena finito COD WWII che per varie vicissitudini di questo weekend non sono riuscito a finire prima e prima di chiudere definitivamente la recensione mi voglio prendere un momento per una riflessione.

Prima di questa, lasciatemi dire che il single Player di COD fa emergere due cose, prima di tutte. La prima è che il passo indietro fatto da Activision è servito, e parecchio. Da un punto di vista narrativo ed emotivo, WWII è una piccola perla. Racconta senza tirarsi indietro una storia di valori, d'eroismo, d'inferno e redenzione. Certo, niente che non si sia già visto e sentito altrove, ma riesce comunque a farlo nel migliore dei modi, spingendo il giocatore ad andare avanti per il piacere di scoprire lo svolgersi della storia e soprattutto rendendolo partecipe di quello che gli accade attorno, responsabilizzandolo nei confronti di chi non ha la sua stessa fortuna.

Il secondo punto è che la struttura ludica di COD è ormai al lumicino. E' vero, i tempi di reazione di Activision sono nell'ordine dei due-tre anni, dal momento che ha almeno tre team al lavoro sui vari COD in uscita, ma questa saga necessita di uno step evolutivo che lo sleghi in maniera definitiva e convinta dalla sua struttura su binari che un po' vanificano quanto detto poco sopra. E' inutile mettermi al centro di una struttura convincente e realistica se poi quanto mi accade attorno è scriptato all'inverosimile e alla fine mi ritrovo in mano solo pochi strumenti a disposizione per fare davvero la differenza.

La sensazione che si ha è quella di combattere all'interno di uno scenario dove è tutto deciso e dove il tempo è quasi congelato. Non c'è un vero senso di urgenza e quando il mio comandante mi dice "Hai due minuti per salvare quella bambina", in realtà non mi trasferisce quell'emozione che davvero mi dovrebbe far mettere gambe in spalle per non fallire. Posso prendermi tutto il tempo che voglio, tanto non c'è fretta perché al di là della mia "Action bubble" il tempo è congelato. Intendiamoci, è un problema che hanno in tanti e forse il genere ludico non aiuta, ma un aggiornamento non può che fare bene.

Detto questo, un piccolo appunto:

Solo qualche settimana fa, con la chiusura di Visceral da parte di EA, in tanti hanno gridato allo scandalo e al motto di "EA al rogo" hanno inneggiato al sempiterno valore del gioco in single player.

Bene.

Per chi non lo sapesse, gli achievement sbloccati su Xbox riescono a dare anche la percentuale a livello mondiale di quanti sono riusciti a ottenere lo stesso risultato, dandoti anche il "peso" simbolico dell'obbiettivo raggiunto.

Una volta terminata l'ultima missione, sono stato ricompensato dall'achievement regalato al termine di ogni capitolo e…indovinate? Solo il 9% avevano raggiunto lo stesso obbiettivo. Certo, mi direte voi: "COD è un gioco tradizionalmente multi", e sono anche d'accordo su questo, e concordo anche con chi dice "Il singolo si può giocare anche con calma". Appoggio tutto, senza remore. Ma rimane un 9%, una percentuale che, fossi nei panni di chi ha curato questa mastodontica edizione, avrebbe tutto il diritto di sentirsi quantomeno "superfluo" e difficilmente gli si può dare torto.

Call of Duty: WWII
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