La filosofia alla base del gioco, o in generale delle competizioni sportive, presuppone che, partendo dalle basi, ci si migliori col tempo e con l'impegno personale. Molti videogiochi interpretano questa caratteristica con un sistema da "gioco di ruolo" composto di esperienza da accumulare, prove da superare, tesori da ottenere.
...e poi ci sono le persone che "hanno i soldi" e vogliono tutto e subito. E se da un lato c'č un utente ricco che non vede l'ora di sfoggiare - chissŕ poi a chi - il proprio personaggio pompatissimo, dall'altra c'č un giocatore che fiuta il business, appronta la mercanzia e vende l'account a cifre da "schiaffo alla miseria".
L'abbiamo visto succedere coi MMORPG e coi MOBA, ma alla regola non č sfuggito, naturalmente, Pokémon GO: non c'č voluto molto prima che su eBay o su altre piattaforme di vendita comparissero account piů o meno "ricchi" messi all'asta, pronti per essere acquistati da "chi ha soldi ma non ha tempo" (o voglia) di andare a caccia autonomamente.
Il top lo si raggiunge con questo account di livello 23 che conta 87 Pokémon pronti per l'uso, venduto in Australia all'equivalente di poco piů di 1.000 €, ma non mancano offerte piů modeste, dai 40 ai 250$.
La domanda ci sorge spontanea: se il concetto alla base di un gioco č quello di "divertire", e il "divertimento" di Pokémon GO sta nella ricerca e cattura, che divertimento c'č nel comprare il gioco "giŕ giocato"?
...contenti loro...









