Il titolo ci mette nei panni di Arran Danner, un mercenario senza scrupoli che - nell'eterna lotta tra bene e male - non ha alcuna collocazione precisa. Solo una cosa è certa: combatte per il miglior offerente, costringendoci a saltare di continuo da una fazione all'altra e a schierarci con coloro che in passato erano i nostri nemici e viceversa. Purtroppo, nella nostra demo, era disponibile una sola missione (nei panni di ISA). Nei cieli sovrastanti una base volante Helghast, Danner cavalca un Incursore alleato fino al punto di lancio predefinito, lanciandosi subito dopo (tra esplosioni spettacolari e panorami da mozzare il fiato) e atterrando su una funivia diretta proprio verso l'obiettivo. Pochi secondi d'attesa e siamo dentro. Subito, tramite gli ordini del nostro comandante, apprendiamo di essere solo una pedina collaterale nella guerra che si sta combattendo nella capitale nemica, ma non per questo il compito andrà preso sottogamba. Chi mastica un po' di Killzone capirà al volo come Mercenary sia ambientato tra gli eventi finali del secondo capitolo e quelli del terzo, quando il centro del potere Helghast non era ancora stato bombardato con un'atomica.
Una volta nel pieno controllo di Danner, subito notiamo come il gameplay generale abbia acquisito una dose di profondità tattica assolutamente da non sottovalutare. La natura aperta del level-design concede al giocatore un approccio totalmente libero a quasi ogni situazione, permettendogli di agire con discrezione una volta studiati i percorsi nemici e la posizione delle varie telecamere di sicurezza, oppure di lanciarsi in avanti con metodi più ortodossi, armi spianate e proiettili al vento. Grazie al radar in basso allo schermo (altra novità, tra l'altro) possiamo tenere d'occhio la situazione attorno a noi, compreso lo stato d'allerta dei nemici nei nostri confronti, la posizione dei numerosi distributori di armi e - ovviamente - la direzione dell'obiettivo principale. La vastità delle arene regala fin da subito varie possibilità, come il poter aggirare un edificio principale arrampicandosi al suo esterno, trovare la posizione migliore da cui liberarsi degli antagonisti in zona e così via.
Giocando al meglio guadagneremo monete che non solo fungeranno da Punti Esperienza per la progressione nei vari gradi militari, ma anche come vero e proprio mezzo di scambio per equipaggiamenti migliori e add-on per le nostre armi. Parliamo quindi di un sistema che premia le uccisioni pulite, i colpi di precisione o semplicemente il ritrovamento dei numerosi segreti sparsi nei livelli. Sebbene lo stile delle missioni sappia di già visto (premere un pulsante, innescare una bomba, proteggere un punto preciso della mappa), un gameplay aperto ad ogni tipo di tattica rende il tutto mutevole e altamente rigiocabile. Medaglie sbloccabili e armamentario acquistabile aggiungeranno sicuramente, a gioco finito, un ulteriore fattore di interesse per chi da un prodotto cerca per prima cosa la longevità. Una volta finita la missione, si sbloccheranno nuove opzioni per chi vuole davvero mettersi alla prova: ad esempio, riprovare l'incarico appena completato senza mai far scattare un allarme. Anche qui purtroppo non possiamo dire molto, visto che la nostra versione aveva solo la modalità Standard. Il gioco offrirà, oltre alle classifiche online, anche una modalità multiplayer per un massimo di otto giocatori.
Abbiamo lasciato per ultimo il discorso tecnico perchè, detto tra noi, è forse l'aspetto che più ci ha colpito. Sembra quasi assurdo da dire, ma l'impatto visivo non è poi così diverso da quello di Killzone 2, che ancora oggi difende a denti stretti il trono della miglior grafica su console. Citiamo Killzone 2 perchè Mercenary, per la felicità dei fan di vecchia data, sembra andare incontro proprio alla medesima palette di colori grigiastra e monocromatica che tanto ha contraddistinto gli albori della saga. Anche l'Intelligenza Artificiale, tutto sommato, è accettabile. I nemici, pur avendo sporadicamente qualche mania suicida, riescono a muoversi egregiamente sul campo di battaglia, cercando spesso un modo efficace per aggirarci o sfruttando tutte le coperture a loro disposizione (spesso sparando anche alla cieca, quando non hanno intenzione di esporsi troppo). La pulizia grafica è impressionante, così come gli effetti particellari. Certo, in questi ultimi casi niente è alla pari di quanto visto su PS3, ma non vogliamo essere inutilmente puntigliosi, soprattutto con un software non ancora completo.
Se Sony mantiene tutte le promesse fatte, siamo a cavallo. La versione demo che ci è stata fornita è veramente povera di contenuti (una sola missione, e nemmeno con le sotto-trame promesse), ma quanto abbiamo provato ci è piaciuto molto. Divertente, graficamente brillante, pieno di possibilità e con un sistema a missioni simil-Peace Walker che già da ora rassicura sulla rigiocabilità del prodotto finale. Ormai manca pochissimo alla sua uscita nei negozi, quindi potete già aspettarvi una nostra recensione a breve. Tra poco sapremo quanto questo esperimento possa essere considerato un successo, ma una cosa è certa: il prossimo autunno, tra PSVita e PS4, sarà all'insegna di Killzone.