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Hands On Hunted: The Demon Forge

Guerrieri muscolosi, arciere dalle orecchie a punta e bellezze non morte...
Ferdinando SaggeseDi Ferdinando Saggese (1 marzo 2011)
La prima cosa che ci è stata comunicata durante una recente prova londinese di "Hunted: the Demon's Forge" è lo spirito con cui il team di sviluppo, inXile Entertainment, si è dedicato alla sua creazione. L'obiettivo è quello di riproporre lo stile di gioco hardcore che caratterizza grandi classici del videogioco, ma di farlo in salsa next-gen, sfruttando tutte le potenzialità offerte dalle console e dalla rete. La forma scelta per dare sostanza a quest'idea è quella di un action in terza persona ambientato in un mondo fantasy dalle tinte forti.
Hunted: The Demon Forge - Immagine 1
Hunted: The Demon Forge - Immagine 2
Hunted: The Demon Forge - Immagine 3
Niente maghetti occhialuti o fatine colorate quindi, ma un muscoloso guerriero e un'avvenente elfa pronti a picchiare duro centinaia di demoni. La trama di "Hunted: the Demon's Forge" ruota intorno a particolari pietre in grado di mettere in contatto il mondo dei vivi con quello dei morti, pietre che Caddoc e E'Lara, rispettivamente il guerriero e l'elfa, devono recuperare per conto di un demone chiamato Serafin, pallida bellezza da oltretomba. Lo spunto non sembra essere molto originale, ma il carattere maturo dell'ambientazione potrebbe far intuire sviluppi della vicenda per nulla scontati. Passati i primi minuti a familiarizzare con i controlli, la cui configurazione è comunque molto simile a quella adottata dalla maggior parte degli action in terza persona attualmente sul mercato, abbiamo preso confidenza con le meccaniche di gioco affrontando il prologo di "Hunted: the Demon's Forge", che gli inXile Entertainment hanno pensato come un lungo tutorial. Affronteremo la prima parte del gioco nei panni di E'Lara che, armata di un robusto arco, potrà sfruttare le coperture offerte dall'ambientazione per eliminare gli avversari dalla distanza.
Questa fase ci ha ricordato molto titoli che apparentemente non hanno nulla a che spartire con questa produzione Bethesda Softworks. La sensazione è stata quella di un "Gears of War" in salsa fantasy, pronto a cambiare registro quando il controllo passerà dall'elfa al guerriero. Alcuni passaggi obbligati sposteranno infatti l'attenzione dal personaggio femminile a quello maschile e, nei panni di Caddoc, le meccaniche di gioco si riveleranno completamente diverse. Il guerriero impugnerà una lunga spada e sarà protetto da un pesante scudo, caratteristica che suggerirà un approccio più "ignorante" all'azione di gioco, un approccio che, dato il numero elevato di nemici su schermo, ci ha ricordato titoli dal sapore orientale come "Dinasty Warrior". Il tutto verrà poi condito da una serie di enigmi basati sulle caratteristiche dei personaggi e degli ambienti di gioco. Nei panni di Caddoc potremo, per esempio, spostare pesanti rocce per creare passaggi dove prima non c'erano, mentre indossando il corpetto di E'Lara dovremo risolvere puzzle legati agli elementi, da combinare alle frecce per accendere determinati bracieri. Dobbiamo rilevare con un filo di disappunto che le soluzioni pensate per ognuno di questi enigmi sono piuttosto limitate.

Non sarà per esempio possibile accendere un braciere con una palla di fuoco se questo potrebbe sbloccare un'area bonus o un nuovo passaggio, e in alcune situazioni non  stato possibile scagliare frecce al di la di una grata solo perché non erano accese con la giusta "qualità" di fuoco. Piccole incoerenze, lo riconosciamo, ma che alla lunga potrebbero appiattire e rendere meno interessanti gli enigmi presentati. Conclusa con successo la missione iniziale, gli sviluppatori ci hanno invitato a partecipare a una sessione cooperativa in locale al fianco di un collega intervenuto all'evento.
Hunted: The Demon Forge - Immagine 4
Hunted: The Demon Forge - Immagine 5
Hunted: The Demon Forge - Immagine 6
La missione scelta per questa seconda parte della prova era la 1.4 e vedeva Caddoc e E'Lara alle porte di una città insediata dai demoni. Prima di gettarci nella mischia, tuttavia, abbiamo passato una decina di minuti scorrendo il menù di gioco, al fine di personalizzare il nostro personaggio, Caddoc per la cronaca, in ogni particolare. Grazie a un sistema simile a quello implementato nei moderni giochi di ruolo, sarà infatti possibile sbloccare abilità e poteri speciali, da richiamare all'occorrenza a patto di avere la giusta riserva di mana.

Le abilità non saranno moltissime e per giunta nemmeno troppo varie, si va dalla classica palla di fuoco all'attivazione della modalità berserk, ma presentano due caratteristiche interessanti. In primo luogo sarà possibile specializzarsi in ognuna di esse scegliendo un campo di applicazione diverso. Per esempio, scegliendo la palla di fuoco sarà possibile perfezionarla prediligendo la sua potenza, il suo raggio d'azione o il consumo di mana, creando abilità personalizzate secondo lo stile di gioco che preferiamo. In seconda battuta sarà possibile passare temporaneamente i nostri poteri al compagno semplicemente tenendo premuto il tasto di attivazione.

Questa procedura di potenziamento acquisterà molto senso se adottata durante le sessioni in cooperativa, quando passare i poteri al nostro compagno, magari per sopperire a alcune lacune del suo personaggio, potrebbe semplificare non poco gli scontri. Un altro aspetto chiave del gioco in cooperativa è la gestione delle pozioni. Il numero di questi oggetti, che come potete immaginare servono a restituire vitalità e mana ai personaggi, è fortemente limitato e non sarà facile trovare queste preziose ampolle per i livelli. L'uso personale, e a maggior ragione quello condiviso con il compagno, di queste particolari pozioni sarà una delle meccaniche più difficili da assimilare dell'intero gioco e potrebbe generare un minimo di frustrazione, specialmente al'inizio dell'avventura.Quello che invece troveremo in abbondanza esplorando il mondo di gioco saranno le armi. Riposti in apposite rastrelliere o abbandonati dai nemici, troveremo spade, archi, balestre e scudi dalle statistiche differenti, alcuni incantati, che potremo impiegare durante gli scontri. Il numero di oggetti differenti dovrebbe superare il centinaio, anche se spesso le differenze si limiteranno alle statistiche, più che al loro aspetto in particolare. Tecnicamente parlando il titolo inXile Entertainment ha mostrato luci e ombre. A una modellazione poligonale dei personaggi buona e a delle animazioni apprezzabili, facevano da contraltare ambientazioni affette da un po' di aliasing di troppo e una risoluzione delle texture non adeguata. Anche il sistema di illuminazione e gli effetti particellari hanno mostrato qualche limite, ma sono dettagli che troveranno sicuramente soluzione dopo il lavoro di affinamento del codice che i ragazzi del team di sviluppo stanno ultimando in queste settimane. Il sonoro si è rivelato buono, sia per quanto riguarda il doppiaggio, solo in inglese, sia per quel che concerne i temi di accompagnamento, evocativi e sempre adatti a enfatizzare l'azione di gioco.
Hunted: The Demon Forge - Immagine 7
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Bella idea. Proporre meccaniche di gioco hardcore legate al passato del videogioco a un'ambientazione matura e di tendenza ci sembra una scelta azzeccata. Se poi aggiungiamo che "Hunted: the Demon's Forge" lo fa sfruttando le potenzialità offerte da hardware ormai maturo e dalla rete non possiamo che guardare con curiosità ai prossimi mesi, quando la creazione inXile Entertainment dovrebbe raggiungere gli scaffali dei negozi ripulitia e pronta a divertire i giocatori più preparati.