Palla al centro, retropassaggio e via con la ragnatela di passaggi per ubriacare l'avversario. Che però ruba palla e s'invola verso il portiere indisturbato, scivolata da ultimo uomo... rigore sacrosanto ed espulsione diretta. Fin qui tutto bene, nulla da dire sull'operato dell'arbitro, nè sull'errore difensivo. Impatto assolutamente realistico e verosimile, esattamente com'è stato per il resto del primo hands on di FIFA 12.
La nuova simulazione calcistica di casa EA sembra essere riuscita a migliorare l'ottimo lavoro fatto l'anno scorso, quando aveva introdotto features di complicata implementazione, quali il controllo a 360° e una nuova fisica del pallone. A dir la verità, quest'anno il feeling in campo sembra essere sensibilmente più realistico e accattivante, principalmente per le importanti novità apportate sul settore del motore fisico, che regala delle animazioni dei giocatori di livello estremamente complesso e situazioni di gioco convincenti e spettacolari. Ci è capitato più volte di ruzzolare a terra insieme al nostro avversario dopo un contrasto in corsa, o eludere una gamba tesa con un movimento felpato del nostro giocatore, esclusivamente grazie ad un giusto timing sul joypad, che si traduce in tempismo perfetto sul campo.
La gestione delle collisioni tra giocatori e la conseguente reazione fisica ci è sembrata già ad un livello avanzato di sviluppo, proponendosi fin dai primi minuti di gioco come una delle caratteristiche vincenti di FIFA 12. Per la prima volta in un campo di calcio virtuale abbiamo visto calciatori sgomitare in corsa per davvero, puntare il pallone e prendere la gamba, o alzare un piede con cognizione di causa, per evitare di scalciare un avversario a terra ed essere pronti sul pallone prima di tutti gli altri.
Il nuovo motore che rende possibile tutto ciò, il cosiddetto Impact Engine, si sente eccome, regalando situazioni di gioco nuove e variegate, oltre a scene di fair play memorabili, nel caso in cui l'animazione è utilizzata per evitare una collisione violenta tra un giocatore in corsa e uno in scivolata, e il giocatore in possesso palla salta con eleganza il corpo del difensore per proseguire la corsa in equilibrio precario. Sarà così molto frequente vedere giocatori che rotolano sul campo dopo un tackle, o che perdono vistosamente l'equilibrio dopo aver svettato per un colpo di testa e innumerevoli situazioni di gioco verosimili e inaspettate, come gli scatti corpo a corpo e le spallate strategiche dei difensori quando l'attaccante si coordina per un tiro dalla distanza.
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