Tiscali

Hands On Call of Duty: Ghosts

Un piccolo assaggio dei Ghosts!
Roberto VicarioDi Roberto Vicario (28 agosto 2013)
Ma non finisce qui, perché le novità arrivano anche dalle modalità di gioco, in particolare dall'introduzione della modalità Squad. In pratica il giocatore potrà crea un team di dieci soldati, anch'essi totalmente editabili, per poi farli combattere in diverse modalità di gioco. Tutto questo è possibile grazie ad una nuova gestione dell'IA che sarà in grado di gestire indipendentemente ogni singolo commilitone, modificando le sue azioni in base alla classe di cui fa parte. Ogni soldato riceverà inoltre esperienza e starà a noi modificargli equipaggiamento e caratteristiche. Le modalità all'interno della quale potremo giocare con l'IA sono tre. Squad vs Squad, una sorta di uno contro uno con tutti gli altri soldati gestiti dall'intelligenza artificiale, Wargame in cui ci scontreremo solamente con squadre gestite dall'IA ed infine Safeguad, una sorta di orda in cui continueranno ad arrivare nemici in successione.

A questo poi bisogna aggiungere una nuova app che sarà disponibile per i dispositivi Android e iOS che ci permetterà di essere sempre connessi con l'universo di COD e sopratutto con i nostri amici. Ma di questo ve ne parleremo in una speciale dedicato.
Call of Duty: Ghosts - Immagine 2
Finalmente con i piedi sul campo di battaglia

Terminata la presentazione siamo stati invitati a provare nella stanza adiacente il multiplayer che girava su un sistema che sistemava l'hardware di Xbox one.

Pad alla mano abbiamo potuto sin da subito percepire il classico feeling che la serie da anni è ormai in grado di regalare, anche se è saltata all'occhio una maggiore pesantezza dell'arma, sensazione che è stata confermata da uno degli sviluppatori che ci ha spiegato come la componente sonora del titolo sia stata completamente rivista con una nuova campionatura degli effetti e dei suoni, oltre all'aggiunta dell'audio direzionale decisamente più completa di quella presente nei precedenti COD.

La prima modalità giocata è stato il classico Team Deatmatch, su una mappa chiamata Strikezone. Una zona molto piccola che richiamava l'esterno di un classico stadio da baseball americano, ma devastato dalla guerra. Una mappa piccola, fatta per il combattimento close quarter ma che ci ha dato la possibilità di verificare, pad alla mano, una delle nuove caratteristiche inserite dagli svilupattori, ovvero la dinamicità del campo da gioco. Un evento casuale porterà, durante la partita, alla detonazione di una bomba che distruggendo l'ambiente circostante modificherà sensibilmente la conformazione della mappa, portando il giocatore ad elaborare nuove strategie.

La seconda modalità che abbiamo avuto modo di testare prende il nome di Cranked. Basandosi sulle regole classiche del team deathmatch, gli sviluppatori hanno inserito una particolare modifica che ci chiede, una volta effettuata una kill, di portante a compimento una seconda entro 30 secondi dalla prima, pena l'esplosione del nostro personaggio. Una modalità che come abbiamo potuto notare, rende estremamente frenetica e divertente l'azione di gioco, annullando quasi del tutto il fastidioso effetto camper.
Call of Duty: Ghosts - Immagine 3
Questa modalità è stata giocata su una mappa decisa più grande chiamata Octane, ambientata in quelli che sono i rimasugli di una Las Vegas devastata da una serie ripetuta di conflitti. La zona ci ha dato modo di utilizzare tattiche differenti grazie ad una conformazione che prevedeva sia luoghi rialzati e con un buon campo visivo - utile ai cecchini - quanto una strada centrale più incentrata agli scontri ravvicinati.

Infine, la modalità più interessante, è stata sicuramente quella chiamata Blitz. In pratica ogni team dovrà cercare di far arrivare il proprio personaggio all'interno di un portale per segnare un punto. La squadra che avrà fatto più punti vincerà il match. Non sarà semplice perché ovviamente gli avversari oltre a cercare di segnare punti a loro volta, cercheranno di ostacolare in tutti i modi le nostre mosse.

Menzione finale spetta al sistema di controllo. Come detto, il feeling pad alla mano è decisamente simile a quello dei precedenti episodi, e l'estrema ergonomia del pad Xbox One non fa assolutamente rimpiangere quello dell'Xbox 360. Tra le nuove mosse inserite dobbiamo segnalare la possibilità di sporgersi automaticamente, ma sopratutto quando si è in corsa la possibilità di effettuare una sorta di scivolata verso la copertura più vicina.

Per quanto riguarda il lato tecnico, aspettiamo a pronunciarci visto che la demo giocata girava su una macchina assemblata e non sulla versione finale dell'hardware.

Insomma questo prima contatto con Call of Duty Ghosts ci ha soddisfatti. Lo stile è sempre quello inconfondibile della serie - che può piacere o non piacere - e le aggiunte proposte dai ragazzi di Infinity Ward sembrano soddisfarci.
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Call of Duty Ghosts  sbarca su nuova generazione e lo fa con una serie di novità che, pad alla mano, sembrano estremamente positive. Ovviamente una breve prova non è abbastanza per giudicare l'operato di Infinity Ward, tuttavia, la strada intrapresa sembra quella positiva. Appuntamento a novembre per la nostra review.