Scelta per quale fazione patteggiare e personalizzato velocemente l'avatar, dovremo scegliere quale delle quattro classi di combattimento implementate vorremo impersonare: "soldato", "geniere", "medico o "operativo". La scelta non sarà comunque definitiva, potremo modificare il nostro ruolo nel conflitto prima di ogni respawn o, qualora lo volessimo, durante la partita, accedendo a particolari terminali disseminati per le aree di gioco. La struttura delle missioni non sarà lineare. Ogni livello proporrà un obiettivo principale e una serie di obiettivi secondari, che cambieranno dinamicamente a seconda delle strategie adottate dal singolo o dalla squadra. Ogni azione, dalla semplice uccisione di un avversario, alla conquista di una base, verrà ricompensata con un ammontare di punti esperienza, che potremo investire per cambiare il nostro aspetto, oppure per migliorare abilità e equipaggiamento accedendo a un apposito menù. Le possibilità di personalizzazione offerte dall'editor di gioco sono innumerevoli e sorprende la cura con cui anche le meno importanti di esse sono state sviluppate. La scelta di un tatuaggio, con cui rendere il nostro alter ego ancora più "figo", non si rivelerà per nulla banale, in quanto marcherà permanentemente il nostro personaggio.
"Brink" non ammette ripensamenti, anche se sarà possibile, sempre dall'editor di gioco, acquistare o perdere peso in qualsiasi momento, possibilità che avrà un significativo impatto sul gameplay. La contaminazione action si concretizzerà infatti nel sistema S. M. A. R. T. (Smooth Movement Across Random Terrain), una collezione di salti e mosse familiari per chi pratica il parkour che, contestualmente all'azione di gioco e alla stazza del nostro personaggio, renderanno più fluidi i movimenti e apriranno nuovi percorsi all'interno delle aree di gioco. Introdotte le meccaniche principali, possiamo concentrarci sulla modalità multiplayer implementata in "Brink", oggetto di una recente prova londinese e ovviamente di questo articolo. Scelta la fazione sicurezza e personalizzato il nostro alter ego, abbiamo partecipato ad una missione di recupero sulla mappa "container city". Il nostro compito in questa particolare missione era il recuperare e portare alla base una valigetta, protetta dalla resistenza in una struttura accessibile solamente dopo l'intervento di un particolare drone radiocomandato, che dovevamo difendere dagli attacchi avversari.
Il percorso tra la base e la valigetta era ricco di passaggi obbligati, facilmente presidiabili, dove ovviamente si concentrava l'azione di gioco. Superato uno di questi ostacoli, nella maggior parte dei casi porte o barriere improvvisate da far saltare con cariche esplosive piazzate opportunamente, il gioco salvava un checkpoint, per evitare che spawnassimo a troppa distanza dagli scontri in caso di dipartita. Pur presentando un carattere piuttosto chiuso, che suggeriva tattiche di guerriglia più che uno scontro a viso aperto, l'ambiente di gioco presentava numerosi percorsi alternativi anche se non accessibili a tutti. Come abbiamo accennato qualche riga più su infatti, una delle innumerevoli variabili da considerare durante la fase di personalizzazione dell'avatar, sarà la scelta della sua costituzione fisica, che avrà un significativo effetto sul gameplay. Optare per un fisico più robusto, per esempio, ci consentirà di imbracciare armi più pesanti e sopportare più danni, caratteristica che farà del nostro personaggio un perfetto tank in grado di catalizzare l'attenzione degli avversari. Scegliere una corporatura più asciutta, ci consentirà invece di correre più veloce, saltare più in alto e scivolare più a lungo, permettendoci di sfruttare ogni possibilità offerta dal sistema S. M. A. R. T. .
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