La possibilità di diventare piccolissimi ci permetterà, per esempio, di scoprire ambienti segreti altrimenti inaccessibili, piuttosto che individuare piattaforme invisibili a occhi troppo grandi e poco acuti. Dobbiamo dire che lo stile con cui tutti questi contenuti saranno confezionati è molto interessante e in linea con quello che abbiamo tanto apprezzato in “American McGee's Alice”. Il problema sta nel fatto che, in questi undici anni, innumerevoli produzioni hanno fatto del medesimo stile una bandiera è il gioco di American potrebbe non colpire più l'immaginario dei giocatori come un tempo.
Stesso discorso può essere fatto per le meccaniche di gioco, sicuramente piacevoli e ben realizzate, ma che potrebbero sentire il peso degli anni se confrontate con quelle di altri titoli del medesimo genere. Dal punto di vista tecnico “Alice: Madness Return” si presenterà in forma, anche se c'è ancora del lavoro da fare per pulire ambienti, personaggi e animazioni. Per quanto riguarda il sonoro annotiamo con un po' di delusione il mancato coinvolgimento di Chris Vrenna, poliedrico musicista che si è occupato della bellissima colonna sonora di “American McGee's Alice”. Un tour mondiale non gli ha permesso di comporre per “Alice: Madness Return”, ma solo di supervisionare il lavoro di un team interno a Spicy Horse.
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Possiamo ritenerci soddisfatti dalla prova di "Alice: Madness Return". Lo spirito di un titolo tanto amato come "American McGee's Alice" verrà infatti riproposto quasi inalterato, e in una veste tecnica al passo con i tempi. Il titolo Electronic Arts dovrà comunque confrontarsi con altri esponenti di un genere che, negli ultimi undici anni, ha attinto a piene mani dalla sua minierà di idee e creatività. American non è comunque uno sprovveduto e noi crediamo in lui. Appunatmento fissato per il 14 di Giugno, quando potrete certamente leggere una dettagliata recensione di "Alice: Madness Return" sulle pagine di Gamesurf.it.