Episodio 35: L'ira di Goten
"CHE HAI FATTO?! MALEDETTO!" urlò uno degli allievi di Phoenix Black scattando all'attacco di Krauser. L'assassino rimase immobile come una statua fino a quando l'avversario non gli fu vicinissimo. Allora trapassò il petto dell'uomo con la mano destra e gli strappò il cuore senza far cadere nemmeno una goccia di sangue. L'allievo stramazzò al suolo privo di ogni energia vitale.
Altri due allievi attaccarono Krauser ma quando provarono a colpirlo l'assassino saltò e con un rapido colpo di coltello mozzò la testa a entrambi gli avversari.
Uno dei crani rotolò fino ai piedi di Phoenix Black e lo "fissò" con i suoi occhi bianche e spenti.
"La pagherai per questo" disse il maestro di arti marziali in tono tanto calmo quanto minaccioso.
"Non dire assurdità. Hai un livello combattivo irrisorio rispetto al mio e non riusciresti mai a sconfiggermi. Ti consiglio di lasciarmi accedere al torneo senza crearmi problemi se non vuoi fare la fine dei tuoi allievi" disse Krauser.
"Non puoi accedere al torneo" disse Phoenix Black.
"Prego?"
"Hai ucciso il tuo avversario, questo ha causato la tua squalifica"
"No, non è vero. Ti ricordo che quando ci hai comunicato le regole delle selezioni hai detto che non ci sarebbero state squalifiche e che per qualificarsi era sufficente sconfiggere il proprio avversario. Quindi io non ho infranto nessuna regola e mi sono qualificato regolarmente al torneo"
Phoenix Black rimase in silenzio per un po', poi disse: "Molto bene. Raggiungi pure il ring principale"
Krauser e la ragazza vestita di nero si incamminarono verso il luogo dove si sarebbe svolto il torneo vero e propriò ma la voce del maestro Black li fermò.
"Ricordati che la pagherai per quello che hai fatto"
"Lo vedremo" disse l'assassino, poi si voltò e riprese a camminare.
Il maestro Black attese per un paio di minuti che l'ira che provava diminuisse ma si accorse ben presto che sarebbe stata un attesa inutile: la sua rabbia verso quel farabutto non si sarebbe estinta così presto...
Allora fece appello al suo senso del dovere e decise di mantenere l'autocontrollo fino alla fine delle selezioni.
"Bene...riprendiamo le selezioni...che c'è ragazzo non ti senti bene?" chiese Phoenix Black rivolto a Goten.
Tutti i presenti si voltarono verso il giovane sayan e lo videro tremare...ma non tremava per il freddo o per la paura...tremava per la rabbia.
"Come ha osato quel maledetto uccidere a sangue freddo quelle persone?! COME PUò AVER FATTO UNA COSA SIMILE!" urlò Goten con tutto il fiato che aveva in corpo.
"Quello non è un essere umano...non può esserlo!"
"So quello che stai provando ragazzo...perchè è esattamente quello che sto provando io. Il tuo senso di giustizia è ammirevole" disse Phoenix Black, comprensivo.
"Come fate ad essere così calmo? Perchè non avete ucciso quell'assassino quando avete visto il gesto che ha compiuto?!"
"Perchè se lo avessi fatto non sarei stato migliore di lui. La vendetta logora l'uomo e l'omicidio lo rende belva"
"Ma voi dovete vendicarvi! Non potete permettere che quel farabutto la passi liscia!"
"Ho forse detto che non tenterò di fargliela pagare? Certo che lo farò, ma non lo ucciderò perchè non voglio abbassarmi al suo livello"
"Parole sagge, Phoenix" approvò il maestro Muten.
"Bizzarro che tu per una volta sia d'accordo con me" commentò Black con un mezzo sorriso.
"Già, è un evento più unico che raro"
"Mi scusi maestro Black ma non è che forse lei non vuole ucciderlo perchè non è in grado di farlo?" chiese Goten.
Tutti li allievi di Phoenix Black ammutolirono: nessuno aveva mai osato contraddire il loro maestro!
"La tua insinuazione è arrogante ma in parte veritiera: io non sono in grado di uccidere Krauser in quanto il suo livello combattivo è troppo alto per me"
"Allora lasci che sia io a vendicarla! Io sono in grado di farlo!" esclamò Goten, determinato.
"Dimostramelo. Sali sul ring e combatti con uno dei miei allievi: se vincerai ti darò il permesso di dare una bella lezione a Krauser, ma non di ucciderlo"
"Va bene" disse Goten poi volò fino al ring.
"Ovviamente questa sfida determinerà anche la tua ammissione al torneo Satan"
"Lo immaginavo. Chi sarà il mio avversario?"
"Lui" disse Phoenix Black puntando l'indice verso un giovane allievo dai lunghi capelli neri legati a treccia e dallo sguardo determinato che appena venne designato fece un inchino a Goten.
Il sayan fece a sua volta un inchino poi si mise in posizione di combattimento e il suo avversario fece altrettanto. I due si studiarono per un po' poi Goten partì all'attacco e colpì con due pugni il giovane allievo che venne scagliato lontano e per poco non finì fuori dal ring.
"Te la cavi bene, molti altri al posto tuo sarebbero già volati fuori dal ring" commentò Goten.
"La ringrazio del complimento ma è tutto merito del mio maestro" disse il giovane senza distogliere lo sguardo dall'avversario ne distrarsi.
Lo scontro riprese dopo pochi secondi con l'allievo che tentò di colpire il sayan con un calcio alla testa ma Goten riuscì a bloccare il colpo con le braccia per poi contrattaccare con un pugno al volto che colpì in pieno il ragazzo facendolo volare fuori dal ring.
"Vedo che Muten ti ha addestrato bene" commentò il maestro Black avvicinandosi a Goten.
"Bè...veramente..."
Il maestro di arti marziali scosse la testa e disse: "Non fare il modesto, combatti come un vero guerriero. Penso che non mi deluderai se affiderò la mia vendetta nelle tue mani"
"No, non la deluderò"
"Ma ricordati: non ucciderlo. Non sporcare il tuo cuore puro e innocente"
"D'accordo maestro" disse Goten inchinandosi.