Vi ringrazio per aver aspettato pazientemente e non aver fatto caderequesta fanfiction negli abissi del forum XD. Per premiarvi della vostra pazienza e fedeltà, ecco il nuovo capitolo ^^

Capitolo Quindici: Equivoci e bugie

C17 si separò dolcemente da Nazos, e le sorrise.
Lei rimase per un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto, poi abbassò gli occhi su di lui.
“17…” mormorò…lo voleva ancora, voleva sentire di nuovo il sapore delle sue labbra, così si unì nuovamente con lui, in un bacio più spinto del primo.

Vegeta era rimasto ad osservare la scena con gli occhi sbarrati. Sentiva un dolore fitto al cuore, si sentiva tradito, ferito…lui e 17 erano sempre stati più che amici, erano una cosa sola! Eppure C17 non gli aveva detto niente del suo amore per Nazos, Vegeta ci era rimasto malissimo, così strinse i pugni e uscì dall’ospedale, sotto lo sguardo alibito di Bulma.

La musica house risuonava per tutto il Gattopardo.
Goku entrò titubante insieme a Felicia.
“Bè…questo posto è un po’…uhm…”. Felicia sorrise e si diresse con lui verso il bar.

“Prendi qualcosa Goku?” “No, niente grazie” disse il moro guardandola sospettoso, voleva forse farlo ubriacare?
“Avanti, non sta bene venire in una discoteca e non bere niente! E poi la prima consumazione è gratuita!” Goku la guardò dubbioso, ma alla fine gli occhi imploranti della ragazza ebbero la meglio. “E va bene, ma solo un bicchiere!” “Certo, non ti preoccupare…”.
La ragazza chiese uno Smirnoff Ice con ghiaccio al barista e lo porse a Goku, il quale, da bravo stupido, lo bevve tutto di un fiato.
“Urgh…è…forte…” disse con la voce impastata “Ma buono…” aggiunse poi.
Felicia sorrise e gliene porse un altro “Ho detto uno solo…” mormorò l’allocco “Ma l’hai detto che è buono…e poi…cosa vuoi che ti faccia un altro bicchierino?”. Goku accettò e bevve anche il secondo, al quale fecero seguito un terzo, un quarto e un quinto.

“Hey tu! Giù le mani da Felicia!” urlò un ragazzo avvicinandosi. Goku lo squadrò per qualche secondo “Kevin! Che vuoi?” “Che tenga le tue manacce lontane dalla mia Felicia, anche se non stiamo più insieme lei è mia!”. Goku, ormai ubriaco, gli fece un sorrisetto di scherno, prima di dire “Tu l’hai rubata a me, io la rubo a te! Credi che non mi ricordi quel giorno, quando io e lei stavamo ancora insieme, che sono andato a prenderla alla sua scuola e l’ho trovata abbracciata a te, mentre tu la toccavi e baciavi ovunque? Allora smamma, bambolotto!” “Grrr, non finisce qui!” ringhiò Kevin di rimando, mentre si allontanava.
“Uhm…e così mi hai rubata da lui?” chiese Felicia con fare seducente, e sbottonando il primo bottone della camicetta, lasciando intravedere il prosperoso seno. Goku girò la testa di lato, cercando di costringersi a non guardare, ma inutilmente.
“Ehm…Felicia…forse…forse è il caso di andare…” “E perché? Proprio adesso che possiamo divertirci?” disse la ragazza avvicinandosi di più. Ormai il suo seno toccava il petto del ragazzo.
“No, Felicia, io non mi sto divertendo” anche se era mezzo ubriaco riusciva ancora a mantenere un certo controllo. “A no? Bè, allora divertiti” gli sussurrò lei prendendogli la mano e appoggiandosela sui glutei.
Goku non disse ne fece niente, ma non spostò la mano, ormai sentiva il suo autocontrollo cedere.
Felicia gli sbottonò la camicetta e iniziò a tracciare i suoi pettorali con le dita, Goku cercò di allontanarla spingendola delicatamente per i fianchi, ma la ragazza non mollava. Fece saltare un altro bottone della camicetta ed iniziò a disegnare baci infuocati sul collo di Goku.
“Felicia…io…” mormorò Goku, ormai in balia degli eventi.

“Goku!” la voce forte e chiara di Chichi risuonò per tutto il locale.
“Chichi!” urlò lui di rimando, mentre la mora si allontanava con le lacrime agli occhi.
Il moro spinse via Felicia e seguì Chichi attraverso la marea di gente, ma proprio a causa della calca che c’era, non riusciva mai a raggiungerla.

“Tod! Andiamocene!” “Eh? Ma…perché Chi-” il ragazzo si fermò quando vide gli occhi pieni di lacrime della cugina. La fece salire sul suo scooter e si allontanarono a tutta velocità.

Crilin e C18 erano nel giardino della casa del ragazzo, sdraiati sull’erba a baciarsi, quando una voce risuonò forte e chiara.
“Heilà, chi non muore, si rivede!”
I due ragazzi si alzarono, per vedere che la voce apparteneva a Buster.
“Buster? Che vuoi?” chiese C18 dura, il ragazzo si avvicinò al cancello e fece segno a C18 di fare altrettanto. La ragazza si alzò e raggiunse Buster, rimanendo comunque dentro la casa.
“Volevo vederti” le mormorò lui “Mi manchi…”
“A me no!” disse lei dura di rimando.
“Senti, lo so che mi sono comportato male…ma voglio rimediare…dai, torna con me, ti giuro che ti tratterò come una principessa, come meriti di essere trattata…te lo giuro”
“Grazie, ma non mi interessa!” “Avanti, C18! Almeno io non ti ho mai mentito!” C18 si scosse.
“Neanche Crilin!”
Il sorrisetto di scherno di Buster la fece raggelare “Sicura? Oh, bè, può darsi…solo che…conoscendoti…no, niente, evidentemente non ti sei ancora concessa a lui…”
“E invece sì!” disse la ragazza con voce di ghiaccio
“Ah…allora…mha…è solo che…sai com’è…mi hai sempre detto che avresti perso la verginità solo con uno vergine…tutto qui…evidentemente hai cambiato idea…”
“Cosa? Ma…ma…Crilin ERA vergine!”
Buster scoppiò a ridere
“Ahahaha, lo vedi, allora, che ti ha mentito! Marion mi ha detto che se l’era già fatto lei” disse continuando a ridere
“Non mi fido di te! E nemmeno di Marion!”
“Perché dovrei mentirti? Cosa ne guadagnerei? Tanto tu con me non ci vuoi tornare comunque! E perché Marion avrebbe dovuto mentirmi? A me che importa di chi si è fatta? Tanto io e lei non stiamo insieme, è solo divertimento!” disse allontanandosi.
La ragazza bionda era sbiancata, Crilin si avvicinò a lei.
“Tesoro…qualcosa che non va? Co-cosa ti ha detto? Se ti ha detto qualcosa di brutto dimmelo che gli faccio vedere io!”
C18 si girò, raggelandolo con lo sguardo.
“Ehm…18…pe-perché mi guardi così?”
“Sei solo un lurido maiale schifoso! Porco!”
“Eh?Ma…ma…amore…che ti ho fatto???”
“Sparisci, non voglio più vederti, bastardo!”
“Ma…ma…amore…non dire così…ma…cosa ti ho fatto?”.
La ragazza non gli rispose e si allontanò correndo.
Crilin le andò dietro “C18! Ma dove vai? Casa tua è lontana! Non puoi andare a piedi!”
La bionda non lo stette nemmeno a sentire e aumentò l’andatura, ormai correva come una pazza.
Non le interessava se casa sua era lontana, non le interessava se la gente si girava a vederla, come fosse una pazza, le interessava solo allontanarsi da Crilin.

C17 e Nazos si staccarono, e la ragazzina arrossì violentemente.
“Io…ti…ecco, insomma…Nazos…vuoi…vorresti…metterti con me?” la ragazzina sorrise radiosa “Sì!” disse buttandosi tra le sue braccia.
Bulma picchiettò delicatamente sulla spalla del ragazzo, non voleva disturbare…però…
“Uh? Dimmi…ehm…come ti chiami?” “Cosa????????? Non ti ricordi come mi chiamo?? Sono la migliore amica di tua sorella e non ti ricordi come mi chiamo??? Sono Bulma!” sbraitò la bluetta “Comunque…” dicendo così indicò Vegeta, che se ne stava solo sulla soglia dell’ospedale.
C17 si staccò un attimo dalle braccia di Nazos e raggiunse l’amico.
“Hey, Veggy, c’è qualche problema?” “Non chiamarmi Veggy, mi ricordi tua sorella!” “No, eh? Non dirmi che sei ancora innamorato di mia sorella!” “No, non lo sono, ma non voglio che me la ricordi!” “Va bene…allora riformulo la domanda, hey, Vegeta, c’è qualche problema?”.
Il ragazzo sorrise, ma si accigliò subito dopo “Perché non me l’hai detto?” “Cosa?” “Che sei innamorato di Nazos, non me l’hai mai detto”.
C17 sospirò “Io…” sospirò ancora “Mi dispiace, Vegeta, ma…prima di dirtelo volevo esserne sicuro…e me ne sono reso conto quando ero via, perché era la persona che più mi mancava…anche più di mia sorella…”.
Per Vegeta fu un’altra pugnalata al cuore “Anche più di me?”, C17 non rispose, ma il suo silenzio valse più di mille parole per Vegeta.
Il moro si alzò e si diresse verso lo scooter “Visto che ci sei tu per Nazos, io me ne vado…Bulma!” la ragazza blu uscì “Io torno a casa mia, vieni anche tu?”.
La ragazza guardò prima uno, poi l’altro, senza capirci niente. C17 si era voltato, non guardava Vegeta, e anche il suo moro teneva lo sguardo lontano dall’amico.
“Sì…vengo…” mormorò, quindi salì sullo scooter e si strinse a Vegeta.

Chichi arrivò a casa e si buttò sotto le coperte del letto, piangendo lacrime amare, Tod avrebbe voluto sapere cos’era successo, ma lei non aveva voglia di parlarne, così gli aveva chiesto di tornarsene a casa sua,e il ragazzo aveva ubbidito.
La mora sentì un rumore vicino a casa sua e si alzò dirigendosi verso la finestra.
Vide una scooter parcheggiare proprio davanti casa, era buio, e non vedeva bene, eppure era sicura di sapere chi fosse.
Tornò verso il letto, ma il rumore del campanello di casa la costrinse ad alzarsi di nuovo.

Aprì la porta e vide la faccia di Goku avvicinarsi alla sua, lei si scansò “Non provare a baciarmi, maiale!” “Chichi, aspetta…dai…non è successo niente, era Felicia che ci stava provando…e poi, scusa, ma tu stavi con Kirano…io…” Chichi si riscosse, dopotutto non aveva tutti i torti.
“Senti, Chichi, io domani…che ormai è oggi…devo partire per Roma, non voglio partire sapendoti arrabbiata con me” “Devi partire per Roma??” “Sì” “Per il baseball?” “Uh? Bè, sì…ci sono i provini per entrare nella squadra Romana” “E sentiamo, se li passi ed entri in quella squadra…devi restare a Roma?” “Bè, se vengo preso, devo restare a Roma 9 mesi, per le partite di campionato, e poi torno qui” “Ma 9 mesi ogni anno???” “Sì, 9 mesi ogni anno” Chichi lo guardò malissimo.