-
Divorced Member
Chiaramente, è con il 23° Tenkaichi che finisce la prima parte della storia, con la fine del percorso di Goku. Nello stacco temporale successivo si ha il superamento dell'orizzonte divino, e soprattutto il cambio totale di genere da parte del manga. E non è un caso, infatti, che la saga successiva abbia come tema principale proprio le vere origini di Goku: sarà sostanzialmente un nuovo inizio di una storia che amplierà enormemente i propri orizzonti, secondo lo stile acquisito nella saga precedente.
E checché sia stato detto, è solo adesso che Toriyama, per sua stessa ammissione, apprezza il suo manga, divertendosi addirittura a disegnarlo (a parte i power-up, quelli li ha sempre detestati, ovviamente
).
Ciò che viene dopo, noto anche come la serie Z, presenta personaggi più maturi e decisamente più interessanti, un'ambientazione nettamente più ampia, oggetti di parodia e ispirazione provenienti dal genere fantascientifico (genere distante anni luce da un romanzo d’avventura), una narrazione più dinamica e complessa, e un tono decisamente più serio. Il tutto ovviamente mantenendo tematiche abbastanza semplici, una narrazione spontanea e fluida che però va verso delle chiusure epiche (tramite escalation di avvenimenti mai viste nella prima serie)... e senza dirottare nulla verso toni che Toriyama non può e non vuole fare propri (come si nota dal fatto che i due draghi vengono trasformati in dei veri e propri deus ex machina): anzi, quando Toriyama sente che sta diventando troppo serio e banale, rinfresca il tutto con parodie e personaggi divertenti, come nel caso della squadra Ginyu (ispirata palesemente ad una serie TV Toei, che in America diventerà poi la famosa serie Power Rangers).
Insomma, ci avviciniamo sempre più ai vertici di DB: sono introdotti la maggior parte dei personaggi più riusciti di tutta l'opera (i cattivi, soprattutto, che erano qualcosa che in precedenza era mancata quasi completamente), vengono create le aspettative e i confronti più "elevati" di tutto il manga, e ad ogni saga sono introdotti nuovi elementi accattivanti che si collocano alla perfezione nell’atmosfera dell’opera, e che riescono a tenerne alta la godibilità.
E qui mi fermo, perché sono già andato oltre a quanto mi proponevo. Diciamo che, senza scendere ancora più nel dettaglio e perlopiù saltando la famosa saga di Freezer, il resto l'ho scritto in questo vecchio post, che ho modificato per l'occasione.
Conclusioni
In conclusione, Dragon Ball è l'opera di un disegnatore di gag manga, trasformatosi per l'occasione in un autore di battle manga. Sì, è vero, DB lascia a desiderare qualitativamente sotto diversi aspetti, ma alla fine è ricordato non tanto per le qualità umoristiche dell'autore (che aveva già espresso, sino all'esaurimento del suo repertorio, in Dr. Slump) che anzi, qui sono spesso grossolane; e ovviamente non per avventure così semplicistiche che lasciano il tempo che trovano; e nemmeno per un aspetto in particolare; ma perché lui, proponendo un riuscito mix di tutto ciò che rendeva già all'inizio godibile questo manga, è riuscito alla fine ad attirare i lettori in un manga, come nessun altro prima di allora.
Una volta abbandonate le "risate" e l'avventura, tutto rimane semplice ma allo stesso tempo molto più complesso e sfaccettato, oltre che coinvolgente e di impatto. E questo dai personaggi alla storia. Insomma, quasi tutto migliora, pur rimanendo (all'apparenza) tanto semplice e comprensibile quanto accattivante ed intrigante.
Da qui, per me, nasce l'equivoco della prima serie: una serie che passa per essere innovativa e più fedele allo spirito del suo autore... ma che in realtà è una sperimentazione abbastanza estemporanea, che di fatto è solo un graduale cammino verso il genere del battle shonen. Una sperimentazione che qualitativamente non offre niente di inedito né di particolare sotto nessun aspetto, vivendo di rendita solo su un'infantile nostalgia e/o superficiale ricordo del bambinesco sense of wonder... insomma, nulla di davvero significativo.
In fondo, lo stesso Toriyama semplicemente aveva mescolato (neanche tanto bene) le arti marziali con il suo repertorio comico già esaurito con Dr. Slump... senza mai osare più di tanto, prima della saga di Piccolo Daimao. Se vogliamo individuare i tratti caratteristici dell'opera e se Toriyama è semplicemente un autore da seguire per l'intrattenimento che ha prodotto, e per la carica positiva con cui l'ha fatto, allora è la serie Z quella da vedere sotto la giusta luce. Per il Toriyama puramente comico c'è Dr. Slump.
Del resto, i lettori giapponesi l'avevano capito già più di 30 anni fa, quando hanno quasi lasciato perdere sul nascere quell'ibrido all'acqua di rose tra avventura, arti marziali e humor grottesco. Una roba che gode presso alcuni ancora di smisurata considerazione, ed evidentemente solo perché il Toriyama comico non lo conosce davvero manco il 5% di quelli che hanno guardato Dragon Ball.
Qua finisce la mia "trattazione" sulla prima parte dell'opera, ci ho messo veramente tutto quello che mi interessava condividere.
E ripercorrere le tappe che hanno portato al Dragon Ball più amato è una cosa che consiglio a tutto quello che rimane dell'utenza: così come rileggere Dragon Ball vi farà scoprire aspetti della storia che la renderanno meno banale e naif di quanto sembra, scoprirne l'evoluzione produrrà lo stesso effetto.
Ultima modifica di Red; 17-03-2017 alle 20:51
Permessi di Scrittura
- Tu non puoi inviare nuove discussioni
- Tu non puoi inviare risposte
- Tu non puoi inviare allegati
- Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
-
Regole del Forum