
Originariamente Scritto da
Red
Il problema del nostro calcio è che, oltre alla mentalità (la Roma ne ha prese 7 anche per questo), proprio non c'è pazienza. Non c'è pazienza per far crescere i giovani sotto ogni punto di vista (e non solo tecnico e fisico, dove ormai si peggiora ad ogni anno che passa), ma si vogliono semplicemente risultati, e questo pure a livello giovanile (e da parte di qualunque tipo di figura calcistica, non so se rendo l'idea). Si vuole tutto e subito, non importa neanche il come, forse c'è più pragmatismo nel calcio italiano che nella società italiana stessa. Il classico calcio all'italiana era un calcio con pochi fronzoli e ancora meno rischi, come venne superato dalla rivoluzione sacchiana tutti a buttarsi lì, perchè era il calcio più efficace.
La base prodotta è stata quella che è stata mentre, ad alti livelli, non solo quel calcio è ormai superato, ma i campioni stanno pure alla larga dall'Italia: e così non possiamo neanche più produrre un nuovo modello vincente, perchè qualsiasi modello vincente non può che imporsi tramite interpreti di primissimo valore. Non dico di passare all'estremo opposto (quello di Cruijff, Guardiola e compagnia), ma almeno bisognerebbe avere l'umiltà di riconoscere che in questo momento dall'estero possiamo quasi solo imparare. Del resto anche Sacchi prese in prestito diverse lezioni da diversi allenatori stranieri degli anni '70, tra l'altro uno dei periodi più neri del nostro calcio.