Ferrara ha ben 22 storielle
Ferrara
Madonna Ferrara
Nella lunetta del portale della Cattedrale c'è un antico busto di donna nel quale la tradizione vuole sia raffigurata Madonna Ferrara, mitica fondatrice della città.
Carlomagno e i bozzacchini
Esiste ancor oggi nelle vicinanze di piazza delle Erbe un oratorio dedicato a San Crispino. Nel Medio Evo l'edificio serviva come sede dell'Università dei calzolai ed era stato donato alla corporazione da Carlomagno che voleva in tal modo ringraziare un calzolaio ferrarese d'avergli cucito un bellissimo paio di bozzacchini.
Il miracolo del pane
Secondo quanto riferisce Gabriele d'Annunzio nei suoi Taccuini, attiguo alla chiesa del Corpus Domini sorgeva un monastero di clarisse. Quando egli lo visitò la badessa lo portò a vedere il forno ove accadde il miracolo del pane. Un giorno era toccato di dover fare il pane a santa Caterina Vegri. Messolo nel forno, venne chiamata dalle sorelle per la preghiera e restò a pregare per quattro ore. Quando tornò, pensando di trovare il pane in cenere, vide invece che aveva un bel color rosa ed era profumato in modo paradisiaco.
Riferisce sempre la badessa al poeta che quando una suora è sul punto di morire si sente nel convento aleggiare l'odore della Santa.
La festa di San Giorgio
Nel Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia sono rappresentate su una parete le corse di uomini, donne, cavalli e asini che si svolgevano nel giorno dedicato a San Giorgio per le vie di Ferrara.
Tomaso da Tortona e il Castello di San Michele
Nel 1385 era Giudice dei Savi Tomaso da Tortora, che si era inimicato i ferraresi a causa delle ferocissime tasse. Stanchi dello stato delle cose i ferraresi insorsero, si impadronirono di Tomaso, lo uccisero e ne straziarono il corpo trascinandolo per le vie. Alla fine lo bruciarono insieme alle carte e ai documenti dell'Archivio Comunale.
Preoccupato dai disordini, Niccolò II d'Este decise di costruirsi un castello che, iniziato nel giorno di San Michele, prese il nome del Santo.
La cappella per la moglie protestante
Poiché la moglie di Ercole II d'Este, Renata di Francia,, era di religione protestante, la cappella annessa al Castello di San Michele venne decorata solamente con lo stemma estense e i simboli dei quattro Evangelisti.
Fanino Fanini
Questo famoso protestante, nato a Faenza nel 1520, fornaio, ebbe contro di se una delle prime spedizioni punitive organizzate da Ignazio di Loyola, nel 1545. Processato e riconosciuto eretico nel 1547, abiurò l'eresia e tornò libero. Recidivo, convinto di eresia dall'Inquisizione romana, invano cercò di proteggerlo Renata di Francia : fini' sulla forca a Ferrara il 20 agosto 1550.
Ugo e Parisina
Parisina non aveva ancora 15 anni quando sposò Niccolo III d'Este, signore di Ferrara. Nicolò, vedovo e padre di molti figli, era un tal libertino che il popolo aveva fatto su di lui una canzoncina : <<Di qua e di la del Po - tutti figli di Nicolò >>. Sposata a tale marito Parisina non tardò a innamorarsi del bel figliastro Ugo e dice Matteo Bandello, il loro amore andò avanti per due anni. Tuttavia un servo di Nicolò li spiò da u buco nella parete e quando parve certo della tresca avverti' il suo signore mostrandogli attraverso il buco le prove della sua rivelazioe. Preso da ira terribile Nicolò ordinò che i due amanti fossero giustiziati e anzi : <<abbian l'istesso ceppo sotto l'istessa scure, e due sangui faccian l'istezza pozza>>. E cosi avvenne : prima mori' il giovane Ugo e quando Parisina lo seppe si disse contenta di raggiungere il suo amato nell'oltretomba. Nicolò d'Este in quell'occasione fece giustiziare anche tutte le donne adultere di Ferrara. Nel castello degli Estensi si può vedere ancor oggi la segreta ove i due poveri amanti furono rinchiusi.
I Diamanti
Il palazzo dei Diamanti, iniziato nel 1492 per Sigismondo d'Este, fu cosi chiamato per il rivestimento della facciata, composto da 12.600 blocchi di marmo tagliati a punta di diamante.
Trofei di una vittoria
In una delle sale del Palazzo di Schifanoia sono esposti nove rostri appartenenti a navi venete che nel 1509 parteciarono alla battaglia della Polesella. I rostri furono in un primo tempo esposti in Duomo a Ferrara, per confermare e solennizzare l'avvenuta vittoria.
E' piccola ma va bene per me
Sulla casa di Ludovico Ariosto c'è un'iscrizione che dice: <<Parva sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non sordida, parta meo sed tamen aere domus>>
Marfisa di notte
Nella Palazzina di Marfisa, dimora di Marfisa d'Este, si dice che <<ci si sente>>, cioè che vi circola di notte lo spirito dell'antica proprietaria.