Addio ad una grande finale sicuramente, dato che Berdych nel finale del suo match di quarti non ne aveva più, e che Wawrinka ha concluso il match con Djokovic con un principio di crampi. Se poi Nadal dovesse raggiungere la finale... beh, Nadal non ci perde da una vita contro di loro, contro Wawrinka addirittura non ha mai perso un set.
Ma a questo punto ho dei dubbi in merito. Oggi ho visto solo degli highlights (domani vedrò il match completo) e non è mi è piaciuto, forse anche meno che con Nishikori. Vero che Dimitrov contro Nadal qualcosa l'ha sempre portata a casa, che Nadal ha più di un problema alla mano sinistra che lo infastidisce, che a volte Rafa quando è strafavorito gioca male e si innervosisce, ma insomma... non solo 3 ore ciascuno contro due tennisti oltre i top ten (anche se in ascesa), ma anche giocando male a tratti e sbagliando veramente troppo.
Federer, dal canto suo, fa tutto quello che può fare ora che dice di non avere più problemi alla schiena: serve molto bene, attacca appena può sparacchiando in progressione con il dritto e chiudendo a rete, ma sopratutto si difende benissimo, cosa che non sembrava più in grado di fare. Poi va beh, oggi dall'altra parte c'era un Murray in ritardo di condizione, mai in grado di ribaltare l'inerzia dello scambio (specie col dritto) e falloso: nel 4° poi non ne aveva più, Federer non lo ha breakkato prima solo perchè la brillantezza di inizio match era andata, quindi confidava negli errori di Murray, che non arrivavano.
A sto punto, comunque, Nadal-Federer è una finale anticipata. Dipenderà tutto da Nadal: se dovesse produrre un buon match porterà a casa la partita, del resto Nadal ha già battuto in passato un Federer molto migliore di questo, su questi campi. Altrimenti, a quel punto, incredibile ma vero, Federer avrà un'autostrada spianata verso il 18° slam. Magari sarà allora che potremmo vedere a chi è andata bene, visto che lo svizzero non combinava una sega da un anno e adesso si ritrova un campo concorrenti improvvisamente indebolito, tra problemi alla schiena, alla mano del dritto e di consistenza mentale dei suoi avversari, spuntati improvvisamente e tutti nello stesso torneo, che oltretutto sta preparando da mesi.