Il tasso di scambio tra due monete non si basa sulla potenza delle economie che rappresentano quanto sulla differenza di domanda e offerta tra le due e come la moneta viene gestita dalle rispettive banche.Originariamente Scritto da alby619
In parole semplici, la differenza sta tra come la BCE e la Federal Reserve gestiscono l'euro e il dollaro: la BCE vuole a tutti costi evitare una possibile inflazione di grandi proporzioni, quindi "stampa" poca moneta. Ovviamente con meno moneta in circolo, a parità di richiesta (visto che effettivamente l'EU è un'economia molto importante a livello mondiale) il prezzo di un singolo euro aumenta, semplice domanda e offerta: più persone vogliono qualcosa, meno ce n'è, più il prezzo aumenta. La Federal Reserve deve pure evitare un aumento dell'inflazione, ma soprattutto ha il compito di ridurre la disoccupazione, che in America è molto più alta che in Europa perchè lì non contano come disoccupati i nostri cassaintegrati o quelli che noi chiamiamo "fuori dal mercato lavoro" i.e. quelli che non cercano più per svariati motivi (scoraggiamento, difficoltà mentali e/o fisiche e così via). Siccome negli US of A il rischio inflazione è basso (il costo della vita lì è decisamente più basso per svariati motivi, principalmente per il fatto che sono ancora ricchi di materie prime) la Federal Reserve non si fa problemi a sparare nuova moneta, aumentando lievemente il rischio d'inflazione, ma aumentando anche la liquidità in circolo, che di contro stimola l'economia a crescere e a creare nuovi posti di lavoro. Quindi sebbene la richiesta di dollari sia uguale o anche maggiore rispetto agli euro per quanto riguarda transazioni internazionali e robe varie, ci sono anche molti più dollari a giro, quindi si pagano decisamente di meno rispetto agli euro, che sono più rari e quindi più costosi.
Invoco anch'io andrew sperando di non aver detto una marea di fesserie.
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