The Walking Dead si è addossato un coraggioso rischio nella Stagione 4, quando lo showrunner Scott Gimple e il resto del team creativo hanno deciso di trasformare due degli episodi della prima metà di stagione, in episodi completamente ‘standalone’ sul Governatore (David Morrissey). Sceneggiatori e vari membri del cast avevano in precedenza dichiarato che, come showrunner, Gimple prediligeva gli approfondimenti soprattutto psicologici dei personaggi, e gli episodi 6 e 7 certamente lo hanno dimostrato.
Eppure, non tutti sono fan di questo nuovo esperimento. Allora come mai Scott ha voluto concentrare 2 degli 8 episodi di metà stagione, solo sul Governatore? A The Hollywood Reporter lo showrunner spiega così questa scelta:
“Volevo conoscere meglio il personaggio perchè mi piace molto. E’ un ottimo villain, ma volevo sapere che cosa lo ha reso tale e che cosa spera di ottenere. Ho voluto raccontare la storia di un uomo che sta combattendo contro il suo destino di cattivo – o quantomeno contro il suo essere brutale e violento, che ricorda un pò la situazione che sta attraversando Rick. Rick sta lottando contro il suo destino di leader di questo mondo e contro la brutalità. Vedere questi personaggi che tentano di cambiare senza successo, e vedere come cercano di realizzare questo cambiamento, è il genere di storie che amo. E’ stata una sfida realizzare, in un certo senso, un piccolo film dedicato al Governatore”.
In effetti, sia Rick che il Governatore stavano cercando di allontanarsi dalla brutalità del mondo e da quello che sono diventati. Ci sono delle analogie molto forti tra questi due uomini e le loro storie. In un modo o nell’altro, queste storie stanno per incrociarsi. Ovviamente, sappiamo che accadrà nell’ottavo episodio. Ma questi due gruppi potranno mai coesistere? Rick arriverebbe a tanto? Il Governatore arriverebbe a tanto? Gimple ci scherza su: “Molto probabilmente si – ma forse no.” (N.d.T.: ebbene si, ci prende per il c**o).
Ma torniamo al cambiamento del Governatore. Gimple ha detto che nel sesto episodio Philip era consapevole del fatto che se si fosse avvicinato troppo a Megan, Lily e Tara, avrebbe provato affetto per loro e quindi avrebbe cercato di proteggerle. E per proteggerle, sapeva che, probabilmente, si sarebbe ritrovato in situazioni che non voleva e che avrebbe dovuto fare cose che non voleva. “La cosa che l’ha cambiato è la stessa cosa da cui stava cercando di tenersi lontano: l’amore. Sapeva che lo avrebbe cambiato [in peggio]. E così è stato.” dice Gimple.
Allora il Governatore uccide per amore? E durante il periodo di Woodbury, la motivazione era la stessa? Gimple dice che il personaggio ha subito molti eventi rendendolo molto diverso da quello che era una volta.
“Tutto è cominciato con un progetto molto positivo, ma la morte di Penny, avvenuta prima della costruzione di Woodbury, lo perseguitava moltissimo. L’amore che provava per la figlia era intenso e molto reale. Credo che questo sia uno degli elementi che hanno fatto emergere in lui la malvagità, oltre a voler mantenere intatta la purezza di Woodbury. Per ogni cosa negativa che ha fatto, gli ha dato dei rinforzi positivi ottenendo stima e successo. Ma quando lo rivediamo nel sesto episodio, è di nuovo al punto di partenza.” E aggiunge: “Non è per ego che il Governatore sta facendo tutto questo, lui lo sta facendo per la sua gente – per Megan, Tara, Alicia e il resto del gruppo. Vuole che siano al sicuro e che vivano il più a lungo possibile. Sarebbe stato felice se durante questo percorso non avesse dovuto compiere azioni terribili, ma il fatto è che è pronto a farle per loro.”
Ma il Governatore è davvero interessato alla prigione solo ed esclusivamente per la sicurezza della sua nuova ‘famiglia’ o piuttosto per vendetta nei confronti di Rick e Michonne? Oppure per entrambe le cose? A questo proposito Gimple dice che nell’ottavo episodio avremo le risposte che cerchiamo e ha sottolineato che uno dei momenti più importanti della storia è quando il Governatore colpisce Martinez appena quest’ultimo gli confessa di non essere in grado di tenere al sicuro gli altri.
“Questa cosa lo tocca profondamente. Forse non era quello che si aspettava di sentire”, dice Gimple e aggiunge: “Lui stava assolutamente cercando di evitare di diventare un leader nel gruppo di Martinez e il suo omicidio non era programmato. Mentre lo stava uccidendo urlava ‘non voglio, non voglio farlo’. Era molto combattuto. Insieme a tutte le cose buone che ha avuto ma che non voleva, cioè l’amore e una nuova famiglia, sta facendo anche le cose terribili che non voleva fare.”
Adesso, torniamo alla prigione. Ma si può sapere chi è la persona che sta nutrendo gli zombie? Gimple dice che prima o poi lo scopriremo, ma non ha assolutamente intenzione di rivelare se accadrà nel finale di metà stagione.
Un finale di metà stagione che Gimple descrive così: “Penso che quest’episodio completerà l’arco di storia dei primi sette episodi e concluderà molte storie dei personaggi. Le persone che vivono nella prigione non sono nel pieno delle forze in questo momento. Alcuni sono malati; hanno perso molte persone, tra cui Carol che è stata allontanata. Accadranno un sacco di cose. Sarà un episodio grandioso ed incredibilmente drammatico.”
Ecco. Se voleva spaventarci, ci è riuscito. Cosa accadrà di così drammatico?
Ormai manca pochissimo al finale di metà stagione, che ricordo andrà in onda negli USA il 1° Dicembre, poi The Walking Dead andrà in pausa per un paio di mesi e tornerà a Febbraio 2014. E per noi fans, anche questo è alquanto drammatico. @