Pagina 20 di 46 PrimaPrima ... 10181920212230 ... UltimaUltima
Risultati da 191 a 200 di 451
  1. #191
    Senior Member L'avatar di calogero99
    Data Registrazione
    Mon May 2013
    Località
    In the World
    Messaggi
    115

    Predefinito

    Letto il capitolo 28! Mi interessa molto lo scontro tra Kreezer e Gohan, più dell'altro scontro! Yamcha molto riflessivo.

  2. #192
    Senior Member L'avatar di calogero99
    Data Registrazione
    Mon May 2013
    Località
    In the World
    Messaggi
    115

    Predefinito

    Sbaglio o una volta avevi postato dei livelli di combattimento sulla tua fanfiction? Ricordo di si...

  3. #193
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da calogero99 Visualizza Messaggio
    Letto il capitolo 28! Mi interessa molto lo scontro tra Kreezer e Gohan, più dell'altro scontro! Yamcha molto riflessivo.
    In effetti Saiyan e Freezer family attirano sempre l'interesse rispetto ai combattimenti dei terrestri, ma io ho cerco di metterci degli elementi di interesse per non farli sembrare troppo banali... anche se col tempo nella storia originale hanno perso importanza, qui non ci sarà nessun Goku pronto a salvarli, quindi dovranno mettersi in gioco personalmente, tutti.

    Una lista completa dei livelli di combattimento non c'è, finora ho solo pubblicato alcuni livelli dei personaggi che hanno combattuto, e precisamente:
    Kodinya: 20.000 (capitoli iniziali, mentre ora lei sostiene di essere migliore della Squadra Sauzer)
    Kapirinha: 25.000, che scende a 20.000 bloccata da Jiaozi.
    Jiaozi: 12-15.000. (cap. 25)

    Degli altri combattimenti non ho scritto livelli, mi pare; c'era il Peyote Team, ma ci basta sapere che erano molto al di sotto di Vegeta; e poi Tung e Uska contro Tenshinhan: due uomini molto forti per la media dei terrestri, ma ovviamente nulla in confronto al treocchi.
    Altri scontri, mi pare non ce ne siano: i prossimi livelli di combattimento verranno svelati man mano che la storia procederà.

  4. #194
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    Andiamo avanti. Il prossimo capitolo si intitola:

    Cap. 29: Due scontri in crescendo.

    Il terzetto dei terrestri rimasto fino ad allora fuori dallo scontro assistette scioccato alla metamorfosi di Neiz.
    «Che diavolo significa?? Si è trasformato??» chiese Tenshinhan stupefatto.
    «È come un girino che si evolve in un grosso rospo…» osservò Jiaozi, senza eccessiva fantasia. «Sentite come è cresciuta la sua aura?»
    «Una volta Vegeta su Namecc mi spiegò che talvolta fra gli abitanti della galassia ne nasce qualcuno in grado di trasformarsi... è una carta in più da giocare nella battaglia quotidiana per la sopravvivenza! Anche i Saiyan si trasformavano in giganteschi scimmioni... e persino Freezer.» ricordò Crilin.
    «Cosa? Ma allora vuol dire che anche Cooler si trasforma! » rabbrividì Tenshinhan.
    Crilin però negò: «No... almeno non credo. Freezer aveva vari livelli di mutazione, e l'aspetto di Cooler è simile all'ultimo livello di Freezer… quindi dovrebbe essere già al massimo livello!»
    Yamcha si avvicinò al gruppetto. «Ti prego, Crilin, sbrigati…» lo scongiurò, accennando col capo all’alieno, che emetteva fiammate d’aura arancioni e scariche elettriche rosate. «…Prima che quel mostro perda la pazienza e decida di ricominciare senza aspettarti… non vedi com’è imprevedibile?»
    «Certo! È giunto il mio turno... combatteremo insieme.» annunciò Crilin, determinato a dare il meglio di sé, nonostante le circostanze non promettessero gran bene. Proprio mentre il pelato si preparava a scendere in campo, ecco arrivare un mini-jet dalla carrozzeria gialla, accompagnato dal sottofondo di musica rock proveniente dall’autoradio. Dal veicolo uscirono due ragazze dai capelli verdi che, con un salto e una capriola, si offrirono alla vista di Tenshinhan, Jiaozi e Crilin, i quali rimasero con un palmo di naso. «Gyeeeaahhh!!» urlò Ganja lanciando il suo grido di battaglia, alzando i pugni al cielo.
    «Ciao, zio! Siamo qua!» annunciò Kaya, ravviandosi i lunghi capelli e dandosi una sistemata alla tuta da allenamento che ancora indossava.
    «Zio?!» Tenshinhan le guardò. «Quell’ideogramma… ma le conosci?» chiese, riferendosi al simbolo Kame cucito sulla tuta rossa delle due.
    «Purtroppo sì…» ringhiò Crilin con espressione contrariata, per poi scandire gelido: «Che-cavolo-ci-fate-qui? Avreste dovuto starvene buone in palestra!»
    «Eravamo preoccupate per te e per Yamcha, e abbiamo pensato di venire a cercarvi!» rispose Kaya, con la sua solita beata incoscienza.
    «Ottimo, davvero un’idea infelice! Complimentoni!» ribatté Crilin sarcastico. «Ora, come siete venute, ve ne potete anche andare! Qua è pericoloso per voi!»
    «Ma dai… guarda chi ti abbiamo portato!» Kaya indicò il piccolo velivolo dal quale Soya era scesa, per rag-giungere il gruppetto. «Crilin… quelle due minacciavano di partire allo sbaraglio! Avrei dovuto impedire loro di venire… Scusa!» esclamò la povera sorella maggiore con sincero rammarico, arrossendo imbarazzata con soavità.
    «La verità è che anche lei si preoccupava per voi!» aggiunse maliziosa Kaya. Al che Soya, per rompere gli indugi, domandò: «Beh… ma che succede qua…?»
    «Lasciamo perdere… a dopo le spiegazioni» rispose Crilin, quasi ammansito dalla visione della donna amata. «Devo andare a dare man forte a Yamcha… voi cercate di andarvene subito via da qui, senza farvelo ripetere due volte, ma soprattutto non vi avvicinate per nessun motivo al mondo!» si raccomandò ancora il pelato, prima di lasciare il gruppo e di presentarsi sul campo di battaglia. Così Crilin si allontanò; tuttavia alle sue discepole non passò nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di mettere in pratica quel consiglio. Sarebbero rimaste a curiosare.
    «Embè?» disse Ganja ai due maestri della Gru. «Voi due che avete da guardare?»
    «Voi tre sareste allieve dei nostri amici?» domandò Tenshinhan.
    «Sì… hai qualcosa in contrario, megafusto?» chiese Kaya, col suo ridicolo atteggiamento minaccioso.
    «Quando la smetterete di attaccare briga con chiunque?» fece Soya, che riconobbe in quel treocchi il cam-pione di una delle ultime edizioni del Tenkaichi. «Scusi, le perdoni, sono sceme.»
    Tenshinhan scosse il capo; poi, a braccia conserte, si preparò ad assistere alla ripresa dell’incontro. Per un attimo il pensiero volò ai suoi allievi, e alla palestra che aveva lasciato aperta al pubblico ed incustodita; era convinto che i suoi discepoli non sarebbero mai stati così disubbidienti da muoversi dalla palestra per get-tarsi in quella situazione pericolosissima.
    Crilin, ormai spogliatosi a sua volta dei pesi, si era elevato in aria, posizionandosi accanto all’amico; Neiz aspettava che i due fossero finalmente pronti… pronti al massacro, secondo il suo punto di vista. «Crilin, scusa se ti ho costretto a intervenire in questo scontro… La mia tattica era quella di indebolirlo per assestargli un colpo decisivo, ma non ne ho avuto praticamente il tempo…»
    Crilin fu comprensivo: «Non occorre che ti giustifichi… ho seguito lo scontro, non ti si può accusare di aver combattuto male… solo che avresti potuto chiamarmi prima, e in due contro uno ce l’avremmo fatta immediatamente, prima che si trasformasse…»
    «Chi se lo immaginava che uno scemo simile disponesse di un’arma efficace come una trasformazione! E dire che ti eri tanto raccomandato di non badare alle apparenze…»
    «Ormai siamo in ballo… faremo di tutto per vincere, no? » asserì in fine Crilin, ostentando sicurezza col pollice in su, infondendo coraggio anche all’amico.
    Contemporaneamente, Jiaozi, impensierito, fissava un’altura che lateralmente delimitava l’area dove aveva avuto inizio la battaglia contro la squadra Sauzer. «Che succede, Jiaozi?» gli chiese l’amico.
    «Mi chiedevo… come se la starà cavando Gohan? Non si riesce a vedere niente da qui…»
    «Già, a momenti non ci pensavo più: la mia attenzione era assorbita dalla situazione di qua…! Comunque, anche se ho percepito del trambusto prima, mi pare che si stia comportando bene: la sua aura è vitale e per nulla turbata…» Poi però un cattivo presagio gli oscurò il volto: «…ma sembra che Kreezer stia caricando un colpo dalla potenza eccezionale…!»

    Esattamente… Kreezer stava preparando il suo colpo più potente, e per farlo si era innalzato in aria per alcune decine di metri. Puntando il dito verso l’alto, aveva concentrato la propria energia nella creazione di una gigantesca sfera luminosa arancione. «Se la eviti, il tuo mondo sarà pesantemente danneggiato, forse anche in modo irrimediabile… paura, eh?? Se la prendi in pieno, invece, morirai allo stesso modo della tua squallida gente! Contento?» Poi, con un urlo stridulo, puntò il braccino verso il nemico con la plasticità di una frusta, e la Death Ball venne lanciata.
    Gohan scrutava la sfera che incombeva su di lui; era serio, senza un’ombra di apprensione. “Quella sfera... non è di potenza tale da farmi paura... posso farcela.” Puntò le braccia e le mani in avanti, e si preparò a caricare in esse la propria forza. Il colpo quasi lo raggiunse, mentre polvere e sassi cominciavano a turbinargli attorno. «Kiaaai!» Con un’improvvisa esplosione di energia interiore, Gohan respinse la Death Ball.
    Grande fu lo stupore di Kreezer quando vide il proprio attacco rispedito al mittente. “Forse non l'ho lanciato con vigore sufficiente, accipicchia! Magari se la respingo con la massima forza delle gambe, andrà meglio...!” Dunque si mise in posizione per rilanciare l’attacco, che si dirigeva verso di lui... con un tempismo da cronometro, al momento opportuno il piccolo alieno si esibì in un'eccezionale sforbiciata, gridando: “Death Football!” La “Pallonata della Morte” era lo stratagemma che Kreezer, consapevole di avere una maggiore forza nelle gambe, aveva elaborato per imprimere maggior forza alla Death Ball lanciata con un’acrobatica rovesciata a tutta potenza.
    Di nuovo Gohan stava per trovarsi faccia a faccia con quell’attacco: “Vuoi giocare?? Giocherò anch’io… resto sempre più forte di te…” Al momento opportuno, Gohan calciò con un’altra spettacolare sforbiciata la sfera energetica, spedendola a tutta velocità verso lo spazio. Il colpo, così accelerato, uscì dall’orbita terrestre perdendo via via energia, fino a collassare contro imprecisati asteroidi nel cosmo.
    Cooler e le due subalterne osservavano lo scontro: davanti a quella sorprendente escalation di energia spirituale, i loro rilevatori trillarono. “Cosa??” si domandò Cooler. “Non aveva mostrato tutta quella forza, finora! Ma da dove prende l'energia quella stupida scimmietta? Sembra un pozzo inesauribile... non c’è un solo segno di stanchezza fisica o di dolore sul suo corpo…”

  5. #195
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    I due ex allievi di Muten si consultarono rapidamente a bassa voce, nel tentativo di elaborare una nuova strategia. Yamcha osservò: «Se non altro, mi sono riposato un po’. Comunque sembra che questo alieno non percepisca le nostre forze… per questo continua a indossare quell’apparecchietto…»
    «Già… anche i dipendenti di Freezer non ne erano capaci…» replicò Crilin.
    Yamcha chiese: «Hai capito la tattica che seguivo, vero? Proviamo a usarla in combinazione? »
    «Ok… La vedo dura, ma al momento credo sia la cosa migliore… dobbiamo disorientarlo, però…»
    Crilin era convinto, infatti, che una tattica combinata si sarebbe rivelata più efficace, in quel caso, del con-sueto espediente “uno lo distrae e l’altro carica il suo colpo più potente”, a cui avevano fatto ricorso in altre occasioni. Durante l’anno e più nel quale si erano trovati ad insegnare e praticare le arti marziali gomito a gomito con cadenza quotidiana, i due amici avevano perfezionato alcune tecniche tradizionali della loro scuola; ora si trattava di mettere a frutto il risultato di quell’addestramento.
    I due compagni cominciarono a sfrecciare attraverso l’aria, talmente veloci che degli occhi non allenati a seguire quelle velocità – come quelli delle loro allieve – non sarebbero riusciti a stargli dietro. Accelerarono ulteriormente, rendendosi praticamente invisibili: lo stesso Neiz, pur percependone la presenza attorno a lui, non riusciva ad individuarli con precisione. Lo scouter non riusciva a indicare le po-sizioni corrette a causa della rapidità dei movimenti, benché ne segnalasse la presenza con alcuni secondi di ritardo. Il mostro, incapace di percepire le aure nemiche, si affidava agli spostamenti d’aria che avvertiva sulla sua pelle d’anfibio, sensibile a spifferi, correnti e sbalzi di temperatura. All’improvviso, seguendo un soffio d’aria, girò la testa di 180 gradi, tenendo fermo il torso: ennesimo vantaggio della sua elasticità fisica. Vide che da un unico Crilin cominciavano a moltiplicarsi svariate copie, come quando un prestigiatore, con abilità manuale, apra a ventaglio un mazzo per passare in rassegna le carte. I vari terrestri pelati lo circondarono a cerchio; al contempo un altro cerchio più ampio, concentrico a quello dei Crilin, veniva formato dalle molteplici copie di Yamcha: era la Tecnica dell’Immagine Residua Multipla. Illusioni ottiche: tutte le immagini moltiplicate ruotavano intorno a Neiz, eseguendo movimenti preparatori di qualche tecnica energetica; ma nessuna di esse era dotata di consistenza materiale: lo spostamento d’aria era minimo. Neiz, che a dispetto delle apparenze non era un totale ingenuo, capì che quello era un metodo per sviare le sue sensazioni: decise quindi che almeno uno dei due avversari non avrebbe compiuto il proprio attacco. Si concentrò per comprendere il movimento nemico: a un certo punto spiccò un rapidissimo movimento all’indietro. «Trovato!!» Con una gomitata colpì il fianco di uno di quei Crilin, che si rivelò essere non una delle illusioni ottiche, ma quello vero. Approfittò allora di quel brevissimo frangente in cui i movimenti del pelato erano scoordinati per cercare di sferrargli un pugno alla testa, ma la rotazione dei loro rispettivi corpi sospesi fece sì che riuscisse a scansare il capo e farsi colpire alla spalla. Precipitò verso il basso, ma almeno evitò un sicuro trauma cranico. Yamcha non si fece scappare l’occasione di portare a segno l’attacco che prima gli era saltato: «Super… KA-ME-HA-ME-HAAAAA!» scandì, e dalle sue mani ecco scaturire una possente onda d’energia azzurra, la più grande da lui mai generata, pronta a centrare Neiz in pieno petto. Era la stessa tecnica che aveva visto usare da Goku al ventitreesimo Tenkaichi contro Piccolo: i due giovani maestri della Tartaruga avevano imparato a propria volta come riprodurla, ampliando così il proprio arsenale. Nel frattempo, poco prima di impattare al suolo, Crilin con una capriola era riuscito a ridarsi lo slancio versò l’alto, portandosi alle spalle del nemico, e ripetere la mossa dell’amico: «Super… Kamehameha!» Neiz, che resisteva all’attacco di Yamcha con la possanza del proprio fisico nerboruto, divenne facile bersaglio di quell’inaspettata onda energetica che lo colpì in piena schiena. L’alieno, colpito dai due fuochi, lanciò un urlo bestiale e sovrumano: «GUAAAAAAAAAAAAHHHH!», che indusse Yamcha ad ampliare ulteriormente la potenza della sua onda. A scopo difensivo, l’extraterrestre gonfiò al massimo la sua aura. Una manciata di secondi dopo, l’offensiva di Yamcha si affievolì per poi esaurirsi, seguito a ruota da Crilin. Rimase una leggera coltre di fumo, che si dissolse in pochi secondi, lasciando comparire un Neiz sostanzialmente indenne, salve le due chiazze nere di bruciatura che presentava sul petto e sulla schiena, fra i deltoidi; l’unica differenza visibile era che, adesso, dell’undersuit viola rimaneva solo un brandello squarciato e aderente che gli copriva l’inguine e il ventre, come un perizoma primitivo.
    Yamcha ansimava pesantemente: combatteva ormai da un bel po’ e aveva riversato tutte le sue migliori ed ultime energie in quell’ultimo attacco. Adesso appariva molto più che provato, col viso scavato dalla stanchezza, a differenza di Crilin che era molto più in forma. «Crilin… io…» disse affannato, con un sorriso sconfortato «…ho esaurito tutti i colpi migliori del mio repertorio… prima non ho avuto occasione per assestargli quest’onda, quando avrei potuto colpirlo con maggiore efficacia…» Yamcha parlava col respiro profondamente asmatico; tremava come chi sa di avere il destino segnato davanti a un pericolo troppo al di sopra delle sue possibilità. Gli restava quel poco di forza che gli consentiva di restare a mezz’aria.
    Da dietro le spalle di Neiz, Crilin – per quanto sentisse che le energie dell’amico fossero prossime allo zero - gli intimò: «Calmati, Yamcha… o andrai nel panico!»
    Neiz ridacchiò: «Stanco?? Ti faccio riposare…» Una luce di follia gli attraversò gli occhi; saettò verso il capi-tano Sauzer mimando una goffa corsa. «Ma… d-dove va…?» si chiese Crilin. Neiz enunciò a bassa voce al suo leader il proposito che gli era balenato per la mente.
    «Ho capito... chiedo al nostro Re...» annuì Sauzer, per poi contattare il sovrano tramite lo scouter e sotto-porgli la sua richiesta. Qualche secondo dopo disse: «Sei molto fortunato: il Re mi ha detto che, in base ai primi rilievi effettuati dall’ingegnere, qua sotto c’è una falda acquifera abbastanza estesa. Se scavi per circa 150 metri, affiorerà l’acqua per lo stagno che ti serve. Divertiti, mon frére, e non causare troppi danni al pianeta!»
    Neiz parve felice di questa rivelazione. «Guhguhguh… Si va a caccia!» Esultò, correndo verso il terreno, sfilandosi i guanti e buttandoli via.

    Il volto di Kreezer era stravolto dalla frustrazione. «Che cavolo significa questo?? Com'è possibile che tu sia più forte di me? Papà mi ha sempre detto che nell'universo non c'è nessuno forte come i nostri parenti! E persino io che sono ancora un ragazzino dovrei sovrastarti con facilità... E poi tu sei un Saiyan: da quanto ne so, non dovresti essere a questi livelli!»
    «Fin da quando ero piccolissimo sono stato costretto a combattere per sopravvivere, e a dare il 100% per migliorare. Mi sono trovato a fronteggiare i guerrieri più forti della galassia, e il tuo stesso padre... Non serve a nulla cullarsi sul fatto di essere nato potente, come fai tu, se non ci si perfeziona. Ti dirò una cosa, così per una volta impari qualcosa di costruttivo: l'insegnamento che bisogna esercitarsi ed impegnarsi fino in fondo per essere i migliori... è l'eredità che mi ha lasciato mio papà. Credo che questo insegnamento abbia dato i suoi frutti, contro Freezer.» concluse con tono provocatorio.
    «Tutte scemenze!» esclamò Kreezer, a dir poco furibondo: le sue tecniche migliori non stavano dando alcun risultato contro quella che gli sembrava solo la parodia di un guerriero Saiyan. Guardava quegli occhi neri e quel sorriso sicuro di sé e per la prima volta in vita sua si sentiva davvero solo un ragazzino, lui che da due anni si era abituato all’idea di essere secondo nell’universo solo a suo zio. La verità, che lui non accettava, l’aveva descritta Gohan: prima che Cooler decidesse di prenderlo personalmente sotto la sua ala protettrice e di portarlo con sé per seguirne e curarne la crescita, Kreezer non si era mai allontanato dalla sua residenza nel palazzo reale sul pianeta Frost. Aveva vissuto una vita nella bambagia e nelle comodità, nei suoi vizietti da bambino fortissimo; della propria grande, spaventosa forza non aveva alcun merito. Non aveva mai fatto nulla per potenziarsi. L’esatto opposto di Gohan, in sostanza: che, nato con un enorme potenziale, aveva faticato e sofferto non poco per maturarlo, anche se la sua indole lo avrebbe spinto a seguire tutt’altre aspirazioni.
    Fremente, coi muscoli rigidi e tesi, si voltò a guardare lo zio Cooler; digrignava i denti per essere stato messo con le spalle a muro. «Zio…»
    «Non mostrarti debole, Kreezer! Gioca la carta segreta della nostra razza!»

    *************************
    L’ANGOLO DELL’AUTORE
    Anche stavolta niente livelli di combattimento: non vorrei che il fatto di stare dietro ai numeri distogliesse i lettori dalle mosse e dai comportamenti dei personaggi per stare dietro ai calcoli aritmetici. :-)
    Un’unica precisazione che mi viene in mente. In questi ultimi due capitoli, Yamcha e Crilin usano varie tecniche (Ultra Sokidan, Super Kamehameha, Immagini residue multiple…) che nella storia originale non usano mai, né dicono di saperle usare, a quanto ricordo: come avevo accennato nel capitolo, sono perfezionamenti che hanno raggiunto insieme durante il periodo di gestione della palestra. Del resto ormai sono dei maestri (in questa dimensione temporale), quindi mi sembrava logico che sfoggiassero un insieme abbastanza ampio di strumenti e di esperienza.

  6. #196
    Senior Member L'avatar di Ssj 3
    Data Registrazione
    Sun Oct 2007
    Messaggi
    2,697

    Predefinito

    Procedendo con ordine

    - Bella la citazione di Crilin che riprende le parole di Vegeta sulle trasformazioni dei changeling, fa molto guerriero vissuto

    - Il siparietto calcistico m'ha fatto venire in mente un paio di giocatori che non avrebbero sfigurato a parteciparvi Deki Stankovic quanto mi manchi

    - Interessante il combattimento contro Neiz, come sempre Yamcha cede per primo, anche se questa volta è giustificato. Ho l'impressione che il soldato di Cooler si scaverà letteralmente e figuratamente la fossa , probabilmente vorrà divertirsi a torturare gli avversari, e spero proprio che sia l'inedita combinazione colpo del Sole + kienzan a ucciderlo, visto che per esigenze di trama non è stata, insensatamente, mai usata nell'opera principale

    - Kreezer si trasforma? o.o

  7. #197
    Senior Member L'avatar di calogero99
    Data Registrazione
    Mon May 2013
    Località
    In the World
    Messaggi
    115

    Predefinito

    Capitolo più corto degli altri ma che porta comunque avanti la trama, uno dei miei preferiti, bello il combattimente contro Neiz, con Yamcha e Crilin che comunque si fanno valere...
    Wow, Gohan è quindi anche più forte di Sauzer, se Kreezer ha detto di essere più forte di Sauzer...
    E Vegeta?
    Ultima modifica di calogero99; 08-10-2013 alle 23:39

  8. #198
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    Vegeta?! Cosa starà facendo Vegeta? Presto (o forse no) lo sapremo... Intanto proseguiamo con i combattimenti!

    Cap. 30: Pump it up! Quando l’atmosfera si fa elettrica.

    «Va bene…» annuì Kreezer, accogliendo l’intimazione dello zio. Poi si rivolse al nemico: «Non avresti dovuto spingermi a tanto, piccolo Saiyan! Però mi dà fastidio il fatto che esista uno così forte come te, quindi mi costringi a compiere il prossimo passo…»
    «Voi due» annunciò Cooler alle due dipendenti alle sue spalle «potete decisamente sentirvi onorate dello spettacolo a cui state assistendo… non sarà una cosa che capita tutti i giorni - lo sapete? - di assistere ad una delle nostra trasformazioni.»
    «C-cosa?? Trasformazioni?!» esclamarono allo stesso tempo le due soldatesse, interdette. Esse, infatti ignoravano completamente che gli appartenenti a quella famiglia disponessero di una gamma di trasformazioni per graduare la loro potenza in battaglia. Avevano militato per anni sotto le insegne di Freezer, il loro superiore, che si mostrava loro sporadicamente; re Cold, la massima carica dell’impero, compariva ancor più di rado. I due, padre e figlio, avevano un aspetto simile; le differenze di statura e la maggior accentuazione della struttura ossea di re Cold appariva loro come giustificata dal divario di età; malgrado ciò, i due aristocratici padre e figlio avevano sempre esibito il medesimo aspetto, mentre Cooler non si era mai fatto vedere dal vivo dalle loro parti. Quando lo videro per la prima volta, era stata una sorpresa per loro constatare che Cooler avesse un aspetto esteriore così eccentrico rispetto ai suoi due familiari e allo stesso piccolo Kreezer; ipotizzarono che si potesse trattare di una qualche strana alterazione patologica o di un difetto, come la calvizie per molte razze umanoidi. Visto che Cooler era in grado di azzerare la propria aura, non avevano elementi per supporre che quello stadio potesse rappresentare un potenziamento della forma base. Del resto, l’attitudine di quella razza per le trasformazioni era un dato noto a pochi eletti, i più stretti collaboratori della dinastia reale: Vegeta stesso ne era venuto a conoscenza solo ai tempi di Namecc, non a caso da Zarbon, una delle due guardie personali di Freezer; Kodinya e Kapirinha, non rientrando in quella cerchia ristretta, ne erano rimaste all’oscuro fino al momento della nostra storia.
    Era la seconda volta, invece, che quello spettacolo inconsueto si ripeteva sotto gli occhi di Gohan; la prima volta il protagonista era stato il padre del suo attuale nemico; adesso era il turno di Kreezer. Il piccolo alieno iniziò a sforzarsi di aumentare la propria aura, che infatti crebbe a dismisura. Questo evento destò la preoccupazione di Gohan, il quale partì all’attacco del bambino extraterrestre per cercare, con un attacco diversivo, di interrompere il processo di mutazione. Ben presto, però, il figlio di Freezer fu contornato da una luminosa bolla d’energia arancio-dorata che, allargandosi sempre più, esplose travolgendo Gohan con un’onda d’urto. Diradatosi il polverone e la pioggerella crepitante di detriti che erano stati sollevati dalla deflagrazione, comparve Kreezer nel suo nuovo aspetto, denudato di tutti gli indumenti, distrutti a causa della trasformazione. Appariva molto simile al suo genitore all’ultimo stadio: erano rimasti immutati i tratti del suo viso e la placca puntuta che sormontava il suo capo, di colore castano-fulvo, che costituiva la differenza esteriore più marcata rispetto a Freezer. Era naturalmente più basso, e tutte le placche ossee lucide visibili erano del medesimo colore castano.
    «Ma come? Freezer non si era trasformato subito in quel modo... » si meravigliò Gohan.
    «E-ehm... » arrossì Kreezer imbarazzato. «Le altre trasformazioni ancora mi mancano! Devo crescere per poterle maturare!»
    «Aha…» disse Gohan, con un’espressione di sberleffo: più lo sentiva parlare, più si confermava che quello non era davvero un essere temibile come Freezer; gli sembrava un guerriero ancora acerbo, quasi una caricatura. “E pensare che per un attimo avevo temuto chissà cosa… anche se qualcosa mi dice di non abbassare la guardia.”
    «Ad ogni modo non ho bisogno di quelle trasformazioni, per sconfiggerti…» annunciò Kreezer, ostentando una rinnovata sicurezza dei propri mezzi.
    «Ah, no?»
    «No… lo zio dice che quelle forme servono a contenere a vari livelli la potenza del nostro vero aspetto…! Ma io con te non voglio contenermi… voglio scatenarmi!» affermò convinto: nei suoi occhi rossi brillava uno strano furore infantile.
    «Kreezer, ricordati gli esercizi che ti ho insegnato per contenere la propria forza… se ti scateni fin dall’inizio, quel marmocchio morirà in un colpo solo, e non credo sia quello che desideri.» si raccomandò imperioso lo zio.
    «Certo… io desidero… vedere la sua faccia contratta per la paura! E la sua sofferenza che cresce dopo ogni mio attacco!» affermò a testa bassa il ragazzino, con lo stesso furore sadico che era stato possibile leggere a chiare lettere sui visi dei suoi familiari nei momenti di massimo splendore. A quelle parole, un sorriso di approvazione solcò il volto di sua Maestà.
    “La sua aura è completamente diversa da prima.” si disse Gohan, percependo l’energia spirituale emessa dal ragazzino nel suo nuovo stadio. Kreezer lo guardò, con l’espressione del giocatore che decide di indossare le vesti del dominatore della partita; poi mosse qualche passo. Era ora di mettere alla prova i riflessi e la forza del Saiyan, attaccandolo nuovamente. Il figlio di Freezer sollevò il braccio; poi, con rapidi scatti, iniziò a sparare dal dito indice puntato in avanti una sequela di raggi scarlatti, destinati a colpire varie parti del corpo di Gohan: braccia, gambe, torace, testa… “Questa tecnica la conosco” pensò Gohan, parandoli uno dopo l’altro e ricacciandoli verso l’alto o verso il suolo, con concentrazione e pazienza, con una maestria e una prontezza disarmanti che però lo indussero ad attingere ad un’energia che fino ad allora aveva contenuto. Grande fu la sorpresa di zio e nipote nel constatare che il figlio di Goku era dotato di una velocità non seconda alla sua potenza, che gli permetteva di respingere uno alla volta quei rapidi colpi di media potenza. Al termine della raffica, Gohan appariva ancora determinato, ma nella generale sicurezza con cui aveva agito fino ad allora sembrava essersi aperta una breccia; il bambino mezzosangue non sembrava più quella fortezza inscalfibile che era fino a poco prima della mutazione del nemico. Kreezer, accalorato da questa nuova impressione, balzò all’attacco: caricò un pugno e lo colpì vigorosamente allo stomaco. Gohan si piegò in due con gli occhi sgranati dal dolore. «Gohan, ho capito la tua forza! Diciamo che, se i miei conti sono giusti, il 10% della mia vera forza basta e avanza per esserti molto superiore ed ucciderti completamente! Sai cosa significa questo…?»
    Il volto di Gohan si accese per la meraviglia. «… significa che, nella migliore delle ipotesi, morirai presto!»

  9. #199
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    La Squadra Sauzer era famosa e famigerata in tutti i territori del regno come la massima espressione della potenza militare di re Cooler. Come tutte le voci che giravano su tale squadra, anche quelle che si erano diffuse sul conto di Neiz avevano un fondo di verità, con particolare riferimento alle sue abilità speciali, che acquisiva ogni volta che eseguiva la Metamorphosis. La sua patria era un pianeta originariamente noto come Batrax (oggi Cooler 5), la cui superficie era coperta per il 98% dall’acqua. La fauna locale si era evoluta adattandosi a tale ecosistema; la specie dominante – di cui Neiz era il più notevole esponente - si era evoluta a partire da antenati simili agli anfibi terrestri, così come gli esseri umani e i Saiyan derivavano da antenati della famiglia dei primati. Queste origini spiegavano la curiosa somiglianza di Neiz, nelle sue due forme, con girini, rospi e salamandre, nonché alcune caratteristiche della sua razza, come la sua pelle così elastica, ma anche qualche potere che l’alieno si accingeva ora ad utilizzare.
    Neiz era sceso a terra, mentre i due umani, in attesa della sua prossima mossa, lo sovrastavano. In posizione eretta, si collocò in un punto pressappoco centrale rispetto alla superficie usata fino ad allora per combattere. A quel punto emise un urlo profondo e assordante e, proprio mentre Kreezer scuoteva il pianeta con la propria trasformazione, scatenò un sisma che sbriciolò per un diametro di qualche decina di metri il terreno sotto i suoi piedi: fu una fortuna che Tenshinhan riuscisse a mettere in salvo le due gemelle prendendole sotto braccio e elevandosi ad una considerevole altezza, mentre Jiaozi trascinava per il braccio Soya, che istintivamente si era messa a galleggiare, essendone capace. Poi Neiz piantò le sue gambe fino al ginocchio in mezzo al terriccio smosso e, dopo essere stato avvolto da una sfera di luce arancione, provocò un’immane bufera di pietrisco, terriccio e rocce sbriciolate, spingendole con la propria forza spirituale in modo che andassero a formare un enorme e largo cumulo posto a lato della fossa. In quattro e quattr’otto e con una minima fatica, una gigantesca fossa era stata scavata, e l’acqua cominciava ad affiorare da tutti i lati e a salire di livello; sembrava che la falda acquifera giacesse addirittura ad una profondità inferiore rispetto a quella calcolata dall’ingegnere capo. In pochi minuti, era stato riempito un laghetto artificiale la cui profondità non avrebbe permesso di toccare il fondo con i piedi, senza immergersi.
    «Figa oh, quello schizzato avrebbe un futuro in un cantiere edile!» commentò Ganja, vogliosa di fare dello spirito, nonostante tutto.
    Portandosi a pochi centimetri dal pelo dell’acqua, Neiz distese le braccia e puntò le dita delle mani ben aperte verso il liquido che riempiva quella gigantesca buca. Le sue mani si illuminarono di un brillante ba-gliore arancione; un ronzio scoppiettante accompagnò una formidabile emissione prolungata di corrente elettrica ad altissimo voltaggio. Dall’esterno era possibile vedere che l’energia elettrica illuminava a tratti lo specchio d’acqua, parzialmente oscuro a causa della profondità rispetto al livello naturale del suolo.
    «Ma che altro sta combinando??» si chiese Crilin. «È un tipo imprevedibile!»
    «È la cara vecchia trappola dello stagno elettrico, una delle sue torture preferite... » commentò Sauzer a braccia conserte, discorrendo con il compagno Dore, che gli era accanto. «Elettrifica uno specchio d'acqua e ci butta dentro le sue vittime, lasciandole morire abbrustolite...»
    «Una volta Neiz mi spiegava che nel suo mondo usano questo sistema per andare a caccia di mostri marini. Fra l’altro sembra che chi la usa non prenda mai la scossa, per via della struttura isolante della loro pelle…»
    «Madre natura ha dato vita ad un controsenso trés jolie, non trovi? Vivere immersi nell’acqua, lanciare fulmini e non restare mai fulminati…»
    «Già, carino… Peccato che possa usare questi attacchi solo quando si trasforma, però. Ogni volta si perde tempo per aspettare che decida di trasformarsi...»
    Tenshinhan, che lucidamente seguiva da esterno il susseguirsi degli eventi, colse il funzionamento dei poteri dell’alieno: «Ho capito! Riesce a convertire la propria energia interiore in elettricità… la sua carica elettrica è proporzionale alla sua aura!»
    «Incredibile!! » gli fece eco Jiaozi.
    Soya faticava a credere a ciò a cui stava assistendo: «Ma che razza di mostro è quello?? E quegli altri due là in disparte??»
    Tenshinhan le accennò nervosamente: «Sono extraterrestri… maledetti alieni invasori…!»
    Neiz si sollevò lentamente, riapparendo finalmente ai suoi due avversari: «La caccia è aperta! Guhguhguh…»
    Quel che avvenne dopo, fu questione una manciata di secondi, al massimo di un minuto e mezzo. Focaliz-zando la propria attenzione su quello Yamcha che aveva visto ormai privo di energie, Neiz con una sola mano cominciò a emettere ad intermittenza le sue continue scariche elettriche arancioni. Yamcha, ormai impotente ed impossibilitato a reagire, si ritrovò in totale possesso dei fulmini nemici; aveva solo la forza di contorcersi e contrarsi come un indemoniato, lanciando urla roche e disperate, che risuonavano nell’aria, eco dell’intensità degli attacchi subiti. Jiaozi, impressionato, si copriva gli occhi con le manine, mentre le gemelle osservavano sgomente il martirio subito dal loro maestro prediletto: « Porca pupazza, povero Yamcha!»
    Crilin sapeva di non poter stare con le mani in mano… per quanto avrebbe resistito il suo compagno? E per quanto lo avrebbe torturato Neiz, prima di decidere di sbarazzarsene scagliandolo in quel lago assassino? Era solo questione di secondi. “Devo usare un colpo che non affidi la propria efficacia alla potenza dell’impatto fisico, come la Kamehameha: l’abbiamo colpito a iosa, ma quello è resistente… ci vuole qualcosa di diverso.”
    Tenshinhan era a sua volta indeciso: doveva forse lasciar morire l’amico? O doveva intervenire, col rischio che anche gli altri due guerrieri nemici si sentissero chiamati in causa, aggravando la situazione? «Basta! Chi se ne frega di queste stupide regole?! Adesso vado ad aiutarlo!» Soya però lo fermò: «Aspetti! Crilin sta preparando qualcosa, guardi!»
    Mentre il crudele Neiz stava finendo di strapazzare Yamcha, Crilin portò il braccio destro verso l’alto e con un gesto deciso lanciò silenziosamente un Kienzan. La lama circolare sibilò ronzando a tutta velocità verso il nemico che stava dando le spalle a Crilin, ma nell’esatto momento in cui aveva quasi raggiunto la testa di Neiz, con una prontezza di riflessi inaspettata… la sua testa scomparve. Neiz era capace di ritirare comple-tamente la testa e il collo dentro il torso, al di sotto delle spalle! Da dentro il torso, senza mollare la presa su Yamcha, si udì la voce di Neiz, più cavernosa e nasale del normale, che si vantava orgoglioso: «Sapevo che c’era un attacco in arrivo per la mia testolina…» Ne aveva presentito da dietro la nuca lo spostamento d’aria. Poi, lasciando riemergere la testa, aggiunse: «Volevi fregarmi…» Ebbe appena il tempo di pavoneggiarsi da gran fenomeno, che un altro Kienzan fendette l’aria per poi fendere il suo collo; un terzo Kienzan gli tagliò trasversalmente il torace. «Ce n’erano altri due… cervellone…» mormorò Crilin, accigliato.
    In un attimo, le scosse elettriche cessarono e Yamcha, esanime, iniziò la sua picchiata verso lo stagno elettrificato. Con una manovra superveloce, Crilin poco prima di tuffarsi in picchiata per recuperare l’amico, lanciò una breve sequenza di Kienzan verso i resti di Neiz, per precauzione. “Non si sa mai che possieda anche l’abilità di rigenerarsi come Piccolo. Del resto questo tipo è fin troppo imprevedibile…” All’inseguimento dell’amico tramortito, Crilin accelerò a velocità massima ed andò ad intercettarlo e arrestarne la caduta poco prima che sfiorasse il livello dell’acqua. “Oddio santo… stavolta c’è mancato poco…” sbuffò il pelato, elevandosi dallo specchio d’acqua proprio mentre sentiva che le carni e gli organi di Neiz precipitavano in quell’acqua che normalmente sarebbe stato il suo habitat naturale, ma che ne divenne la cassa mortuaria. Quei resti, ormai privi del tegumento rappresentato dalla pelle, non ebbero nemmeno il tempo di sprofondare, perché un sinistro sfrigolio riecheggiante nel silenzio della fossa suggerì che quei rimasugli erano definitivamente bruciati.

  10. #200
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
    Data Registrazione
    Tue Feb 2006
    Località
    Al campo della banda...
    Messaggi
    1,573

    Predefinito

    «Figata, noo??» chiese Ganja alla sorella.
    «Altroché: è stata una scena assolutamente figa… a dir poco dina-mitica!» echeggiò Kaya.
    Neiz era stato sconfitto, al prezzo della salute di Yamcha, che adesso giaceva inerme e svenuto, con la pelle ustionata in più punti e gli abiti bruciacchiati a chiazze; ne restavano altri due, da battere, più forti di lui. Crilin, provato dal combattimento, raggiunse il resto del gruppo. Appoggiando delicatamente il compagno privo di sensi sul terreno, commentò: «Quel tizio aveva una dannata pellaccia, e sale in zucca a sufficienza per capire il funzionamento delle nostre tecniche e neutralizzarle. Malgrado ciò, non ha elaborato una buona strategia d’attacco vincente, e si è fatto battere da me, che obiettivamente ero più debole di lui… se avesse messo fuori combattimento me prima di dedicarsi a Yamcha, a quest’ora non sarei in questo mondo a raccontarlo. Che tutto ciò ci sia di lezione…»
    Jiaozi completò il pensiero espresso dal pelato: «Già! Sembrava sveglio, ma non lo era poi troppo!»
    Tenshinhan ipotizzò anche: «…oppure ha sottovalutato Crilin, credendo che un suo attacco non potesse costituire una minaccia concreta. A proposito, i miei complimenti… sapevo del grosso salto di qualità fatto da Yamcha, perché per un periodo ci siamo allenati insieme nell’Aldilà. Ma anche tu, Crilin…»
    «Il merito è anche dell’anziano saggio di Namecc, un vecchio davvero in gamba che ha risvegliato il mio potenziale sopito: da allora mi è stato anche più semplice migliorare, anche se tra una cosa e l’altra in palestra non ho avuto molto tempo.»
    Nel frattempo, i due compagni del defunto riuscivano appena a capacitarsi dell’accaduto. «Incredibile! Non era mai accaduto che un componente dell’irriducibile squadra Sauzer venisse sconfitto e annientato in questo modo!» mugugnò Dore.
    «Prima di procedere col prossimo scontro, nel quale la nostra vittoria dovrà giungere puntuale ed ineluttabile, osserveremo un minuto di silenzio come forma di rispetto e commemorazione del nostro compagno caduto.» proclamò solennemente il capitano Sauzer. Quindi i due guerrieri rimasero dritti e silenziosi come statue raffiguranti due fieri soldati, con occhi chiusi, espressione severa e mano rigoro-samente sul cuore.
    «E adesso…?» si chiese Crilin, esitante e corrucciato.
    «Credo…» mormorò allibito Tenshinhan. «…credo che stiano commemorando l’amico scomparso…»
    «Come sono formali…» affermò Soya senz’ombra di civetteria. «Con quell’armatura hanno quasi un che di cavalleresco...»
    Crilin, con un leggero accento di gelosia, asserì: «Invece sono una minaccia per il mondo intero. Se Neiz era il più debole, questi sono peggiori della squadra Ginew. Però sembra che li battano pure in stravaganza… giuro che sono gli avversari più bizzarri che mi siano capitati… »
    Preoccupati per le condizioni di Yamcha, gli amici si interrogarono se non fosse meglio portarlo in un ospe-dale: purtroppo in zona non ce n’erano, perché la depressione di Zambookah era una regione del mondo non urbanizzata. Di conseguenza sarebbe stato necessario trasportarlo per centinaia di chilometri, ma non avevano mezzi idonei allo scopo. Anche la possibilità di andare a procurarsi i senzu fu presa in considerazione, ma scartata. Infatti nessuno dei tre che conoscevano la strada volle allontanarsi dal campo, un po’ per non dare ai nemici l’impressione di star scappando, il che avrebbe scatenato una caccia all’uomo da parte degli alieni; un po’ per essere presenti e poter intervenire in combattimento, se fosse stato necessario.
    «Per il momento occupatevi voi di lui.» stabilì Crilin, rivolgendosi alle ragazze. «Yamcha è vivo, anche se malridotto… fortunatamente è un tipo robusto. Ci occuperemo della sua salute al più presto, cercando di finire il prima possibile i combattimenti. Avete qualche borraccia d’acqua, per caso? Potreste dargli una rinfrescata…»
    «Certo… abbiamo un paio di borracce d’acqua nel mini-jet! » disse Ganja. «A proposito! Ora che ci penso, non è giusto che Yamcha stia in mezzo al polveraccio! Kaya, prendi pure i teli da spiaggia dal mini-jet... »
    «Teli da spiaggia?? Andare al mare, ecco cosa ci volevate fare stamattina, col mio mini-jet!» urlò Soya esi-bendo due lunghe file di denti aguzzi.
    «Veramente volevamo andarci dopo pranzo! Comunque stai tranquilla…» proseguì Kaya con una faccia tosta spensierata. «…almeno non dovremo distenderlo sul nudo terriccio, no??»
    «Poveraccio davvero... che potenza devono avere questi mostri, per ridurre in queste condizioni un tipo robusto come il nostro Yamcha...?!» replicò a sua volta Ganja.
    «E pensate che Crilin ne ha appena abbattuto uno!» osservò Soya. «Ora capisco perché nei nostri duelli amichevoli si tratteneva sempre…»
    Sul fronte opposto, Dore si offrì volontario come prossimo sfidante dei terrestri: «Capitano, lasci combattere me! Sarebbe disdicevole se lei dovesse sporcarsi i guanti per schiacciare questi insetti… posso sconfiggerli uno per volta o anche a due a due.»
    «Mi sembra ovvio che scenderai tu in campo… te lo avrei ordinato io stesso ma, dato che mi hai preceduto, ti meriti un elogio da parte mia.» osservò Sauzer soddisfatto. «L’unica raccomandazione che ti rivolgo è di tenere occhi ed orecchie ben aperti, mon chèr; non vorrei che cadessi vittima di qualche altro tranello, come il povero Neiz, che non compiangeremo mai a sufficienza.» concluse, aggrottando le sopracciglia e portandosi una mano sul cuore, per simulare un dolore diplomatico.
    Nel frattempo Tenshinhan si era svestito per combattere in modo più confortevole: «Ora tocca a me.» Toltosi la tunica verde, era rimasto in pantaloni verdi e gialli e canottiera grigio antracite.
    Crilin si raccomandò anche con il treocchi: «Fatti coraggio, Tenshinhan. Yamcha ce lo siamo giocati, e io stesso non sono al massimo della forma...»
    «Certo» rispose Tenshinhan serioso. «Farò del mio meglio. Voglio valutare le mie possibilità…»
    «Cerca di non strafare anche tu… ti prego! Non possiamo correre il rischio di cadere come mosche uno dopo l’altro!»
    «…e quelle ragazze?» domandò il treocchi, accennando col capo alle tre allieve della scuola della Tartaruga. «Qui è molto pericoloso.»
    «Ci avevo pensato!» spiegò Crilin, mentre Soya, accortasi che si parlava anche di lei, si avvicinò. «Sarebbe meglio se tornassero da dove sono venute, ma pensavo anche che se Cooler o uno di quei pazzoidi le prendessero di mira, sarebbero spacciate nel giro di un nanosecondo! Al momento opportuno le farò tornare a casa…»
    «Sarebbe stato meglio se voi signorinelle se non foste venute…» disse Tenshinhan, con un tono di rimprovero che Soya giudicò impertinente.
    «Visto che figura mi fate fare con i miei amici, Soya??» chiese Crilin con espressione imbronciata.
    Soya mosse alcuni passi verso Crilin e, senza troppi complimenti, gli stampò un sonoro gancio al mento. «M-ma… Soya…» balbettò, massaggiandosi il mento.
    «Vuoi capirlo o no che eravamo in pena per voi? Brutto scemo che non sei altro!» lo insultò Soya.
    «M-ma… chiunque stia qui corre un grave pericolo…» accennò il pelato con voce mesta.
    Soya divento rossa dalla stizza: «Mò basta veramente però! Non serve che mi tratti come una bimbetta scema! Lo vuoi capire o no che non sono una bambolina di porcellana da salvaguardare!?» Si sarà capito che Soya, pur essendo basilarmente una ragazza soave ed affascinante, davvero ammodo, se pungolata in una certa maniera lasciava fuoriuscire il proprio animo – come dire? - “tosto e gagliardo”, che in fin dei conti la accomunava alle sue sorelle. Crilin, che non smetteva di rimanere stupito da questa sua caratteristica, non era in condizioni psicologiche tali da capire se la guancia gli dolesse. Malgrado ciò, si sentì relativamente in colpa: il tono paternalisticamente cauto e protettivo non era certo il più adatto per rivolgersi alla ragazza che amava e con cui sperava di costruire un rapporto diverso. Certo era che lei ancora sottovalutava la spada di Damocle che pendeva sull’intero pianeta, e principalmente sui presenti; o almeno ostentava caparbiamente di sottovalutarlo. Come avrebbe potuto Crilin trascurare di prendersi tanto a cuore la loro situazione?

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •