Io, piuttosto, vi auguro di non vedere mai nulla di Béla Tarr se Kubrick vi ha annoiato
Scusa il commento da Youtube, ma è un po' triste quando la tua concezione di teatro è "lasciar parlare la storia e i dialoghi" e non The Brig o Il Principe Costante. O anche solo queste robe qui per quanto già si lavori anche col supporto video e a me la Societas Raffaello Sanzio non faccia impazzire.
Ma il film del 2011? Sarà che ho letto entrambe le parti dell'opera di Goethe ma io non l'ho trovato così surreale, anzi. Se parli di un'altra versione non so dirti, invece.
No, non si tratta di mettere in discussione, non penso ne avessero la pretesa. Se parliamo di arte, e il cinema lo è, tutto si basa nell'avere i mezzi interpretativi atti a scardinare il tessuto simbolico e tecnico dell'opera. Se non ho frainteso i post che tu contesti, loro non criticavano il senso e/o ciò che voleva comunicare il film, bensì le modalità con cui lo comunicava. E a quel punto è semplicemente un vezzo estetico, una concezione soggettiva del "come" e non del "cosa". A meno che il senso dell'opera non sia nel "come" stesso. Ma non penso che sia il caso di 2001.
So che te fai teatro per lavoro (mi pare), ma di certo non mi puoi venire a dire che l'importanza che ha l'immagine, il colore, il taglio della visuale, ha la stessa importanza sul palcoscenico che ha sul grande schermo. Se uno va a teatro, lo fa per apprezzare la fisicità, la forza della recitazione che hai letteralmente davanti. Poi puoi mettere tutti gli schermi, esperimenti, giochi sonori e visivi e scenografie audaci, ma rimangono plus, sperimentazioni. Io vado a teatro a vedere gli attori recitare dal vivo. Se poi sono anche interessanti dal punto di vista visivo, tanto meglio. Io guardo un film anche per vedere la recitazione, ma non è la stessa cosa: saprai meglio di me che vedere una persona che recita del vivo e una registrata sono due esperienze completamente diverse. Se poi pensi che ritenga il teatro una forma d'arte minore perché il taglio grafico conta decisamente meno, ti sbagli eh. Non è che penso che la fotografia o la pittura siano meno artisticamente forti o degne del cinema perché le cose stanno ferme.
Semplicemente il teatro fa una cosa, il cinema ne fa un'altra. Ormai i film come taglio, fotografia e stile sembrano più spettacoli ripresi che lungometraggi, e per quanto a me il teatro piaccia, e anche molto, se vado al cinema voglio vedere un film, qualcosa di visivamente unico e riconoscibile. Se poi andando a vedere uno spettacolo a teatro mi rimane in mente ANCHE la scenografia, ANCHE gli effetti sonori, ANCHE eventuali supporti visivi, benissimo. Ma io vado a vedere un'opera teatrale per sentire dei bravi attori recitare dal vivo.
Se poi ti sembra riduttivo non so davvero cosa dirti.
Comunque sì, è il film del 2011. Io personalmente l'ho trovato inguardabile, poi se ne può anche discutere eh.
@Lorenzo: A me sembra più che altro che tutti si sono abituati al piattume assoluto che è la fotografia cinematografica moderna. Dimmi un film recente che ti è rimasto in mente per il taglio dato alle scene. A me sinceramente non me ne viene in mente nessuno. Ora pensa a un film di Kubrick, di Malick, di Terry Gilliam, di Tarantino, di Tarkovsky. Possono essere belli, brutti, piacere o non piacere, ma li riconosci, li riconosci subito. Non dico che bisogna essere tutti dei registi geniali, ma è vero o non è vero che ormai i film moderni uno se li ricorda praticamente solo per i dialoghi e non per come è fatta la scena? Eppure il cinema è un'arte prima di tutto visiva.
Ultima modifica di sentinel; 01-09-2013 alle 19:10
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
Sent, mi sento di concordare, ma non penso sia una tendenza moderna, piuttosto di sempre. Tolti i primordi del cinema, e direi ci mancherebbe, si é sempre vissuto di un certo modo di fare cinema a la Hollywood, contrapposto invece ad una ricerca stilistica e tematica più personale e quindi artistica. È la classica distinzione fra un fare arte e un fare qualcosa che intrattenga universalmente perché universalmente accessibile. Oggi come allora.
Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.
Diciamo che è pure un discorso generazionale. Kubrick, Tarkovsky, Malick e Gilliam li riconosci perché hanno segnato un'epoca e quindi sono ben consolidati, ma ci sono artisti contemporanei già affermati/in cerca di consacrazione che hanno il proprio stile ben definito, vedasi i vari Lars Von Trier, Sorrentino, Refn, Cianfrance, Aronofsky, Garrone, Coppola, Kim Ki-Duk, Ang Lee e potrei continuare per ore. Tarantino è un caso a parte, essendo un fenomeno mediatico, un po' come Nolan e pochi altri.
L'unico vero peccato è che è solo una piccola minoranza ad arrivare al grande pubblico.
M'illumino d'immenso.
Shepard
Per quanto mi riguarda, il problema sta qui, solo recentemente ho iniziato ad esplorare il cinema meno recente e non ho assolutamente le conoscenze per apprezzare come si deve il taglio delle scene (e sinceramente, non saprei neanche come muovermi), infatti i fattori che cerco maggiormente in un film sono una buona trama e i dialoghi.
Ultima modifica di Sennar-95; 01-09-2013 alle 20:43
La prima volta che ho visto 2001 era intorno al 2005 quando c'erano tutti i film di Kubrick con Il venerdì, mi pare.
Non mi era piaciuto per niente al contrario di film più accessibili come full metal jacket.
Diversi anni dopo l'ho rivisto in occasione di una retrospettiva e la mia opinione è cambiata radicalmente.
Semplicemente per apprezzarlo e capirlo bisogna conoscere diversi film colti contemporanei ed antecedenti.
A dirla tutta poi ci sono film ben più statici.