«Gyeah! Se può farlo questo frugolo, possiamo riuscirci anche noi!» «Ci iscriviamo più presto di subito!» furono le dichiarazioni eccitate delle due allieve. Le due ragazze sembravano avere un atteggiamento molto immaturo, dopotutto: fu così che Kaya e Ganja accettarono di iscriversi, ed anche con un certo entusiasmo. Mentre discutevano sulle formalità d'iscrizione, con passo felpato, Olong aveva cercato di portarsi alle spalle delle tre ragazze che stavano interloquendo con i suoi due amici, per poter saziare la fame di curve femminili che avevano i suoi occhi.
Fu allora che Kaya si girò di scatto con aria famelica: «Ehi tu, bracioletta! Non toccarmi le chiappette, anche se sono la mia parte migliore... e la tua parte migliore qual è? La pancetta o le costolette? Mi sta venendo fame...!» Al che Olong scappò via terrorizzato, lagnandosi fra sé: “Uffa! È mai possibile che le becco tutte io quelle che non voglio lasciarmi fare pat pat? Che disdetta!”
Muten ridacchiò divertito: “Meno male che ho lasciato andare avanti lui... sono tipe aggressive, queste... ai miei tempi la gioventù era diversa...”
Yamcha scomparve per un attimo nella sala adiacente, per poi ricomparire sorridente: «Perfetto! La quota di iscrizione vi dà diritto ad una divisa della palestra, che vi forniremo alla prima lezione. Passiamo alla regola numero uno: quando venite ad allenarvi qua da noi, la prima cosa da fare è indossare questi!» esordì mostrando dei gusci di tartaruga marina lucidi e nuovi nuovi, di colore viola. «Pesano venti chili ciascuno... come insegna il maestro Muten, per il periodo iniziale farete i vostri esercizi con indosso questi, e vedrete che farà molto bene alla vostra muscolatura... sarete in forma e anche la vostra velocità di movimento migliorerà.»
Soya sorrideva compiaciuta, covando la speranza di trovare in quei due atleti dei potenziali amici, e non solo delle persone di sicura fiducia fare affidamento nel gestire “quelle due sconsiderate”.

Quella stessa sera, da solo nel suo letto alla Kame House, Crilin rifletteva fra sé sulla giornata, e inevitabilmente ripensava a Soya, ai suoi occhi color ghiaccio e al suo sguardo. Finalmente riuscì ad interpretare lo sguardo che la sorella grande aveva rivolto a lui e a Yamcha: quella fanciulla stava chiedendo aiuto, quasi implorando, come se volesse camuffare dietro l'apparente freddezza una richiesta del tipo “Aiutatemi voi, perché io non so più che pesci prendere. Vi scongiuro.” Crilin rifletteva fra sé, finché bisbigliò con serietà: «Non preoccuparti, dolce Soya... ti aiuterò io. E la prossima volta vedrai che coglierò al primo colpo la tua richiesta d'aiuto, Soya.» Finalmente, Crilin si sentì libero di prendere sonno.

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L’ANGOLO DELL’AUTORE
Solite precisazioni di fine capitolo:
 Ho scelto di inserire Cooler nella storia (già menzionato nei capitoli precedenti), malgrado non sia un personaggio del manga. La sua esistenza non mi sembrava in contraddizione con il manga, però il suo film mi sembrava un po' una scopiazzatura di Freezer e della squadra Ginew. Quindi, mi sforzerò di inserire elementi originali per far sì che la somiglianza tra Cooler e Freezer non diventi una banale ripetizione. Del resto sapete già che non ci sarà Goku a salvare il mondo, e in aggiunta agli invasori ci sarà Kodinya. :-)
 Il titolo del capitolo è una citazione di una bella canzone dei The Clash, che incitava scherzosamente ad opporsi al regime iraniano musulmano che aveva vietato la musica rock (e quindi "rock the casbah", scuotete la casbah). Il riferimento del titolo è all'atteggiamento ribelle di quelle due pazze scatenate di Kaya e Ganja. :-)
 Origine dei nomi dei nuovi personaggi: kaya e ganja sono due modi tipici della parlata giamaicana per indicare la marijuana; Soya deriva dalla soia, il noto legume.
 Voglio che sia chiaro dalla descrizione che il viso di Soya (viso, non capelli e fisico) e in particolare gli occhi sono uguali a quelli di C-18 - insomma, dalla mia storia sembrerebbe che Crilin sia attratto da quel "tipo" di tratti somatici.