The Artist è l'hipsterata per eccellenza, poco da dire. Non che quell'anno ci fosse 'sto granché tra i candidati, l'alternativa era Hugo Cabret. LOL
Discorso Del Re assurdo, è di una piattezza allucinante.
Hurt Locker non concordo pienamente, troppo pompato ok, ma penso che obiettivamente abbia una sua identità e una capacità di trasmettere un forte senso di realtà bellica, cosa rara in un mondo dove vengono dipinta per tale roba come Act Of Valor. ZDT non l'ho visto ma immagino abbia un'impostazione molto simile.
Midnight In Paris è un buon film, sicuramente migliore del deludente To Rome With Love e che dimostra che Allen sa ancora fare un buon film senza riciclarsi. Detto questo, i capolavori di Woody sono altri.
Les Miserables mi rifiuto di vederlo.
Poi vabbé, gli americani sono fatti così, parliamo di una nazione che ormai da anni piuttosto di doppiare un film straniero ne fa il remake, che pretendi. Visto che parliamo di Amour (senza dubbio il miglior film tra i candidati di quest'anno), pensa che Haneke dovette fare il remake del suo stesso film, Funny Games, con casting e lingua madre americana per poterlo distribuire negli USA.
Ecco uno che il film non l'ha visto.
Chiunque abbia capito il messaggio del romanzo può comprendere il totale deragliamento di Lurhamann. Perché parlare del sogno americano è troppo retrò. Meglio costruire il solito concetto di amore idilliaco e assoluto con cui ci ha rotto le palle per 20 anni di carriera.