«Dove sono andati?» domanda Crilin.
«A prendere i soldi» risponde Feleset, e guarda la cyborg. «Intanto, se ti va, puoi approfittare della loro assenza per rispondere alla domanda. So che è sempre imbarazzante parlare di queste cose di fronte ai propri amici.»
«Loro non sono miei amici» dice Diciotto, e distoglie lo sguardo. «E comunque d’accordo, risponderò. Ma al primo passo falso ti faccio fuori, chiaro?»
Feleset si porta una mano al mento. «Beh, sarebbe quasi un onore essere ammazzata da un personaggio di Dragon Ball, ma ci tengo ancora troppo alla mia vita.»
«E fai bene» interviene Crilin. «Non è che sia tanto bello essere uccisi, eh.»
La ragazza-manga sorride. «Stavo per chiederti se parli per esperienza, poi mi sono risposta da sola.»
Crilin sospira. «Spiritosa.»
Diciotto incrocia le braccia. «Beh, com’era la domanda di quel tizio? Le mie pose preferite?»
Feleset controlla il computer. «Sì, e anche la durata e la periodicità dei tuoi rapporti sessuali. Più in generale, una loro descrizione dettagliata.»
Lo sguardo della donna si fa glaciale. «La durata dipende da vari fattori» dice, il tono freddo. «Io ho energia inesauribile, dunque non ho nessun problema di questo tipo. Le variabili più importanti che possono influenzarla riguardano il tempo che abbiamo a disposizione e… Crilin.»
L’uomo si gratta la testa. «B-beh, ecco, insomma» farfuglia. «Per quanto sia uno dei terrestri più forti della Terra ho pur sempre dei limiti, no?»
Diciotto continua: «Anche la periodicità può variare. Quando Marron era piccola difficilmente riuscivamo ad avere rapporti più di una volta alla settimana. Ora invece riusciamo anche tutte le notti, escludendo quelle in cui il vecchio non dorme.»
A Feleset scende una gocciolina dalla tempia. «Ma devi proprio esprimerti come un soldato che fa rapporto?» mormora. «Insomma, un po’ di pathos!»
«Non capisco di che parli» dice la cyborg, il volto disteso. «Per quanto riguarda le pose preferite: mi piace stare sopra.»
La ragazza-manga inarca un sopracciglio. «Chissà perché ci avrei scommesso.»
«Beh, però non è così scontato!» interviene Crilin. «Molte volte anch’io voglio dominare!»
Le due donne lo fissano.
«Ehm, ok» mormora lui. «Alcune volte voglio dominare.»
Le due donne continuano a fissarlo.
«E va bene, va bene.» Crilin prende fiato. «Rare volte voglio dominare.»
La porta dello Studio del Drago si apre, e i due assistenti tornano operativi.
«Ecco qui» dice Pual, e vola verso Diciotto consegnandole un rotolo di banconote. «Contali pure, ci sono tutti.»
La donna lo afferra e lo analizza. «Benissimo» dice, e si alza in piedi. «È una sfortuna che abbia dovuto indossare questo dannato costume. Ora non so dove infilarmelo.»
Feleset tappa la bocca a Olong.
«Ma cosa fai?» le chiede Pual. «Stavolta non ha detto niente!»
La ragazza-manga gli lancia un’occhiata di sbieco. «Meglio prevenire che curare.»
«Beh, allora noi andiamo» dice Crilin, e si solleva a sua volta dalla sfera dalle quattro stelle. «Alla fine è stato divertente, dai. Mi ha fatto piacere conoscerti.»
Feleset lascia andare Olong, gli occhi manga che iniziano a luccicare. «Che bello, un personaggio di Dragon Ball ha trovato piacevole conoscermi!» esclama. «Certo, avrei preferito che a dirmelo fosse stato un saiyan, ma nella vita non si può avere tutto.»
«Grazie tante, eh…» mormora Crilin.
«Allora, andiamo o no?» La cyborg si affianca al marito, le braccia conserte.
«C-certo, certo!» risponde lui, e si mette sull’attenti.
Feleset sorride. «Diciotto, hai mai pensato di fare il cosplay di Re-L Mayer di Ergo Proxy?» chiede. «Ti basterebbe metterti una parrucca nera.»
«Quindi in pratica basterebbe suo fratello» interviene Pual.
Feleset si copre il viso con la mano. «Ma no!»
La porta si spalanca con un calcio.
Una donna in bikini oltrepassa la soglia, gli occhi in fiamme. Avanza nello studio, il passo deciso, e punta contro il gruppo il suo…
«Ma che è quello, Lunch?» Feleset inarca un sopracciglio.
La nuova arrivata sussulta. «Che domande sono, capo?» sbotta. «Questo è uno schioppo, non vedi?»
«Eh?» Alla ragazza-manga scende una goccia dalla fronte. «Ma non è un’arma medievale?»
La donna glielo punta contro. «Non prendermi in giro! Il resto mi è stato sequestrato, quindi per oggi dovrò accontentarmi!»
Crilin nel frattempo si avvicina alla guardiana. «Ehm, ciao Lunch, quanto tempo» mormora. «A giudicare dal tuo abbigliamento direi che anche tu sei stata ingannata dall’idea della giornata piscina.»
Lei lo ignora, guardandosi intorno minacciosa. «Allora sei tu!» esclama di colpo, gli occhi fissi sulla cyborg. «Ridammi immediatamente i miei soldi, ladra!»
Il trio di intervistatori sussulta.
«I tuoi?» risponde Diciotto, e fissa ciò che ha in mano. «Non mi risulta proprio.»
Olong trema. «Ma cos’è, il circolo delle Bionde Avare Arroganti Anonime?»
Lunch solleva l’arma. «Forse non ci siamo capiti: consegnami i soldi o sparo.»
Il resto del gruppo si allontana verso la porta, lasciando le due donne al centro dello studio.
Diciotto si scosta i capelli dal viso. «In tal caso, spara pure.»
«Come hai detto?» Lunch fa un passo verso di lei. «Guarda che io non scherzo!»
«Nemmeno io.»
BANG!
Tutti spalancano gli occhi.
Dallo schioppo sono fuoriusciti cumuli di fango, che hanno ricoperto la cyborg dalla testa ai piedi.
«Dannazione» impreca Lunch a denti stretti. «Ecco cosa succede a nascondere le armi in giardino.»
Feleset inarca un sopracciglio. «A quanto pare la crisi è arrivata pure in Dragon Ball.»
Diciotto rimane rigida. Il suo sguardo di ghiaccio si sposta sulla pelle sporca, per poi concentrarsi sul denaro stretto tra le dita. «Crilin, prendi» sibila, e gli lancia il rotolo con i 3000 zeni.
Il marito lo afferra al volo, poi deglutisce.
La cyborg punta i suoi occhi su Lunch. «Maledetta idiota» dice, e si toglie il pareo con un gesto. «Sai quanto mi piaceva questo bikini? Non posso perdonare chi me lo sporca! Accidenti, ne ho soltanto altri quattro!»
«Ok, questa era sottile» mormora Feleset.
Lunch le dà le spalle, decisa a riprendersi i soldi dalle mani di Crilin, ma Diciotto la anticipa con uno scatto e le afferra un braccio; glielo porta dietro la schiena, poi la spinge sul pavimento fangoso a pancia in giù.
«Molla subito quell’arma» le sibila all’orecchio, e si mette a cavalcioni su di lei per tenerla bloccata a terra.
«Mai!» risponde Lunch.
«Perché ho l’impressione che questa intervista stia prendendo una brutta piega?» Feleset sbuffa, poi si volta a destra. «Olong, ma che ti prende?»
Il naso del maiale è diventato un rubinetto rosso. «Donne sexy che lottano nel fango in bikini…» mormora, gli occhi luccicanti. «Ditemi che non è un sogno!»
«Non è un sogno!» interviene Pual. «Infatti se non la smetti di guardare morirai dissanguato!»
Lunch nel frattempo tenta di sollevarsi, ottenendo come unico risultato di sporcarsi i capelli con il fango che cade da quelli di Diciotto.
«Insomma, Olong!» sbotta Feleset. «Anche se la scena ti piace, non c’è bisogno di fare così! Prendi esempio da Crilin: di sicuro si sta divertendo almeno quanto te, eppure non ha perso neanche una goccia di sangue dal suo nas-» La ragazza fissa l’uomo. «Ah, giusto.»
Olong chiude gli occhi, inspirando profondamente. «E va bene: ho deciso» dice, e si mette eretto, stringendo i pugni. «Queste occasioni capitano una sola volta nella vita. Perdonatemi, ma devo farlo.»
L’intervistatrice sbatte le palpebre. «Eh?»
Il maiale fa un passo avanti, gli occhi puntati sulle donne che continuano a lottare. «Feleset, di’ ai tuoi utenti che se non mi ameranno dopo questo, mi licenzio.»
«Cosa?»
Olong si esibisce in un ghigno. «Pual, prendo in prestito la trasformazione che ti ha reso famoso.»
Il fumo lo invade, e il maiale lascia posto a un paio di forbici.
«Oh, no.» Feleset si copre il viso. «Ditemi che non è come penso.»
Olong si avvicina di spalle a Diciotto.
«Giuro che non so se fermarlo o meno» mormora Crilin.
ZACK!
L’elastico del reggiseno si taglia in due.
«Ma che diamine…?!» Diciotto si alza in piedi. «Chi è stato?!»
Feleset si copre anche con l’altra mano. «Rettifico: è come penso.»
Lo Studio del Drago viene avvolto dall’oscurità.
Tutti si guardano attorno spaesati.
«Ehi!» si sente urlare Olong. «Chi ha spento la luce?»
Feleset sbatte le palpebre, vedendo solo nero.
Una voce metallica risuona da un altoparlante. <ATTENZIONE: NELLO STUDIO DEL DRAGO SI È VERIFICATO UN BLACK OUT A CAUSA DI UN GUASTO TECNICO. DRAGON QUESTION SI SCUSA PER IL DISAGIO.>
La ragazza-manga tira un sospiro di sollievo.
«Ma che significa?!» sbraita Olong.
«Ecciù!» Lunch fa risuonare lo starnuto per tutto lo studio. «Dove sono? Cosa c’è qui?»
Diciotto lancia un grido. «Ma dove tocchi, porca!»
Olong scivola sul suo stesso sangue e sbatte la testa contro il muro.
Crilin prende il braccio di Feleset. «Te li restituisco» le sussurra, e le mette in mano i 3000 zeni. «Ma mi raccomando, quando sarà il mio turno trattatemi un po’ meglio.»
L’intervistatrice sospira, poi prende il cellulare e scrive una nota: “Una delle prossime volte organizzare una lotta nel fango tra super saiyan.”
Diciotto raggiunge il marito. «Tsk. A volte vorrei che ci fossero più persone a non considerarmi una vera donna.»
DRAGON QUESTION III – THE END