Tempo di Torino Film Festival. Una settimana all'anno per fare l'intellettualone chic in mezzo ai fighetti cittadini. Tanti film (quasi tutti indipendenti) a basso prezzo. Primi tre giorni:
L'applauso più fragoroso a fine film che mi sia mai capitato di sentire. Orde di snob che lo esaltano come un bellissimo esempio di nonsense cinematografico e simili amenità. Per me si tratta semplicemente di un film fatto per il gusto stesso di recitare e che vuole essere eccessivo in tutti i sensi. Proprio mentre stai pensando "Vabbeh, almeno non c'è il musical", ecco che un'attice si mette a cantare (tra l'altro sorvoliamo sulle parole della canzone). Si salva perché il protagonista sa recitare davvero bene e per un umorismo abbastanza tagliente. Mi èscaduto un sacco nella conclusione. Non guardatelo se siete insofferenti all'assenza di una trama.
Voto: 6
Un documentario sulla scena di Chicago degli anni '90 con interviste, tra gli altri, a Dave Grubbs e Steve Albini. Sono entrato in una sala quasi piena e ne sono uscito che era mezza vuota. Se non si conosce la scena un minimo non credo che possa piacere, soprattutto considerando che la colonna sonora (di Grubbs e Ken Vandermark) non è affatto leggera (certi brani sono davvero troppo lunghi e imho slegati alle immagini). Le inquadrature di Chicago mi sono piaciute molto, invece. Avrei voluto sentire anche l'audio originale dei video di quegli anni (come Kerosene dei Big Black). Albini è un po' più grasso e molto più buono di quanto immaginassi.
Voto: 7
Film indonesiano che ha partecipato anche a Berlino. Parla di una raggazza che cresce in uno zoo, poi incontra un mago, esce dallo zoo, gira col mago per la città di Jakarta e poi finisce in un bordello.I dialoghi sono ridottissimi e il film gioca quasi tutto sulle immagini (molto belle in ogni caso) e sul doppio senso di parole come "cattività", "endemico" o "reintroduzione" che si riferiscono sia agli animali sia alla protagonista. Molto bello.Spoiler:
Voto: 7.75
Un film pulp con Tim Roth e io ho rivisto da poco Le Iene. Evviva! Però è come guardare Tarantino. Solo che non fa ridere (no, la scena nel bosco fa ridere, ma è l'unica in tutto il film). E i buoni sentimenti vincono, alla fine. Meno male che c'è Tim Roth. Anche il ragazzo è molto bravo.
Voto: 6.5
Mafia coreana e un signor nessuno che in qualche maniera riesce a diventare un mezzo-gangster e il "padrino" di un boss. E complicazioni varie. Nessuno muore ma siamo tutti contenti lo stesso. A me è piaciuto ma percHè questi film risvegliano il mio lato tamarro.
Voto: 6 se onesto, 7 se disonesto. No, non ci sono compromessi.